Georges Noël a Venezia: Palinsesti e paesaggi notturni, 1961 - 2000

Georges Noë, The green snakes, 1986. Tecnica mista su carta, cm. 63x97

 

Dal 31 Maggio 2024 al 30 Giugno 2024

Marcon | Venezia

Luogo: Spazio Artenetwork Orler

Indirizzo: Fondamenta de la Pasina 1114

Orari: da lunedì a domenica 9:30-12:30 e 15:30-19:30 / mercoledì chiuso

Curatori: Roberto Peccolo

Telefono per informazioni: +39 331 6780414


“Giudicare una corrente senza tenere conto del clima culturale, della concreta personalità dell’artista, dell’ambiente storico in cui un’opera sorge, senza cioè mettere bene a fuoco di volta in volta il nostro occhio, spostando, se occorre, gli angoli visuali, è un errore che non fa comprendere la storicità dell’arte, la sua concretezza.”

Così scrive il grande critico d’arte Guido Ballo, che sottolinea l’importanza dell’approccio multidisciplinare all’arte, ottica che si concentra sull’analisi dei processi globali e culturali originati dalla prospettiva dell’arti- sta come osservatore privilegiato dei fenomeni sociali e nel caso di Georges Noël (Bezier, 1924 - Parigi, 2010) anche come divulgatore di interessanti progetti educativi, tanto che viene consacrato per sempre tra i grandi dell’arte informale francese ed internazionale, accanto ad Hans Hartung, Georges Mathiéu e Pièrre Soulages. La storia della ricerca di questo grande artista è sorprendente: ha origine dalla sua attenzione al linguaggio segnico, al geroglifico, al segno grafico, in particolare alla pre-scrittura, a quel momento carico di tensione e di mistero che precede la sintesi tra pensiero e parola. Ed ecco che, attraverso le sue opere, si intraprende un viaggio tra parola e immagine, tra fonema e segno: il pittore crea sulla superficie segni liberi di riflessioni e di narrazioni di un linguaggio emozionale.

In occasione del centesimo anniversario dalla sua nascita, lo Spazio Artenetwork Orler di Venezia omaggia l’artista con una esposizione concepita per celebrarne il genio creativo, evocando l’impronta indelebile che Georges Noël ha lasciato nell’immaginario collettivo dell’arte, soprattutto laddove egli stesso definiva la propria biografia una narrazione, un viaggio evocativo attraverso le sue opere pittoriche.

Un viaggio con due percorsi, due città: ecco che la mostra, dopo essere stata ospitata al CRAC, Centro Ricerca Arte Contemporanea di Taranto da marzo ad aprile, trova ora in Venezia il nuovo contesto spazio temporale ove proporre una riflessione su di un artista che dichiarava spesso di avere avuto la fortuna, nel corso della propria longevità artistica, di non essersi mai allontanato dal fanciullo che era in lui. Venerdì 31 maggio alle ore 18.00 lo Spazio Artenetwork Orler di Fondamenta de La Pasina 1114 a San Silvestro a Venezia è lieto di ospitare “Palinsesti e Paesaggi notturni, 1961 - 2000”, una mostra di opere pittoriche su carta e tela progettata da Giulio De Mitri, artista e Presidente del Crac Puglia e curata da Roberto Peccolo, storico gallerista di Livorno in collaborazione con la X Edizione di Mysterium Festival 2024, rassegna di arte, fede, cultura, storia e tradizioni. Una narrazione che, attraverso il segno dell’artista, esplora le fonti di ispirazione che ne hanno plasmato la mente, le mani, l’anima: la passione per la cultura italiana, per quella dei segni, per i ritmi ispirati dall’improvvisazione, il tutto sapientemente legato da un invisibile ma spettacolare ricamo.

In occasione della mostra è stata realizzata, per le edizioni Peccolo di Livorno, una pubblicazione contenente testi di Giovanna Tagliaferro, Margit Rowell, Federico Sardella e uno scritto dell’artista. CRAC Puglia - Centro Ricerca Arte Contemporanea è un “Museo del progetto” che nasce da un’esperienza di circa trent’anni rivolta alla didattica e all’inclusione sociale da parte dell’Ente giuridico riconosciuto Fondazione Rocco Spani ONLUS e con il contributo della Regione Puglia. Il CRAC, con la direzione del critico d’arte Roberto Lacarbonara, la presidenza dell’artista Giulio De Mitri ed il supporto di un comitato scientifico, ha sede a Taranto, in Corso Vittorio Emanuele II, 17 nell’ex Convento dei Padri Olivetani (secolo XIII).  
Georges Noël (Bezier, Francia, 1924 — Parigi, 2010) dopo avere studiato disegno, pittura, design ed architettura, per un lasso temporale dal 1947 al 1955 lavora come progettista disegnatore in un’azienda aeronautica ed è solo l’anno dopo che si dedica completamente alla sua passione più vera, quella per l’arte pittorica trasferendosi in una città densa di ispirazione come Parigi.
Il suo lavoro attinge all’arte informale, cosciente dello storico sviluppo storico di questo movimento, dal quale apprende e prende in prestito diverse forme espressive dal gesto al segno, sviluppando una pittura scultura in movimento.
Inizia in quegli anni parigini le sue famose opere intitolate Palimsesti, ruvide superfici sabbiose, simili a muri, sulle quali accumula scritture, segni, gesti e graffi in un continuum di cancellature e riscritture che si sovrappongono e annullano a vicenda e le espone nella sua prima personale, del 1960, alla Galerie Facchetti di Parigi che sulla scena francese era, in quegli anni, la galleria di riferimento per tutti i pittori che prendevano le distanze dall’ “Informale”, diventato un vuoto stilema imperante in tutta Europa. La sua poetica attinge al suo background culturale restituendo alla pittura segni, sensazioni, illusioni, energia da tutti gli elementi della natura e le opere di questa mostra ce lo dicono, attraverso la loro fisicità di tavole affioranti dall’universo creativo dell’artista. È presente, con le sue opere, in importantissimi musei e collezioni pubbliche.  
INAUGURAZIONE: venerdì 31 maggio ore 18
 

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