A point of view
Dal 22 Maggio 2021 al 31 Luglio 2021
Venezia
Luogo: Casa dei Tre Oci
Indirizzo: Fondamenta Zitelle 43
Orari: Mer - Lun 11 - 19 | Mar chiuso
Curatori: John Pawson
Costo del biglietto: Intero 13 € | Ridotto 11 / 9 / 8 / 6 € | Scuole 5 € | Gratuito bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, disabili e accompagnatore, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti con tesserino, guide turistiche della provincia di Venezia
Telefono per prevendita: 892 101
Telefono per informazioni: +39 041 2412332
E-Mail info: info@treoci.org
Sito ufficiale: http://www.treoci.org
La volontà di individuare nuove contaminazioni nell’ambito della creatività è il motore che ha spinto Sanlorenzo, tra i principali cantieri al mondo nella produzione di yacht e superyacht, ad avviare, per prima nel proprio ambito, collaborazioni con firme autorevoli del mondo del design che, nel corso degli anni, hanno portato a bordo una molteplicità di approcci e linguaggi creativi differenti che hanno cambiato per sempre la progettazione nautica. Un percorso che tocca oggi una nuova tappa grazie alla collaborazione con John Pawson chiamato a interpretare gli interni di un nuovo superyacht di metallo Sanlorenzo, raccontato attraverso disegni e schizzi progettuali presentati per la prima volta nella mostra.
Il segno inconfondibile dell’architetto inglese, il cui valore è dato dalla cura meticolosa dei dettagli, tema fondamentale per Sanlorenzo, associato ad una rigorosa ricerca della semplicità, prende forma nel corpus di lavori che compongono la mostra A point of view.
Strutturata nelle due sezioni “Sanlorenzo” e “Home”, l’esposizione è un vero e proprio racconto della poesia spaziale distintiva del designer che poggia saldamente su due cardini, la perfetta calibrazione tra spazio, proporzione, luce e materiali e la ricerca dell’essenziale mediante l’omissione del superfluo. Solo quando un progetto non può più essere migliorato per sottrazione, l’obiettivo è raggiunto.
Questi temi determinanti, da lui perseguiti ininterrottamente per quattro decenni, diventano il motivo conduttore di una mostra che esplora la visione estetica di John Pawson attraverso due soggetti paralleli: la sua stessa casa e il nuovo yacht progettato per Sanlorenzo.
“Fin dall'inizio il mio lavoro si è concentrato sulla creazione di luoghi in cui lo sguardo è libero di viaggiare. È questa libertà di movimento che rappresenta il cuore della mostra che ho realizzato con Sanlorenzo”.
John Pawson
L’idea che si possa entrare in contatto con l'essenza dello spazio, attraverso tutto ciò che il nostro sguardo percepisce, è un aspetto determinante del lavoro di Pawson che riguarda ogni scala del progetto.
Dall’architettura al design, dalla progettazione di un intero Monastero Cistercense ad una piccola forchetta, per lui “tutto è architettura”. Ogni elemento è così trattato secondo lo stesso minuzioso processo all’insegna di uno studio puro ed essenziale del dettaglio.
“Sanlorenzo”
La collaborazione con Sanlorenzo segna per Pawson un ritorno all’acqua e una nuova opportunità per approfondire la sua visione di un'architettura rigorosamente semplice.
Un progetto che, attraverso uno studio dello spazio e dell’atmosfera, punti focali della filosofia dell’architetto inglese, crea un ambiente accogliente che infonde pace e tranquillità. Il Maestro del minimalismo esplora l’armonia del vuoto attraverso un perfetto equilibrio tra la luce, elemento puro che disegna e massimizza ogni spazio, le proporzioni e le superfici portate ad una tale purezza ed essenza da riflettere la quiete del mare, del cielo e la semplicità dell'orizzonte marino.
“Home: a self portrait - a domestic space - a photograph”
Intima e personale, la nuova serie “Home” di John Pawson è un portfolio unico di otto fotografie, metà della sua casa londinese, dove vive da più di 20 anni, e metà scattate nella sua casa di campagna a Cotswolds nell’Oxfordshire, che rappresentano perfettamente la sua poetica all’insegna di una semplicità ricercata.
Da sempre amante della fotografia, che lui considera come “un terzo occhio”, Pawson espone una serie di particolari autoritratti dove nessuna figura umana viene mai immortalata ma la cui presenza viene evocata attraverso dettagli e sfumature di luci e ombre che rappresentano la testimonianza di una vita vissuta e il racconto privato di una dimensione domestica.
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