Silvio Zanella. Pura luce. Opere 1954-2003

Silvio Zanella, La moltiplicazione dei pani e dei pesci, studio per la vetrata, Chiesa di Sant’Antonio, Gallarate, acquerello, 61x67,5, 1962
Dal 28 Marzo 2015 al 18 Aprile 2015
Gallarate | Varese
Luogo: Chiesa di Sant’Antonio Abate
Indirizzo: p.zza Ponti
Orari: da martedì a venerdì 16-19, sabato e domenica 10-12 / 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: comunicazione@officinacontemporanea.it
Sito ufficiale: http://www.officinacontemporanea.it/
Gallarate omaggia Silvio Zanella, una delle personalità culturali più importanti e attive della città, con la personale Pura luce. Opere 1954-2003, in programma dal 28 marzo al 18 aprile 2015, alla Chiesa di Sant’Antonio Abate (p.zza Ponti, ingresso c.so Italia).
L’esposizione, a cura del Museo della Basilica di S. Maria Assunta, con la collaborazione del Premio Gallarate e del Museo MA*GA, presenta opere profondamente spirituali, che ripercorrono alcuni momenti fondanti della sua lunga ricerca, dal naturalismo lombardo della fine degli anni Cinquanta all’espressionismo rinnovato degli anni Settanta fino alla luminosità assoluta e piena dell’ultimo decennio, toccando anche scelte figurative abbracciate per giungere alla rappresentazione chiara e personale della storia sacra.
Tra queste spiccano studi e disegni preparatori per i due cicli più significativi realizzati da Silvio Zanella per due importanti chiese di Gallarate: le vetrate della chiesa di Sant’Antonio - sede dell’esposizione - e la Via Crucis in ceramica della chiesa San Paolo Apostolo di Sciarè (1979).
Le vetrate per Sant’Antonio sono state realizzate nel 1962 a completamento della storica chiesa-oratorio, fondata nel XV secolo, più volte rimaneggiata (l’attuale ricostruzione risale alla seconda metà del Settecento), ricca di interventi scultorei, pittorici e architettonici.
I bozzetti esposti, creati personalmente da Silvio Zanella con acquerelli e carte trasparenti, sono l’ultimo stato di avanzamento degli studi preparatori, già pronti da consegnare al maestro vetraio. Sono disegni accurati in cui oltre a calibrare lo spazio e la disposizione dei personaggi, resi con un segno pulito e geometrico quasi post-cubista, l’artista lavora molto sui colori e sulla loro luminosità, sul valore dei toni che la trasparenza del vetro risalta. Anche le piombature, inevitabili nella tecnica delle vetrate, rientrano nell’equilibrio compositivo come elemento formale.
I disegni preparatori della Via Crucis realizzata nel 1979 con formelle di ceramica policroma per la chiesa di San Paolo Apostolo in Sciarè, rinunciano all’aspetto cromatico e si concentrano sui corpi, sui gesti, sull’equilibrio formale e sull’espressività dell’insieme.
A questi lavori vengono affiancate opere private, studi, dipinti, disegni, ricerche che rendono conto della sua ricerca pittorica, compositiva e spirituale. La Crocifissione del 1956 rivela appieno il suo essere pittore naturalista: il Cristo crocifisso è ambientato nella brughiera del territorio, caratterizzato dalle profonde sfumature brune e verdi, motivo ispiratore del naturalismo astratto di Zanella proprio tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta. Anche in quest’opera la pittura procede alla ricerca dei valori cromatici, dello spessore della materia, della vitalità del segno e ingloba il tema sacro in un’ambientazione fortemente unitaria.
Silvio Zanella tuttavia non si è dedicato esclusivamente all’arte sacra; al contrario la sua ricerca principale si muoveva sulla strada di un naturalismo sentito e vissuto dall’interno della materia, del colore, del segno, in modo quasi panteistico. Nel suo lungo percorso di oltre sessant’anni, la riflessione sulla luce costituisce uno dei motivi centrali della sua pittura, fino a renderla in alcuni casi la vera protagonista dei suoi lavori. Nell’ultimo decennio di attività, tra la metà degli anni novanta e il 2003, si concentra su opere pittoriche che diventano pura luce e puro colore.
La mostra presenta, per la prima volta, inoltre anche alcuni disegni di un ciclo del tutto personale intitolato La luce stenta a farsi strada nel buio - l’anno del tumore, costituito da molte decine di disegni a carboncino che rivelano, attraverso la violenza del segno espressivo, il contrasto metaforico tra luce e ombra, i pensieri più intimi dell’artista che stava vivendo uno dei momenti personali più difficili segnati da una lunga malattia.
Tra le iniziative collaterali, giovedì 9 aprile, alle ore 18.00, al MA*GA, si terrà la conferenza di Luciano Caramel, dal titolo Spiritualità immanente nell’opera di Silvio Zanella.
La mostra è corredata da un catalogo con testi di Emma Zanella e Luciana Caramel.
L’esposizione, a cura del Museo della Basilica di S. Maria Assunta, con la collaborazione del Premio Gallarate e del Museo MA*GA, presenta opere profondamente spirituali, che ripercorrono alcuni momenti fondanti della sua lunga ricerca, dal naturalismo lombardo della fine degli anni Cinquanta all’espressionismo rinnovato degli anni Settanta fino alla luminosità assoluta e piena dell’ultimo decennio, toccando anche scelte figurative abbracciate per giungere alla rappresentazione chiara e personale della storia sacra.
Tra queste spiccano studi e disegni preparatori per i due cicli più significativi realizzati da Silvio Zanella per due importanti chiese di Gallarate: le vetrate della chiesa di Sant’Antonio - sede dell’esposizione - e la Via Crucis in ceramica della chiesa San Paolo Apostolo di Sciarè (1979).
Le vetrate per Sant’Antonio sono state realizzate nel 1962 a completamento della storica chiesa-oratorio, fondata nel XV secolo, più volte rimaneggiata (l’attuale ricostruzione risale alla seconda metà del Settecento), ricca di interventi scultorei, pittorici e architettonici.
I bozzetti esposti, creati personalmente da Silvio Zanella con acquerelli e carte trasparenti, sono l’ultimo stato di avanzamento degli studi preparatori, già pronti da consegnare al maestro vetraio. Sono disegni accurati in cui oltre a calibrare lo spazio e la disposizione dei personaggi, resi con un segno pulito e geometrico quasi post-cubista, l’artista lavora molto sui colori e sulla loro luminosità, sul valore dei toni che la trasparenza del vetro risalta. Anche le piombature, inevitabili nella tecnica delle vetrate, rientrano nell’equilibrio compositivo come elemento formale.
I disegni preparatori della Via Crucis realizzata nel 1979 con formelle di ceramica policroma per la chiesa di San Paolo Apostolo in Sciarè, rinunciano all’aspetto cromatico e si concentrano sui corpi, sui gesti, sull’equilibrio formale e sull’espressività dell’insieme.
A questi lavori vengono affiancate opere private, studi, dipinti, disegni, ricerche che rendono conto della sua ricerca pittorica, compositiva e spirituale. La Crocifissione del 1956 rivela appieno il suo essere pittore naturalista: il Cristo crocifisso è ambientato nella brughiera del territorio, caratterizzato dalle profonde sfumature brune e verdi, motivo ispiratore del naturalismo astratto di Zanella proprio tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta. Anche in quest’opera la pittura procede alla ricerca dei valori cromatici, dello spessore della materia, della vitalità del segno e ingloba il tema sacro in un’ambientazione fortemente unitaria.
Silvio Zanella tuttavia non si è dedicato esclusivamente all’arte sacra; al contrario la sua ricerca principale si muoveva sulla strada di un naturalismo sentito e vissuto dall’interno della materia, del colore, del segno, in modo quasi panteistico. Nel suo lungo percorso di oltre sessant’anni, la riflessione sulla luce costituisce uno dei motivi centrali della sua pittura, fino a renderla in alcuni casi la vera protagonista dei suoi lavori. Nell’ultimo decennio di attività, tra la metà degli anni novanta e il 2003, si concentra su opere pittoriche che diventano pura luce e puro colore.
La mostra presenta, per la prima volta, inoltre anche alcuni disegni di un ciclo del tutto personale intitolato La luce stenta a farsi strada nel buio - l’anno del tumore, costituito da molte decine di disegni a carboncino che rivelano, attraverso la violenza del segno espressivo, il contrasto metaforico tra luce e ombra, i pensieri più intimi dell’artista che stava vivendo uno dei momenti personali più difficili segnati da una lunga malattia.
Tra le iniziative collaterali, giovedì 9 aprile, alle ore 18.00, al MA*GA, si terrà la conferenza di Luciano Caramel, dal titolo Spiritualità immanente nell’opera di Silvio Zanella.
La mostra è corredata da un catalogo con testi di Emma Zanella e Luciana Caramel.
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