Il disegno politico italiano
![<em>Il disegno politico italiano</em>, A plus A Gallery, Venezia <em>Il disegno politico italiano</em>, A plus A Gallery, Venezia](http://www.arte.it/foto/600x450/b4/85243-unnamed-2.png)
Il disegno politico italiano, A plus A Gallery, Venezia
Dal 19 Gennaio 2019 al 25 Aprile 2019
Venezia
Luogo: A plus A Gallery
Indirizzo: San Marco 3073
Orari: 11 - 18 | Lun chiuso
Curatori: Aurora Fonda, Sandro Pignotti
Prolungata: Fino al 25 aprile 2019
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 041 2770466
E-Mail info: info@aplusa.it
Sito ufficiale: http://www.aplusa.it
Il corso della storia, così come si presenta sotto il concetto di catastrofe non può in realtà impegnare il pensatore più che un caleidoscopio in mano a un bambino, nel quale ad ogni rotazione l'intero ben ordinato rovina verso un ordine nuovo. L'immagine ha una sua fondata, buona correttezza. I concetti dei dominatori sono stati ogni volta gli specchi grazie ai quali è venuta a costituirsi l'immagine di un'”ordine”. Deve essere distrutto il caleidoscopio.
(Walter Benjamin, Parco Centrale 1939, in: Sul concetto di storia, a cura di Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti, Einaudi, Torino, 1997)
![FOTO: Il disegno politico italiano](http://www.arte.it/foto/orig/dd/88983-Il-disegno-politico-italiano.jpg)
La rapidità della mano, la natura a più riprese nervosa del tratto, fanno del disegno la tecnica di illustrazione critica dei graduali - e talvolta irruenti - cambiamenti politici e sociali. Nell'Inghilterra del Settecento William Hogarth raccontò con estremo acume e ironia la società londinese in tutte le sue sfaccettature. Così come Honorè Daumier un secolo dopo analizzò le classi sociali in Francia. Agli inizi del ventesimo secolo Georg Grosz e Otto Dix utilizzarono il disegno come argomentazione politica per una critica sociale. Al pari delle incisioni di Goya, le illustrazioni di Grosz rivelano un'intensa espressività e coscienza politica. Quel che accomuna tutti questi autori è l'uso del disegno come forma di denuncia e di analisi della società a loro contemporanea; come uno strumento artistico capace di esprimere il malessere e la decadenza, così come le differenti possibilità che ogni cambiamento porta con sé.
L'Italia è sempre stata un sismografo molto sensibile ai mutamenti. La storia stessa la presenta come un laboratorio di nuove teorie politico-sociali, come fabbrica di realtà premonitrice. Dagli inizi del Novecento ad oggi è facile cogliere questa sua peculiare caratteristica di pioniera dei nuovi disegni politici e sociali. Nel 2019, dove sui vari fronti si riesaminano e si rileggono gli ultimi quarant'anni, al fine di trasformare, cambiare, o finanche invertire le rotte del capitalismo, della globalizzazione, dell'Europa tutta, che percezione ha l'artista? Guardando alla storia e alla tradizione del disegno, come reagisce la pratica artistica ad ogni sua rotazione, ad ogni crollo e nascita dei nuovi “ordini”, veri o apparenti, e agli specchi che ne formano l'immagine?
ARTISTI
Rebecca Agnes, Paola Angelini, Federico Antonini, Ruth Beraha, Riccardo Beretta, Alvise Bittente, Calori & Maillard, Alice Cattaneo, Lia Cecchin, Guendalina Cerruti, Alessio D'Ellena, Fabio De Meo, Barbara De Vivi, Chiara Enzo, Roberto Fassone, Valentina Furian, Enej Gala, Riccardo Giacconi e Andrea Morbio, Gli Impresari, Marco Gobbi, Iva Lulashi, Beatrice Marchi, Silvia Mariotti, Corinne Mazzoli, Rebecca Moccia, Ryts Monet, Caterina Morigi, Francesco Nordio, Francesco Pozzato, Barbara Prenka, Paolo Pretolani, Anila Rubiku, Alberto Scodro, Miriam Secco, Davide Sgambaro, Matteo Stocco, g. olmo stuppia, Alberto Tadiello, Sulltane Tusha, Italo Zuffi.
Vedi anche:
• FOTO: Storie a mano libera
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