Esther Stocker. Kissing Squares

Esther Stocker, Untitled, 2021, Scultura, stampa su alu-carton, 70 x 65 x 24 cm | © Esther Stocker / Galleria Alberta Pane
Dal 13 Novembre 2021 al 29 Gennaio 2022
Venezia
Luogo: Galleria Alberta Pane
Indirizzo: Dorsoduro 2403H, Calle dei Guardiani
Orari: da martedì a sabato 10.30-18.30
Telefono per informazioni: +39 041 564 8481
E-Mail info: info@albertapane.com
Sito ufficiale: http://albertapane.com
La Galleria Alberta Pane è lieta di presentare Kissing Squares, esposizione personale di Esther Stocker nella sua sede veneziana. In conversazione con la gallerista, l’artista parla del suo lavoro e delle sue evoluzioni, riflette sul concetto di responsabilità artistica e commenta le opere presenti in mostra: pitture e sculture di diverse dimensioni, bianco, nero e grigio, elementi lineari e quadrati sono gli ingredienti attraverso i quali Esther Stocker renderà lo spazio della galleria un ambiente avvolgente, “anarchico” e percettivamente stimolante.
Esther Stocker
(IT, 1974)
Riconosciuta a livello mondiale per le sue pitture, sculture e grandi installazioni caratterizzate da uno stile astratto e geometrico e per l’uso di una palette limitata al nero, bianco e grigio, Esther Stocker incentra la sua ricerca sulla visione e sulla percezione dello spazio, attraverso un approccio esistenziale e sociale.
“Nei miei dipinti, nelle mie sculture e installazioni cerco di descrivere l’ambiguità e l’incertezza del sistema. Utilizzo la precisione di un sistema per investigare il sistema stesso. Cerco di liberare e abbandonare i nostri modi di vedere e comprendere che sono associati alla riconoscibilità delle forme e che ci distinguono gli uni dagli altri, talvolta inconsciamente.”
Esther Stocker ha studiato all’ Accademia di Belle Arti a Vienna, a quella di Brera (Milano), all’Art Center College of Design a Pasadena, in California. Espone regolarmente in musei, fondazioni e gallerie internazionali. Il suo lavoro è stato esposto in sedi ed eventi quali Changwon Sculpture Biennale (Corea del Sud) Museum Haus Konstruktiv (Zurigo), Museo Vasarely (Budapest), Museo Gegenstandsfreier Kunst (Otterndorf, Germania), LA BF15 (Lione), Triennale di Setouchi (Giappone), Kunsthalle di Bratislava, Ambasciata Italiana a Vienna, MACRO (Roma), Museum Ritter (Waldenbuch, Germania), Georg Kolbe Museum (Berlino), Künstlerhaus Hannover, CCNOA – Center for Contemporary Non-Objective Art (Bruxelles), Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig (Vienna), Sharjah Art Museum (Emirati Arabi), solo per citarne alcune.
Tra le recenti collaborazioni con il mondo del design e della moda ricordiamo quella con Flora Miranda per Cyber Crack 2020, una sfilata tenutasi durante la Settimana della Moda di Parigi (2020), con BMW Japan per la Setouchi Triennale (2019), con Eider per la collezione invernale 2018/19, con Kohlmaier Wien per la ICFF - International Contemporary Furniture Fair (ICFF) a New York e con Iris van Herpen a Milano (nel 2018).
Nel 2020 ha vinto il Prix Aurélie Nemours.
Esther Stocker
(IT, 1974)
Riconosciuta a livello mondiale per le sue pitture, sculture e grandi installazioni caratterizzate da uno stile astratto e geometrico e per l’uso di una palette limitata al nero, bianco e grigio, Esther Stocker incentra la sua ricerca sulla visione e sulla percezione dello spazio, attraverso un approccio esistenziale e sociale.
“Nei miei dipinti, nelle mie sculture e installazioni cerco di descrivere l’ambiguità e l’incertezza del sistema. Utilizzo la precisione di un sistema per investigare il sistema stesso. Cerco di liberare e abbandonare i nostri modi di vedere e comprendere che sono associati alla riconoscibilità delle forme e che ci distinguono gli uni dagli altri, talvolta inconsciamente.”
Esther Stocker ha studiato all’ Accademia di Belle Arti a Vienna, a quella di Brera (Milano), all’Art Center College of Design a Pasadena, in California. Espone regolarmente in musei, fondazioni e gallerie internazionali. Il suo lavoro è stato esposto in sedi ed eventi quali Changwon Sculpture Biennale (Corea del Sud) Museum Haus Konstruktiv (Zurigo), Museo Vasarely (Budapest), Museo Gegenstandsfreier Kunst (Otterndorf, Germania), LA BF15 (Lione), Triennale di Setouchi (Giappone), Kunsthalle di Bratislava, Ambasciata Italiana a Vienna, MACRO (Roma), Museum Ritter (Waldenbuch, Germania), Georg Kolbe Museum (Berlino), Künstlerhaus Hannover, CCNOA – Center for Contemporary Non-Objective Art (Bruxelles), Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig (Vienna), Sharjah Art Museum (Emirati Arabi), solo per citarne alcune.
Tra le recenti collaborazioni con il mondo del design e della moda ricordiamo quella con Flora Miranda per Cyber Crack 2020, una sfilata tenutasi durante la Settimana della Moda di Parigi (2020), con BMW Japan per la Setouchi Triennale (2019), con Eider per la collezione invernale 2018/19, con Kohlmaier Wien per la ICFF - International Contemporary Furniture Fair (ICFF) a New York e con Iris van Herpen a Milano (nel 2018).
Nel 2020 ha vinto il Prix Aurélie Nemours.
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