Roberto Pugliese. Echi liquidi
Dal 03 Febbraio 2013 al 30 Marzo 2013
Treviso
Luogo: Ca’ dei Ricchi
Indirizzo: via Barberia 25
Orari: da lunedì a sabato 10-13/ 15.30-19.30; domenica solo pomeriggio
Curatori: Carlo Sala
Enti promotori:
- TRA Treviso Ricerca Arte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339 6443542
E-Mail info: segreteria@trevisoricercaarte.org
Sito ufficiale: http://www.trevisoricercaarte.org
Dopo un attento lavoro di restauro è riaperto Ca’ dei Ricchi, palazzo del XIII secolo situato nel cuore di Treviso. Il piano nobile di questo suggestivo edificio è ora destinato al contemporaneo con una programmazione culturale curata da TRA Treviso Ricerca Arte che spazierà dalle arti visive al teatro, dalla musica alla letteratura.
Il primo evento che inaugurerà la location è l’esposizione personale di Roberto Pugliese intitolata Echi liquidi, a cura di Carlo Sala. La mostra aprirà sabato 2 febbraio alle 18.00 e sarà visitabile fino al 30 marzo.
L’artista si sta distinguendo come uno dei più significativi interpreti delle ricerche che spaziano attorno alla sound art. Nel corso del 2012 è stato protagonista di alcune importanti rassegne internazionali al Ballroom Marfa Museum negli Stati Uniti, alla 56° Biennale Musica di Venezia e allo ZKM di Karlsruhe; quest’ultimo museo, vero punto di riferimento per le sperimentazioni che uniscono arte e nuove tecnologie, ha altresì acquisito un’opera dell’artista italiano per la sua collezione permanente.
La ricerca di Pugliese si sviluppa attraverso delle sculture composte da apparecchiature meccaniche governate da software che le fanno interagire con lo spettatore e l’ambiente circostante. L’autore ha concepito per Treviso un progetto site specific lasciandosi suggestionare dal rapporto profondo che lega la città ai suoi fiumi.
La grande installazione che compone la mostra è il risultato di un processo che mira a catturare le energie sprigionate dalle correnti del fiume e trasformarle in segnali audio che si dispieghino dalle sculture esposte.
Lungo il corso del fiume Sile l’artista inserirà dei particolari microfoni subacquei (gli idrofoni) per registrate i suoni prodotti dal variegato fluire delle correnti. Gli impulsi registrati saranno inviati in tempo reale tramite internet ad un computer all’interno di Ca’ dei Ricchi dove un software programmato dall'autore li trasformerà in suoni mediante una sintesi audio. Questo processo assumerà una fisicità compiuta nell’installazione posta nel piano nobile di Ca’ dei Ricchi: l’opera sprigionerà i suoni grazie a dei particolari speaker inseriti all’interno di circa trenta sfere di plastica sospese in aria; quest’ultimi elementi saranno pieni di acqua, a voler nuovamente richiamare l’elemento primigenio che ha ispirato il lavoro, ed al tempo stesso a condizionare l’emissione dei suoni dal liquido.
Il collegamento tra l’interno e l’esterno del palazzo rende l’opera continuamente diversa grazie agli “umori” prodotti dal fiume con i suoi continui mutamenti. Ogni micro variazione della corrente fa cambiare l’aspetto sonoro della scultura, creando sempre nuove suggestioni nel visitatore. L’opera ha una grande forza comunicativa, facendo percepire allo spettatore suggestioni che sono una perfetta sintesi dell’elemento naturale e delle forme tecnologiche con cui si estrinseca, armonizzando questi aspetti solo all’apparenza dicotomici.
Le forme sferiche che danno corpo all’opera sono poste a diverse altezze invitando il visitatore a entrare in empatia con esse, a “immergesi” totalmente all’interno del lavoro per ottenere una esperienza visiva, sonora ed emotiva.
Le opere di Roberto Pugliese sanno creare un rapporto serrato tra la fisicità della scultura, il suono e le architetture che le contengono. Queste creazioni sono lo specchio di una società in cui le tecnologie non sono una chimera lontana, ma un aspetto della nostra quotidianità; le opere in mostra hanno la capacità di farci riflettere sul rapporto tra gli elementi naturali e quelli artificiali e tra l’uomo e le tecnologie.
Il primo evento che inaugurerà la location è l’esposizione personale di Roberto Pugliese intitolata Echi liquidi, a cura di Carlo Sala. La mostra aprirà sabato 2 febbraio alle 18.00 e sarà visitabile fino al 30 marzo.
L’artista si sta distinguendo come uno dei più significativi interpreti delle ricerche che spaziano attorno alla sound art. Nel corso del 2012 è stato protagonista di alcune importanti rassegne internazionali al Ballroom Marfa Museum negli Stati Uniti, alla 56° Biennale Musica di Venezia e allo ZKM di Karlsruhe; quest’ultimo museo, vero punto di riferimento per le sperimentazioni che uniscono arte e nuove tecnologie, ha altresì acquisito un’opera dell’artista italiano per la sua collezione permanente.
La ricerca di Pugliese si sviluppa attraverso delle sculture composte da apparecchiature meccaniche governate da software che le fanno interagire con lo spettatore e l’ambiente circostante. L’autore ha concepito per Treviso un progetto site specific lasciandosi suggestionare dal rapporto profondo che lega la città ai suoi fiumi.
La grande installazione che compone la mostra è il risultato di un processo che mira a catturare le energie sprigionate dalle correnti del fiume e trasformarle in segnali audio che si dispieghino dalle sculture esposte.
Lungo il corso del fiume Sile l’artista inserirà dei particolari microfoni subacquei (gli idrofoni) per registrate i suoni prodotti dal variegato fluire delle correnti. Gli impulsi registrati saranno inviati in tempo reale tramite internet ad un computer all’interno di Ca’ dei Ricchi dove un software programmato dall'autore li trasformerà in suoni mediante una sintesi audio. Questo processo assumerà una fisicità compiuta nell’installazione posta nel piano nobile di Ca’ dei Ricchi: l’opera sprigionerà i suoni grazie a dei particolari speaker inseriti all’interno di circa trenta sfere di plastica sospese in aria; quest’ultimi elementi saranno pieni di acqua, a voler nuovamente richiamare l’elemento primigenio che ha ispirato il lavoro, ed al tempo stesso a condizionare l’emissione dei suoni dal liquido.
Il collegamento tra l’interno e l’esterno del palazzo rende l’opera continuamente diversa grazie agli “umori” prodotti dal fiume con i suoi continui mutamenti. Ogni micro variazione della corrente fa cambiare l’aspetto sonoro della scultura, creando sempre nuove suggestioni nel visitatore. L’opera ha una grande forza comunicativa, facendo percepire allo spettatore suggestioni che sono una perfetta sintesi dell’elemento naturale e delle forme tecnologiche con cui si estrinseca, armonizzando questi aspetti solo all’apparenza dicotomici.
Le forme sferiche che danno corpo all’opera sono poste a diverse altezze invitando il visitatore a entrare in empatia con esse, a “immergesi” totalmente all’interno del lavoro per ottenere una esperienza visiva, sonora ed emotiva.
Le opere di Roberto Pugliese sanno creare un rapporto serrato tra la fisicità della scultura, il suono e le architetture che le contengono. Queste creazioni sono lo specchio di una società in cui le tecnologie non sono una chimera lontana, ma un aspetto della nostra quotidianità; le opere in mostra hanno la capacità di farci riflettere sul rapporto tra gli elementi naturali e quelli artificiali e tra l’uomo e le tecnologie.
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