Andrea Valleri. Venetia Classica Bysantium

Opera di Andrea Valleri
Dal 14 Luglio 2022 al 28 Luglio 2022
Venezia
Luogo: Fondazione Bevilacqua La Masa - Galleria di Piazza San Marco
Indirizzo: San Marco 71/c
Orari: tutti giorni dalle 11 alle 18
Curatori: Marianna Accerboni
Enti promotori:
- Galleria d’Arte Contini
Telefono per informazioni: +39 041 5207797
E-Mail info: info@bevilacqualamasa.it
Sito ufficiale: http://www.comune.venezia.it
Nata dalla collaborazione tra la Fondazione Bevilacqua La Masa e la Galleria d’Arte Contini, è la prima tappa veneziana di un ciclo di mostre di Andrea Valleri promosse dalla Galleria d’Arte Contini.
La prima mostra si svolge dal 14 al 28 luglio a Venezia, presso la sede della Bevilacqua La Masa in Piazza San Marco, ospitando, oltre alle opere dell’artista, anche una serie di reperti provenienti dai Musei Bizantino e Cristiano e dal Museo Epigrafico di Atene. È intitolata “VENETIA CLASSICA BYSANTIUM” in memoria della continuità tra l’arte classica, quella bizantina e la tradizione veneta. Viene presentata dal prof. Bruno Bernardi nella duplice veste di Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa e di Console della Grecia a Venezia.
La seconda mostra si svolge dal 4 al 13 agosto a Samos presso il Museo Archeologico di Vathi; è intitolata ΠΑΡΑΛΛΗΛΕΣ ΠΟΡΕΙΕΣ (PERCORSI PARALLELI) in quanto le opere di Andrea Valleri sono esposte lungo il percorso espositivo museale, in confronto diretto con le opere archeologiche.
La terza mostra si svolge dal 17 al 27 agosto a Palazzo Chrisogelou, Istituzione Culturale della Regione a Messolonghi, città sacra per la Grecia, perché i suoi abitanti hanno dato la vita alla Rivoluzione del 1821 per l’indipendenza dagli Ottomani. È intitolata ΣΥΜΒΙΩΗ (“SIMBIOSI”) a testimonianza sia dell’analogo ambiente lagunare, di Venezia e Messolonghi, sia della comune storia che da sempre lega Venezia con la Grecia nella difesa della identità cristiana e, in particolare, dell'identità nazionale (si pensi ad esempio che il primo Presidente della Repubblica dell’Eptaneso, nell’anno 1800, e della Grecia liberata, nell’anno 1821, era un greco-veneto: Giovanni Antonio Capodistria).
La quarta mostra si svolge ad Atene nel mese di dicembre nella sede del Museo Epigrafico; è intitolata ΔΙΑΛΟΓΟΣ (“DIALOGO”) ad indicazione e conclusione dell’idea secondo la quale la storia e la crescita della cultura provengono da un costante confronto di posizioni, sia al presente, sia con gli ineludibili modelli del passato che rivive nella nostra memoria.
Andrea Valleri nasce a Venezia il 14 dicembre 1959. Dopo gli studi liceali classici, si laurea in filosofia nel 1985. Veneziano di origine e greco di adozione, inizia la sua carriera nell’insegnamento come lettore madrelingua italiana ad Atene. Dal 1989 insegna filosofia presso l’istituto “Cavanis” di Venezia.
Nelle sue opere la forza simbolica degli antichi miti e gli scenari del mondo classico si accompagnano ad un linguaggio contemporaneo derivato dalla Pop-Art che ne amplifica il messaggio per il visitatore moderno. La ricerca intellettuale e filosofica tende alla creazione di un’arte che si compone di frammenti compenetrati, sintesi della memoria storica e culturale collettiva. L’arte di Valleri vuole ricollegare lo spettatore alla tradizione storica dalla quale proviene e di cui ne costituisce le basi solide. È infatti la cultura greca quella che emerge, sia a livello dei soggetti, sia come dimensione subliminale, poiché l’artista la considera la matrice semantica, ideale ed epistemologica di tutta la tradizione occidentale.
Le opere pittoriche si presentano come assemblaggi di immagini e parole, segno di un presente costantemente ridefinito sugli archetipi della classicità, erosa sì dal tempo, ma simultaneamente incrollabile, quella classicità che rimane un indelebile sistema di riferimenti semantici su cui si esercitano le umane capacità ermeneutiche.
Alle opere pittoriche si accompagnano anche lavori di scultura che, sulla scorta della nota dottrina platonica della anamnesi, si presentano come assemblaggi di legno e pietra. L’unione di questi due materiali, derivata da una metafora contenuta nel Fedro di Platone, esprime il valore semplice e profondo della memoria, in funzione dello sviluppo della conoscenza ma anche del senso dell’essere. I soggetti, volutamente sfocati ad un primo impatto, si lasciano scoprire dal visitatore attento, che ne scopre i riferimenti colti a miti e storie fondativi della cultura occidentale.
La prima mostra si svolge dal 14 al 28 luglio a Venezia, presso la sede della Bevilacqua La Masa in Piazza San Marco, ospitando, oltre alle opere dell’artista, anche una serie di reperti provenienti dai Musei Bizantino e Cristiano e dal Museo Epigrafico di Atene. È intitolata “VENETIA CLASSICA BYSANTIUM” in memoria della continuità tra l’arte classica, quella bizantina e la tradizione veneta. Viene presentata dal prof. Bruno Bernardi nella duplice veste di Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa e di Console della Grecia a Venezia.
La seconda mostra si svolge dal 4 al 13 agosto a Samos presso il Museo Archeologico di Vathi; è intitolata ΠΑΡΑΛΛΗΛΕΣ ΠΟΡΕΙΕΣ (PERCORSI PARALLELI) in quanto le opere di Andrea Valleri sono esposte lungo il percorso espositivo museale, in confronto diretto con le opere archeologiche.
La terza mostra si svolge dal 17 al 27 agosto a Palazzo Chrisogelou, Istituzione Culturale della Regione a Messolonghi, città sacra per la Grecia, perché i suoi abitanti hanno dato la vita alla Rivoluzione del 1821 per l’indipendenza dagli Ottomani. È intitolata ΣΥΜΒΙΩΗ (“SIMBIOSI”) a testimonianza sia dell’analogo ambiente lagunare, di Venezia e Messolonghi, sia della comune storia che da sempre lega Venezia con la Grecia nella difesa della identità cristiana e, in particolare, dell'identità nazionale (si pensi ad esempio che il primo Presidente della Repubblica dell’Eptaneso, nell’anno 1800, e della Grecia liberata, nell’anno 1821, era un greco-veneto: Giovanni Antonio Capodistria).
La quarta mostra si svolge ad Atene nel mese di dicembre nella sede del Museo Epigrafico; è intitolata ΔΙΑΛΟΓΟΣ (“DIALOGO”) ad indicazione e conclusione dell’idea secondo la quale la storia e la crescita della cultura provengono da un costante confronto di posizioni, sia al presente, sia con gli ineludibili modelli del passato che rivive nella nostra memoria.
Andrea Valleri nasce a Venezia il 14 dicembre 1959. Dopo gli studi liceali classici, si laurea in filosofia nel 1985. Veneziano di origine e greco di adozione, inizia la sua carriera nell’insegnamento come lettore madrelingua italiana ad Atene. Dal 1989 insegna filosofia presso l’istituto “Cavanis” di Venezia.
Nelle sue opere la forza simbolica degli antichi miti e gli scenari del mondo classico si accompagnano ad un linguaggio contemporaneo derivato dalla Pop-Art che ne amplifica il messaggio per il visitatore moderno. La ricerca intellettuale e filosofica tende alla creazione di un’arte che si compone di frammenti compenetrati, sintesi della memoria storica e culturale collettiva. L’arte di Valleri vuole ricollegare lo spettatore alla tradizione storica dalla quale proviene e di cui ne costituisce le basi solide. È infatti la cultura greca quella che emerge, sia a livello dei soggetti, sia come dimensione subliminale, poiché l’artista la considera la matrice semantica, ideale ed epistemologica di tutta la tradizione occidentale.
Le opere pittoriche si presentano come assemblaggi di immagini e parole, segno di un presente costantemente ridefinito sugli archetipi della classicità, erosa sì dal tempo, ma simultaneamente incrollabile, quella classicità che rimane un indelebile sistema di riferimenti semantici su cui si esercitano le umane capacità ermeneutiche.
Alle opere pittoriche si accompagnano anche lavori di scultura che, sulla scorta della nota dottrina platonica della anamnesi, si presentano come assemblaggi di legno e pietra. L’unione di questi due materiali, derivata da una metafora contenuta nel Fedro di Platone, esprime il valore semplice e profondo della memoria, in funzione dello sviluppo della conoscenza ma anche del senso dell’essere. I soggetti, volutamente sfocati ad un primo impatto, si lasciano scoprire dal visitatore attento, che ne scopre i riferimenti colti a miti e storie fondativi della cultura occidentale.
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