Ad arte, per l'arte. Roberto Giudici, una vita dedicata alla stampa d'autore

Ad arte, per l'arte. Roberto Giudici, una vita dedicata alla stampa d'autore

 

Dal 20 Marzo 2015 al 10 Maggio 2015

Varese

Luogo: Castello di Masnago

Indirizzo: via Cola di Rienzo 42

Orari: da martedì a domenica 9.30-12.30 / 14-18

Curatori: Emanuela Rindi

Enti promotori:

  • Comune di Varese
  • Settore Arti Visive - Comitato Culturale JRC di Ispra

Costo del biglietto: intero € 4, ridotto € 2, scuole € 1

Telefono per informazioni: +39 0332 820409

E-Mail info: musei.masnago@comune.varese.it


Sarà inaugurata venerdì 20 marzo, alle ore 17, l'ampia rassegna espositiva che il Comune di Varese ha deciso di dedicare a Roberto Giudici, eccellente stampatore d'arte varesino che in trentacinque anni di attività ha realizzato grafiche d'autore per conto dei più noti artisti contemporanei del panorama italiano e non solo. Il suo laboratorio di Biumo Superiore è un luminoso esempio di quell'artigianato artistico che per i tempi moderni è ormai una rarità; il mestiere che Roberto Giudici porta avanti con entusiasmo e dedizione richiede anni di studio e di esperienza, competenze tecniche e doti umane come la pazienza e la perseveranza, nonché la capacità di interpretare il pensiero dell'artista e di tradurlo con la massima fedeltà. Nel rispetto della tradizione artigianale della grafica d'autore, lo stampatore esegue più copie dall'originale insieme ed in collaborazione con l'autore, utilizzando esclusivamente procedure manuali attraverso tecniche antiche quali l'acquaforte, la litografia, la xilografia, la serigrafia e l'acquatinta. 
La mostra intende rendere noto e valorizzare il percorso artistico di un professionista che ha sempre preferito rimanere dietro le quinte pur svolgendo un ruolo fondamentale nella creazione delle opere che hanno preso vita grazie al suo talento e al suo torchio. Nelle sale del Castello di Masnago saranno esposte stampe di autori del calibro di Adami, Alviani, Baj, Bodini, Bonalumi, Cassinari, Del Pezzo, Dova, Hsiao Chin e Guttuso, per il quale ha realizzato l'ultima opera (una acquaforte/acquatinta) firmata poco prima della scomparsa. 
Per i visitatori più curiosi e per le scuole l'esposizione sarà corredata di una sezione didattica, dotata di un torchio e del materiale per la stampa, che consentirà a chi ne farà richiesta di cimentarsi con una tecnica ormai poco conosciuta ma capace di mantenere intatto nel tempo il proprio fascino e la propria delicata raffinatezza. 

Saranno esposte opere eseguite da Roberto Giudici per conto di artisit vari tra cui: 
Valerio Adami, Getulio Alviani, Nag Arnoldi, Enrico Baj, Emilia Banchini, Matteo Basilè, Davide Benati, Lucio Bernardi, Floriano Bodini, Agostino Bonalumi, Tommaso Cascella, Bruno Cassinari, Piero Cicoli, Emilio Corti, Walter Cremonini, Lucio Del Pezzo, Gianni Dova, Franco Fanelli, Sergio Floriani, Vittore Frattini, Norberto Gregorutti, Renato Guttuso, Nagasawa Hidetoshi, Hsiao Chin, Emilio Isgro', Luca Lischetti, Giuseppe Maraniello, Silvana Martignoni, Giorgio Michetti, Luciano Minguzzi, Augusto Murer, Ester Negretti, Gaston Orellana, Bernardo Pasotti, Renzo Piano, Erminio Poretti, Angela Reggiori, Loris Ribolzi, Roberto Sanesi, Medhat Shafik, Luigi Spacal, Mauro Staccioli, Antonio Teruzzi, Ernesto Treccani. 

Nato a Varese nel 1955, dopo il diploma al liceo artistico “A. Frattini” frequenta l'Istituto Europeo di Design a Milano, nella Scuola per Art Director. Qui arricchisce ed approfondisce le tecniche di impostazione grafica che saranno fondamentali nello sviluppo della sua attività. Nel 1977 inizia a lavorare nella “Lithobottega” di Piersantini dove si impratichisce nelle tecniche della litografia e dell'acquaforte. Nel 1980 Roberto Giudici diventa indipendente, esercita la libera professione di stampatore d'arte prima nello studio di Giubiano e in seguito, dal 1996, a Biumo Superiore. In oltre trent'anni di attività ha lavorato per conto dei più noti artisti del panorama nazionale e per prestigiose case editrici di libri d'arte come, ad esempio, le Edizioni Colophon di Egidio Fiorin a cui è legato da un rapporto di lungo corso. 

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