Kajode Ojo. Could you bare your torso?

Kajode Ojo. Could you bare your torso?, Magazzini Ligabue, Venezia
Dal 21 Aprile 2022 al 10 Luglio 2022
Venezia
Luogo: Magazzini Ligabue
Indirizzo: Fossa Capara 9
Curatori: Gea Politi e Cristiano Seganfreddo
In occasione della 59a Biennale di Venezia, Flash Art con Dune e il Corso di laurea triennale in Design della moda e Arti multimediali dell’Università Iuav di Venezia presentano Could you bare your torso?, mostra personale di Kayode Ojo presso gli spazi Magazzino 6 e Magazzino 7 (Magazzini Ligabue) a Venezia, dal 21 aprile al 10 luglio 2022. La mostra, a cura di Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, è prodotta da Flash Art Studios ed è promossa dal centro di ricerca FLAIR (Fashion Lab Archive Industry Research) del Dipartimento di culture del progetto dell’Università Iuav di Venezia.
In collaborazione con la galleria Sweetwater, Berlino e con il supporto di ASPESI.
Could you bare your torso? presenta uno dei più interessanti artisti americani contemporanei con un’installazione di grandi dimensioni, sospesa tra i Magazzini Ligabue, due edifici che sono luogo di studio e di lavoro della comunità Iuav. Le catene metalliche di Ojo trasformano lo spazio di cielo in una sorta di bustier fuori scala che collega i due grandi elementi di cemento e mattoni rossi. Gli spazi interni dell’Università, inoltre, si animano di una serie di sculture disseminate nei vari ambienti, che occupano i piani e le aule.
“Il suo lavoro, fatto prevalentemente di fotografia e scultura, prende spunto da modelli di presentazione commerciale come la vetrina, introducendo una dinamica del desiderio e dell’inganno intrinseca al meccanismo di vendita. (...) Lampadari, giacche con i lustrini, abiti con le frange, calici per lo champagne e pistole sono alcuni degli oggetti montati su supporti insoliti, le cui superfici sfavillanti rendono prezioso e al tempo stesso provocatorio il lavoro di Ojo. I francesi chiamano lo shopping lèche-vitrine, definendo il feticismo per le merci come un impulso a leccare [traduzione di lécher], consumare, e soddisfare gli oggetti in vendita. La scultura di Ojo simula proprio questa sorta di relazione desiderante”, scrive Blake Oetting nel feature dell’articolo che vede Kayode Ojo in copertina nell’ultimo Flash Art International.
“Per Kayode la moda è un media di indagine continua della società quanto delle dinamiche del desiderio. Pensare agli spazi dell’Università Iuav di Venezia è stato naturale, trattandosi di un luogo prismatico, di formazione e ricerca, con un’attenzione specifica alle pratiche della moda grazie alla presenza di corsi di studio dedicati. Inoltre Iuav è una porzione atipica rispetto ad una Venezia museal-turistica, e in molti casi prevedibile. Ne nasce una contaminazione progettuale potente e unica, in un luogo vivo, e non solo espositivo, che si nutre della presenza delle nuove generazioni”, spiegano Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, editori di Flash Art e curatori della mostra.
“ASPESI sostiene l’arte e la ricerca contemporanea da sempre. È parte della natura stessa del brand, prima con le relazioni con i grandi artisti dell’arte povera, oggi con le nuove generazioni creative internazionali. La ricerca, le nuove estetiche, la crossdisciplinarietà sono elementi che formano un dialogo vero che vogliamo nutrire anche con luoghi di eccellenza come lo Iuav e il sostegno di artisti come Kayode Ojo”, dichiara Simona Clemenza, CEO di ASPESI che sostiene il percorso della mostra.
Opening 21 aprile dalle 10 alle 21
In collaborazione con la galleria Sweetwater, Berlino e con il supporto di ASPESI.
Could you bare your torso? presenta uno dei più interessanti artisti americani contemporanei con un’installazione di grandi dimensioni, sospesa tra i Magazzini Ligabue, due edifici che sono luogo di studio e di lavoro della comunità Iuav. Le catene metalliche di Ojo trasformano lo spazio di cielo in una sorta di bustier fuori scala che collega i due grandi elementi di cemento e mattoni rossi. Gli spazi interni dell’Università, inoltre, si animano di una serie di sculture disseminate nei vari ambienti, che occupano i piani e le aule.
“Il suo lavoro, fatto prevalentemente di fotografia e scultura, prende spunto da modelli di presentazione commerciale come la vetrina, introducendo una dinamica del desiderio e dell’inganno intrinseca al meccanismo di vendita. (...) Lampadari, giacche con i lustrini, abiti con le frange, calici per lo champagne e pistole sono alcuni degli oggetti montati su supporti insoliti, le cui superfici sfavillanti rendono prezioso e al tempo stesso provocatorio il lavoro di Ojo. I francesi chiamano lo shopping lèche-vitrine, definendo il feticismo per le merci come un impulso a leccare [traduzione di lécher], consumare, e soddisfare gli oggetti in vendita. La scultura di Ojo simula proprio questa sorta di relazione desiderante”, scrive Blake Oetting nel feature dell’articolo che vede Kayode Ojo in copertina nell’ultimo Flash Art International.
“Per Kayode la moda è un media di indagine continua della società quanto delle dinamiche del desiderio. Pensare agli spazi dell’Università Iuav di Venezia è stato naturale, trattandosi di un luogo prismatico, di formazione e ricerca, con un’attenzione specifica alle pratiche della moda grazie alla presenza di corsi di studio dedicati. Inoltre Iuav è una porzione atipica rispetto ad una Venezia museal-turistica, e in molti casi prevedibile. Ne nasce una contaminazione progettuale potente e unica, in un luogo vivo, e non solo espositivo, che si nutre della presenza delle nuove generazioni”, spiegano Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, editori di Flash Art e curatori della mostra.
“ASPESI sostiene l’arte e la ricerca contemporanea da sempre. È parte della natura stessa del brand, prima con le relazioni con i grandi artisti dell’arte povera, oggi con le nuove generazioni creative internazionali. La ricerca, le nuove estetiche, la crossdisciplinarietà sono elementi che formano un dialogo vero che vogliamo nutrire anche con luoghi di eccellenza come lo Iuav e il sostegno di artisti come Kayode Ojo”, dichiara Simona Clemenza, CEO di ASPESI che sostiene il percorso della mostra.
Opening 21 aprile dalle 10 alle 21
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