DADAMAINO 1930 – 2004
![Dadamaino, <em>componibile</em>, 1965, Lamine di plastica su fili di nylon e legno dipinto, 80 × 80 cm, Collezione privata Dadamaino, <em>componibile</em>, 1965, Lamine di plastica su fili di nylon e legno dipinto, 80 × 80 cm, Collezione privata](http://www.arte.it/foto/600x450/50/143515-Dadamaino.jpg)
Dadamaino, componibile, 1965, Lamine di plastica su fili di nylon e legno dipinto, 80 × 80 cm, Collezione privata
Dal 17 Dicembre 2023 al 07 Aprile 2024
Gallarate | Varese
Luogo: Museo MA*GA
Indirizzo: Via E. de Magri 1
Telefono per informazioni: +39 0331 706011
E-Mail info: info@museomaga.it
Sito ufficiale: http://www.museomaga.it
Dal 17 dicembre 2023 al 4 aprile 2024 il MA*GA di Gallarate presenta la retrospettiva dedicata ad una delle protagoniste femminili dell’avanguardia del secondo novecento, a cura di Flaminio Gualdoni e realizzata dal Museo di Gallarate in collaborazione con l’Archivio Dadamaino, con il supporto di Galleria Arte Martinelli (Lodi, Miami Beach).
La mostra ripercorre le tappe principali della carriera di Dadamaino (Emilia Maino), dal 1959 alla morte, presentata attraverso 80 opere distribuite lungo tutto il percorso del Museo. Il piano superiore è occupato dagli esordi, con la potente invenzione dei Volumi, e tutta la fase di sperimentazione giovanile, messi a confronto e in dialogo con opere degli artisti coevi, da Piero Manzoni a Gianni Colombo.
Al piano inferiore è esposta la non meno straordinaria maturità, dove spiccano la riproposizione de I fatti della vita, installazione composta da decine di fogli e tele con lettere dell’Alfabeto della mente, e la versione più vasta de Il movimento delle cose, un rotolo di poliestere che svolge la “scrittura” di Dadamaino su una superficie di trenta metri, presentato in una sua prima versione alla Biennale di Venezia del 1990.
La mostra ripercorre le tappe principali della carriera di Dadamaino (Emilia Maino), dal 1959 alla morte, presentata attraverso 80 opere distribuite lungo tutto il percorso del Museo. Il piano superiore è occupato dagli esordi, con la potente invenzione dei Volumi, e tutta la fase di sperimentazione giovanile, messi a confronto e in dialogo con opere degli artisti coevi, da Piero Manzoni a Gianni Colombo.
Al piano inferiore è esposta la non meno straordinaria maturità, dove spiccano la riproposizione de I fatti della vita, installazione composta da decine di fogli e tele con lettere dell’Alfabeto della mente, e la versione più vasta de Il movimento delle cose, un rotolo di poliestere che svolge la “scrittura” di Dadamaino su una superficie di trenta metri, presentato in una sua prima versione alla Biennale di Venezia del 1990.
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