Giovanna Giachetti. Se Questo Vale
Dal 06 Novembre 2021 al 05 Dicembre 2021
Busto Arsizio | Varese
Luogo: Civiche Raccolte d’Arte – Palazzo Marliani Cicogna
Indirizzo: Piazza Vittorio Emanuele II
Orari: martedì-giovedì 14.30-18; venerdì 9.30-13 / 14.30-18; sabato 14.30-18.30; domenica 15-18.30. Lunedì chiuso
Curatori: Marta Orsola Sironi
Enti promotori:
- Città di Busto Arsizio
- Regione Lombardia
Sabato 6 novembre 2021 dalle ore 18.00 presso le Civiche Raccolte d’Arte - Palazzo Marliani Cicogna inaugura “Giovanna Giachetti. Se Questo Vale”, personale dell’artista Giovanna Giachetti a cura di Marta Orsola Sironi.
In occasione del finissage di domenica 5 dicembre sarà presentato il libro monografico “Giovanna Giachetti, 2020 from 2015” edito da Nomos Edizioni, con testi di Martina Corgnati, Maria Fratelli, Elisabetta Longari e Marta Orsola Sironi.
“Se questo vale” è il titolo scelto da Giovanna Giachetti per la sua nuova personale in un’istituzione italiana. L’esposizione inizia con una domanda lasciata in sospeso, una frase sospirata tra sè e sè. Questo dibattito interiore con sè stessi altro non è che la continua meditazione che informa la pratica dell’artista per la sua bruciante volontà di autenticità espressiva, attuata in una consapevole comunione con la materia. La ricerca di valore sta per Giovanna Giachetti in quella temporalità dilatata eppure puntuale che si sedimenta nel movimento monotono dell’ago sulla plastica nera, nel ritmico battere e levare del martello sulla lamiera. Nel tempo, dunque, della fatica, della pazienza e del fare. Vive altresì però nel tempo costantemente presente e dunque irrimediabilmente perso dell’attimo, di quell’istante vitale che ci trafigge e ci investe in tutta la sua potenza e ci chiede di trovare il modo di esprimerlo, pur restando inafferrabile.
Le sale di Palazzo Marliani Cicogna si animano dei riflessi degli arazzi di cotone su teli di plastica nera, le cui tinte sgargianti riflettono il calore del fuoco, lo scorrere impetuoso delle acque, la cupa sorgente della magia che ha dato vita al mondo. Sono popolate, inoltre, da figure in lamiera, arcaiche eppure dall’aspetto familiare, che accompagnano il visitatore, lo guidano tra cascate e boschi sacri, lo interpellano con i loro sguardi di puro colore.
La narrazione allestita da Giovanna Giachetti avvolge il pubblico con le sue domande e i suoi spunti di riflessione, affrontando temi di stringente contemporaneità, quali l’inafferrabilità della vita, la questione della femminilità, la perdita dei ritmi naturali e della ritualità in un mondo frenetico e distratto. A muoverla è la necessità di dare dignità anche a quegli aspetti apparentemente inutili e scontati del reale, che, se oggetto della giusta attenzione, si scoprono essere densi di possibilità poetiche.
Giovanna Giachetti è un’artista visiva attiva tra Milano e il Canavese. Nata a La-Chaux des Fonds nel 1964, cresce in Nigeria e si diploma in scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino. Dal 2015 sperimenta la tecnica della lamiera battuta e dipinta, cui negli ultimi anni si aggiunge il lavoro tessile su piattina di polietilene stabilizzata. Sia il metallo di scarto sia i teli di plastica, materiali apparentemente brutti e poveri, si trasformano tra le sue mani in opere d’arte, allargando lo sguardo dello spettatore verso nuovi aspetti prima sconosciuti o trascurati della realtà. Tra le sue mostre più recenti si ricordano “Giovanna Giachetti - Lo sguardo di Cassandra” alla Fondazione Mastroianni di Arpino (2019), “Quinto punto cardinale” presso la Fondazione Horcynus Orca di Messina (2019) e la personale “Giovanna Giachetti - Acqua Fuoco Plastica Metalli” a Museo Studio Francesco Messina di Milano (2020).
Marta Orsola Sironi è curatrice e critica d'arte di base a Milano. La sua ricerca curatoriale parte dai temi del dispositivo processuale e partecipativo di matrice foucaultiana, estesa ad una riflessione sulla trasmigrazione delle forme nella cultura contemporanea e sulla questione dell’identità. Il suo approccio alla curatela parte da un serrato dialogo con l'altro e dall’idea di “prendersi cura”, di ascolto come pratica attiva di accoglimento e attenzione alla sensibilità dell’artista.
È una dei fondatori di co_atto, project space situato nella stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi: 18 vetrine e una fanzine dedicate a ricerche transdisciplinari all’incrocio tra arte, design, architettura ed editoria. Insieme a Matteo De Nando ha aperto Knot Agency, agenzia di logistica per il contemporaneo. Collabora con LOOM Gallery e scrive come freelance contributing editor per varie riviste. Si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera come storica dell'arte e archivista con Martina Corgnati e Maria Fratelli.
In occasione del finissage di domenica 5 dicembre sarà presentato il libro monografico “Giovanna Giachetti, 2020 from 2015” edito da Nomos Edizioni, con testi di Martina Corgnati, Maria Fratelli, Elisabetta Longari e Marta Orsola Sironi.
“Se questo vale” è il titolo scelto da Giovanna Giachetti per la sua nuova personale in un’istituzione italiana. L’esposizione inizia con una domanda lasciata in sospeso, una frase sospirata tra sè e sè. Questo dibattito interiore con sè stessi altro non è che la continua meditazione che informa la pratica dell’artista per la sua bruciante volontà di autenticità espressiva, attuata in una consapevole comunione con la materia. La ricerca di valore sta per Giovanna Giachetti in quella temporalità dilatata eppure puntuale che si sedimenta nel movimento monotono dell’ago sulla plastica nera, nel ritmico battere e levare del martello sulla lamiera. Nel tempo, dunque, della fatica, della pazienza e del fare. Vive altresì però nel tempo costantemente presente e dunque irrimediabilmente perso dell’attimo, di quell’istante vitale che ci trafigge e ci investe in tutta la sua potenza e ci chiede di trovare il modo di esprimerlo, pur restando inafferrabile.
Le sale di Palazzo Marliani Cicogna si animano dei riflessi degli arazzi di cotone su teli di plastica nera, le cui tinte sgargianti riflettono il calore del fuoco, lo scorrere impetuoso delle acque, la cupa sorgente della magia che ha dato vita al mondo. Sono popolate, inoltre, da figure in lamiera, arcaiche eppure dall’aspetto familiare, che accompagnano il visitatore, lo guidano tra cascate e boschi sacri, lo interpellano con i loro sguardi di puro colore.
La narrazione allestita da Giovanna Giachetti avvolge il pubblico con le sue domande e i suoi spunti di riflessione, affrontando temi di stringente contemporaneità, quali l’inafferrabilità della vita, la questione della femminilità, la perdita dei ritmi naturali e della ritualità in un mondo frenetico e distratto. A muoverla è la necessità di dare dignità anche a quegli aspetti apparentemente inutili e scontati del reale, che, se oggetto della giusta attenzione, si scoprono essere densi di possibilità poetiche.
Giovanna Giachetti è un’artista visiva attiva tra Milano e il Canavese. Nata a La-Chaux des Fonds nel 1964, cresce in Nigeria e si diploma in scultura all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino. Dal 2015 sperimenta la tecnica della lamiera battuta e dipinta, cui negli ultimi anni si aggiunge il lavoro tessile su piattina di polietilene stabilizzata. Sia il metallo di scarto sia i teli di plastica, materiali apparentemente brutti e poveri, si trasformano tra le sue mani in opere d’arte, allargando lo sguardo dello spettatore verso nuovi aspetti prima sconosciuti o trascurati della realtà. Tra le sue mostre più recenti si ricordano “Giovanna Giachetti - Lo sguardo di Cassandra” alla Fondazione Mastroianni di Arpino (2019), “Quinto punto cardinale” presso la Fondazione Horcynus Orca di Messina (2019) e la personale “Giovanna Giachetti - Acqua Fuoco Plastica Metalli” a Museo Studio Francesco Messina di Milano (2020).
Marta Orsola Sironi è curatrice e critica d'arte di base a Milano. La sua ricerca curatoriale parte dai temi del dispositivo processuale e partecipativo di matrice foucaultiana, estesa ad una riflessione sulla trasmigrazione delle forme nella cultura contemporanea e sulla questione dell’identità. Il suo approccio alla curatela parte da un serrato dialogo con l'altro e dall’idea di “prendersi cura”, di ascolto come pratica attiva di accoglimento e attenzione alla sensibilità dell’artista.
È una dei fondatori di co_atto, project space situato nella stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi: 18 vetrine e una fanzine dedicate a ricerche transdisciplinari all’incrocio tra arte, design, architettura ed editoria. Insieme a Matteo De Nando ha aperto Knot Agency, agenzia di logistica per il contemporaneo. Collabora con LOOM Gallery e scrive come freelance contributing editor per varie riviste. Si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera come storica dell'arte e archivista con Martina Corgnati e Maria Fratelli.
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