FATALITÀLIA di Luca Clabot
Dal 16 Gennaio 2024 al 10 Febbraio 2024
Venezia
Luogo: GMR GalleriaMichelaRizzo
Indirizzo: Giudecca 800/Q
Orari: APERTURA: Sab 12 Gen ore 12 | Mar - Sab 11 - 18 | Dom - Lun chiuso
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 041 8391711
E-Mail info: info@galleriamichelarizzo.net
Sito ufficiale: http://galleriamichelarizzo.net
La Galleria Michela Rizzo è lieta di annunciare la mostra FATALITÀLIA, seconda personale dell’artista veneziano Luca Clabot presso la Giudecca che aprirà sabato 13 gennaio 2024.
FATALITÀLIA, una mostra sorprendente e provocatoria, non è resiliente, non è inclusiva, non è ecosostenibile e non è neanche green. Luca Clabot propone una serie di opere con uno sguardo penetrante sulla coincidenza, incarnando il punto di vista unico dell'infanziano, nonché di un anziano che conserva lo sguardo puro e incontaminato del fanciullo. FATALITÀLIA è la consapevolezza che le cose sono lì che ci aspettano, felici di poterci svelare il segreto che esse nascondono in sé o nel loro nome. Le cose sono belle e pronte, basta raccoglierle.
La mostra si apre con un anagramma intrigante della celebre frase di Giuseppe Garibaldi, o si fa l’Italia o si muore, trasformata in e sia muoio fra l’alitosi, offrendo un assaggio del tono irriverente e critico dell'intera mostra. Un’analisi di alcuni aspetti della storia italiana degli ultimi 123 anni si manifesta con la serie Gli Amici di Topolino, un’indagine su coloro che sono stati bambini e lettori di Topolino nel corso degli anni. Ogni opera riflette l'infanzia dei lettori dello storico fumetto Disney tra gli anni Sessanta e Settanta, per rivelare successivamente i loro comportamenti controversi da adulti. Attraverso foto originali e articoli di cronaca ricercati da Clabot, con una continua ricerca d’archivio, viene svelata la trasformazione dei lettori da innocenti a trasgressori.
Il percorso prosegue con Viaggio in Italia tra 500 e 600, un lavoro che intreccia cartoline d'epoca raffiguranti le mitiche auto FIAT 500 e 600, simboli di un’epoca della cultura italiana. Una rappresentazione visiva che attraversa l'Italia, offrendo un gioco di parole sui secoli più luminosi della storia italiana, il XVI e il XVII secolo.
Successivamente con l'opera Pagine bianche, Clabot categorizza e organizza cognomi italiano considerati rilevanti, trasformando la casualità in un'analisi strutturata. Un esempio di ciò è Conto presentato al popolo italiano, un lungo elenco che raccoglie 135 tipologie di contorni, rappresentando le 135 persone in Italia che portano quel cognome. Inoltre, in base alla distribuzione geografica dei cognomi nella penisola, si contano 45 Primi, 33 Secondi e 44 Aperitivi.
Oltre a questo, sono presenti una serie di lavori provocatori, come Incontro luce, una sorprendente interpretazione visiva della coincidenza tra l'Assunzione della Madonna e lo sgancio della bomba atomica. Una pagina di un’enciclopedia fine anni Sessanta riporta da una parte la descrizione di “assunta” e dall’altra quella di “atomica”. La coincidenza si manifesta nell'osservare la pagina controluce, dove la Madonna sembra emergere all'interno del fungo atomico. È interessante notare che la bomba atomica fu sganciata il 6 agosto, giorno della Trasfigurazione di Gesù, mentre l'Assunzione della Madonna avviene il 15 agosto. Questa concomitanza temporale costituisce una straordinaria coincidenza... una vera e propria fatalitàlia.
Ulteriori opere come Le cabaret Voltaire, Clabot era la verità, Salto di cubo incubo, Clabot / innesto a denti e altre, esplorano il linguaggio visivo e concettuale, e offrono così uno sguardo audace e onirico sulla realtà e sulle percezioni. Infine, la mostra presenta dei lavori inediti che hanno origine dal trasferimento della carta su vetro, dando vita a una dimensione evocativa ed enigmatica. Si tratta di una fusione tra linguaggio e materia che trasforma l'opera in una visione suggestiva dell’arte.
FATALITÀLIA è un'esplorazione di coincidenze, una sfida alla normalità e un viaggio nell'inesplorato. Un invito a contemplare le casualità che modellano il nostro mondo, ad essere “superficiali fino in fondo” come una vera e propria fatalitàlia.
Biografia
Nato a Venezia nel 1966, Luca Clabot si è affermato come esponente della corrente artistica Neo New Dada, esplorando le sfumature dell'arte concettuale con un tocco provocatorio e “superficiale”. Il suo percorso espositivo inizia con una nota di risalto alla Biennale di Venezia del 2004 con Kronos Gelato, un omaggio a Carmelo Bene. Questo debutto avviene sotto la cura di Dario Ventimiglia presso il Teatro Piccolo Arsenale, sottolineando la sua presenza nel panorama artistico veneziano. Nel 2008 espone alla mostra Seratina NeoNewDada, curata da Anna Toscano presso la Fondazione Querini Stampalia. Nel 2010 partecipa alla mostra presso la Galleria Michela Rizzo insieme a Tony Cragg, Lawrence Carrol, Giovanni Rizzoli e David Rickard. Nel 2012, sotto la cura di Angela Vettese, espone in Vivà l’Italia? presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Il 2015 è un anno di ricca attività espositiva per Clabot, con la partecipazione alla mostra 1914-2014. Circus/Crucis: cambia il corpo, malamente? curata da Viana Conti presso la Galleria Michela Rizzo e a Verbovisioni curata da Riccardo Caldura ai Magazzini del Sale, entrambe a Venezia. Nel 2019, la mostra Quartine Rizla allo Spazio Tethis a Venezia. Il 2020 lo vede ancora protagonista alla Galleria Michela Rizzo con Assembramenti, curata da Michela Rizzo. Nel 2023 con la mostra Gli Amici di Topolino a cura di Chiara Pinardi presso la Galleria SharEvolution a Genova, diventa l'occasione per Clabot di portare la sua visione artistica in un contesto diverso, confermando la sua crescente influenza nell'ambito artistico nazionale.
FATALITÀLIA, una mostra sorprendente e provocatoria, non è resiliente, non è inclusiva, non è ecosostenibile e non è neanche green. Luca Clabot propone una serie di opere con uno sguardo penetrante sulla coincidenza, incarnando il punto di vista unico dell'infanziano, nonché di un anziano che conserva lo sguardo puro e incontaminato del fanciullo. FATALITÀLIA è la consapevolezza che le cose sono lì che ci aspettano, felici di poterci svelare il segreto che esse nascondono in sé o nel loro nome. Le cose sono belle e pronte, basta raccoglierle.
La mostra si apre con un anagramma intrigante della celebre frase di Giuseppe Garibaldi, o si fa l’Italia o si muore, trasformata in e sia muoio fra l’alitosi, offrendo un assaggio del tono irriverente e critico dell'intera mostra. Un’analisi di alcuni aspetti della storia italiana degli ultimi 123 anni si manifesta con la serie Gli Amici di Topolino, un’indagine su coloro che sono stati bambini e lettori di Topolino nel corso degli anni. Ogni opera riflette l'infanzia dei lettori dello storico fumetto Disney tra gli anni Sessanta e Settanta, per rivelare successivamente i loro comportamenti controversi da adulti. Attraverso foto originali e articoli di cronaca ricercati da Clabot, con una continua ricerca d’archivio, viene svelata la trasformazione dei lettori da innocenti a trasgressori.
Il percorso prosegue con Viaggio in Italia tra 500 e 600, un lavoro che intreccia cartoline d'epoca raffiguranti le mitiche auto FIAT 500 e 600, simboli di un’epoca della cultura italiana. Una rappresentazione visiva che attraversa l'Italia, offrendo un gioco di parole sui secoli più luminosi della storia italiana, il XVI e il XVII secolo.
Successivamente con l'opera Pagine bianche, Clabot categorizza e organizza cognomi italiano considerati rilevanti, trasformando la casualità in un'analisi strutturata. Un esempio di ciò è Conto presentato al popolo italiano, un lungo elenco che raccoglie 135 tipologie di contorni, rappresentando le 135 persone in Italia che portano quel cognome. Inoltre, in base alla distribuzione geografica dei cognomi nella penisola, si contano 45 Primi, 33 Secondi e 44 Aperitivi.
Oltre a questo, sono presenti una serie di lavori provocatori, come Incontro luce, una sorprendente interpretazione visiva della coincidenza tra l'Assunzione della Madonna e lo sgancio della bomba atomica. Una pagina di un’enciclopedia fine anni Sessanta riporta da una parte la descrizione di “assunta” e dall’altra quella di “atomica”. La coincidenza si manifesta nell'osservare la pagina controluce, dove la Madonna sembra emergere all'interno del fungo atomico. È interessante notare che la bomba atomica fu sganciata il 6 agosto, giorno della Trasfigurazione di Gesù, mentre l'Assunzione della Madonna avviene il 15 agosto. Questa concomitanza temporale costituisce una straordinaria coincidenza... una vera e propria fatalitàlia.
Ulteriori opere come Le cabaret Voltaire, Clabot era la verità, Salto di cubo incubo, Clabot / innesto a denti e altre, esplorano il linguaggio visivo e concettuale, e offrono così uno sguardo audace e onirico sulla realtà e sulle percezioni. Infine, la mostra presenta dei lavori inediti che hanno origine dal trasferimento della carta su vetro, dando vita a una dimensione evocativa ed enigmatica. Si tratta di una fusione tra linguaggio e materia che trasforma l'opera in una visione suggestiva dell’arte.
FATALITÀLIA è un'esplorazione di coincidenze, una sfida alla normalità e un viaggio nell'inesplorato. Un invito a contemplare le casualità che modellano il nostro mondo, ad essere “superficiali fino in fondo” come una vera e propria fatalitàlia.
Biografia
Nato a Venezia nel 1966, Luca Clabot si è affermato come esponente della corrente artistica Neo New Dada, esplorando le sfumature dell'arte concettuale con un tocco provocatorio e “superficiale”. Il suo percorso espositivo inizia con una nota di risalto alla Biennale di Venezia del 2004 con Kronos Gelato, un omaggio a Carmelo Bene. Questo debutto avviene sotto la cura di Dario Ventimiglia presso il Teatro Piccolo Arsenale, sottolineando la sua presenza nel panorama artistico veneziano. Nel 2008 espone alla mostra Seratina NeoNewDada, curata da Anna Toscano presso la Fondazione Querini Stampalia. Nel 2010 partecipa alla mostra presso la Galleria Michela Rizzo insieme a Tony Cragg, Lawrence Carrol, Giovanni Rizzoli e David Rickard. Nel 2012, sotto la cura di Angela Vettese, espone in Vivà l’Italia? presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Il 2015 è un anno di ricca attività espositiva per Clabot, con la partecipazione alla mostra 1914-2014. Circus/Crucis: cambia il corpo, malamente? curata da Viana Conti presso la Galleria Michela Rizzo e a Verbovisioni curata da Riccardo Caldura ai Magazzini del Sale, entrambe a Venezia. Nel 2019, la mostra Quartine Rizla allo Spazio Tethis a Venezia. Il 2020 lo vede ancora protagonista alla Galleria Michela Rizzo con Assembramenti, curata da Michela Rizzo. Nel 2023 con la mostra Gli Amici di Topolino a cura di Chiara Pinardi presso la Galleria SharEvolution a Genova, diventa l'occasione per Clabot di portare la sua visione artistica in un contesto diverso, confermando la sua crescente influenza nell'ambito artistico nazionale.
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