Dialogo. Ettore Sottsass Ceramiche 1957 - 1969, Carlo Scarpa Negozio Olivetti 1957
Dal 11 Maggio 2017 al 20 Agosto 2017
Venezia
Luogo: Negozio Olivetti
Indirizzo: piazza San Marco 101
Orari: da martedì a domenica dalle 10.30 alle 18.30. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Curatori: Charles Zana
Enti promotori:
- FAI – Fondo Ambiente Italiano
- Studio Charles Zana Architecture
Costo del biglietto: Intero: € 8; Ridotto (bambini 4-14 anni): € 4; Famiglia: € 18; Iscritti FAI e National Trust: gratuito; Studenti universitari (fino ai 26 anni) o con tessera “IO STUDIO”: € 4; Residenti Comune di Venezia: € 4; Biglietto fotografico (valido anche per disegni e schizzi): € 3; Biglietto cumulativo (ingresso ridotto + biglietto fotografico): € 6
Telefono per informazioni: +39 041 5228387
E-Mail info: fainegoziolivetti@fondoambiente.it
«La ceramica è un materiale affascinante: si presenta morbida e grigia [...] ma una volta purificata dal fuoco, radiante, diventa improvvisamente eterna »
Ettore Sottsass
In occasione della 57. Esposizione Internazionale d’Arte il FAI – Fondo Ambiente Italiano – in collaborazione con lo Studio Charles Zana Architecture presenta Dialogo, il secondo appuntamento della serie di mostre ospitate al Negozio Olivetti di Venezia e dedicate all’estesa opera del rivoluzionario architetto e designer italiano Ettore Sottsass (1917 -2007).
La mostra, curata dall’architetto Charles Zana e realizzata con il supporto tecnico di Mobil Project e Viabizzuno, celebra il centenario della nascita del grande artista visionario e ne documenta la poliedrica produzione ceramica compresa tra il 1957 e il 1969, anni estremamente fertili e di formazione in cui Sottsass utilizza la ceramica per lo sviluppo di un nuovo linguaggio del design teso a superare la filosofia razionalista del Bauhaus. Sessanta opere in mostra tra vasi, piatti e i suoi celebri menhir in dialogo con i volumi e i profili progettati da Carlo Scarpa per il Negozio Olivetti nel 1957: i due grandi protagonisti del design italiano idealmente riuniti sotto l’egida dell’imprenditore illuminato Adriano Olivetti che proprio in quegli anni avviò con entrambi un’intensa collaborazione.
In accordo con il Movimento Artistico Arte Concreta (MAC) che attinge a forme e colori intesi come libera espressione della personale immaginazione dell’artista, la ricerca di Sottsass sul rapporto tra spazio, forma e colore si concretizza nel campo delle arti applicate: attraverso l’uso di un materiale plastico come l’argilla il designer è stato in grado di dare voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni più profonde.
Dagli esordi sperimentali del 1955 sotto la supervisione di Aldo Londi, allora direttore artistico della nota azienda toscana Bitossi Ceramiche, Ettore Sottsass approda a una maturazione formale e a un controllo totale della materia nella serie Le Ceramiche di Lava realizzata nel 1957, lo stesso anno che segna l’inizio del sodalizio con Adriano e Roberto Olivetti.
Contraddistinte da un aspetto primitivo e da una rimarcata porosità data dall’uso di argilla e terra cotta non trattata, queste ceramiche vedono ancora Sottsass alle prese con i giochi di colore e le sperimentazioni con le tecniche di smaltatura. Mentre per la serie Rocchetti e Isolatori (1961-1962) e quella dedicata alle Ceramiche a Fischietto (1962) l’attenzione del designer è rivolta alla forma: predominano qui i riferimenti estetici al mondo della produzione industriale con vasi dalle forme semplici e facilmente replicabili che riproducono bobine e isolatori per giungere alla serie in edizione limitata di ‘fischietti’, realizzati dalla Società Ceramica Toscana con la messa a punto di uno stampo e progettati da Sottsass per la Galleria il Sestante di Milano.
I suoi interessi personali, i viaggi, la malattia e una sentita spiritualità sono ben rappresentati nelle Ceramiche delle Tenebre (1963), serie ideata nella solitudine di Palo Alto durante il decorso ospedaliero di una grave patologia, contratta dopo un viaggio in India e curata in California grazie all’aiuto di Roberto Olivetti, e la successiva Ceramiche di Shiva dedicata al dio indù della distruzione e rigenerazione come ex voto per aver sconfitto la malattia.
L’assoluta libertà che ha caratterizzato ogni suo progetto si rivela anche nel passaggio dalla produzione artistica a quella industriale delle Ceramiche a Colaggio (1962-1963) prodotte in serie senza timbro né firma con la tecnica della fusione sperimentata per Le Ceramiche a Fischietto.
Sottsass non abbandonerà mai la produzione di pezzi unici e tra il 1963 e il 1969 continuerà a disegnare schemi spirituali da modellare con l’argilla: dalle Ceramiche delle Tenebre, passando per Menhir, Ziggurat, Stupas, Hydrants & Gas Pumps fino alle Tantra Ceramiche nella ricerca costante di una connessione spirituale tra forma e significato.
Il rapporto che lega il Negozio Olivetti, progettato alla fine degli anni Cinquanta da Carlo Scarpa, alle ceramiche in mostra di Ettore Sottsass oscilla tra contrasti e assonanze. Quello che emerge a prima vista nei due ordini di progetti è la differenza tra l’apparente severità classica del primo e la vitalità rivoluzionaria del secondo; ma, a uno sguardo più approfondito, emergono punti di contatto, primo fra tutti il colore, ma anche l’approccio sistematico al lavoro progettuale.
La mostra Dialogo oltre a raccontare l’ineguagliata personalità creativa dei due fra i più importanti architetti del dopoguerra italiano offre un’occasione per comprendere a pieno quegli anni estremamente fertili per l’arte e il design italiano che precedettero l’epoca del Radical Design.
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