Over There, Outside / Czech Glass, Quo Vadis?! / Middle Europe!
Dal 04 Settembre 2021 al 03 Ottobre 2021
Venezia
Luogo: GAD - Giudecca Art District
Indirizzo: Giudecca 211
Orari: Mar - Dom 11 - 18 | Lun chiuso
Curatori: Francesca Mavaracchio, Pier Paolo Scelsi, Lucia Lettenmayer, Jiří David, Mária Gálová
Costo del biglietto: Ingresso libero
E-Mail info: info@giudecca-art-district.com
Sito ufficiale: http://www.giudecca-art-district.com
Dal 4 settembre 2021 Giudecca Art District aprirà i propri spazi in contemporanea a 3 nuovi progetti di mostra frutto della recente collaborazione tra GAD ed Art Lines, società della Repubblica Ceca dedicata a sostenere attivamente gli artisti viventi e l’arte visiva contemporanea nei campi della pittura, della scultura e del vetro artistico. Uno dei progetti più visibili dell’azienda fino ad oggi è lo Sculpture Line - Sculpture Festival, che quest’anno per la settima volta collega la comunità della scultura in tutto il mondo. L’anno scorso, il festival si è diffuso in 15 paesi e 41 città in tre continenti attraverso 83 installazioni di 48 artisti di spicco. Con la collaborazione con GAD a Venezia, Italia, Art LInes aggiunge un’altra importante linea di dialogo alle sue attività nelle arti visive.
- Il primo intervento, a cura di Francesca Mavaracchio e Pier Paolo Scelsi è Over There, Outside prima mostra a Venezia dell'artista ceco Jiri Hauschka.
La mostra ospitata all'interno dello spazio Hydro, sarà occasione per conoscere uno fra i più interessanti artisti contemporanei emersi dal panorama della Repubblica Ceca dopo la caduta del regime comunista che aveva governato il paese a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
La mostra si pone come ulteriore capitolo di riflessione all'interno della rassegna di THE SPACE WE LIVE IN, ricca serie di 15 mostre, talk, performance, progetti curatoriali, installazioni, iniziata a partire da maggio 2021 e che proseguirà fino alla fine di dicembre, coinvolgendo e connettendo i vari medium espressivi dell’arte contemporanea con lo studio dello spazio architettonico.
Lo “Spazio in cui viviamo” inteso in senso fisico, del luogo cartesiano dell’abitare la casa o la città, nella contemporaneità e della storia recente, il “saper fare” come mezzo di conservazione dell’identità culturale e allo stesso tempo come principale mezzo di progresso e di risposta alle emergenze del secolo in corso.
Ma contestualmente estendendo l’accezione de “Lo spazio in cui viviamo” alla dimensione antropica, inteso come rapporto tra essere umano ed essere umano, nella codificazione sociale e politica del coesistere, e inteso infine come studio della relazione tra uomo e natura, sia nella dimensione intima dell’essere, del rapporto continuo e costante tra azione e reazione, tra sviluppo ed ecosostenibilità.
In quest'ottica, nelle opere di Jiri Hauschka, l'elemento umano è spesso presente in contesti naturali o urbani ma perlopiù come un'apparizione, presenza, figura delimitata da meri contorni, all'interno dello spazio e le azioni in cui viene ritratto o gli strumenti a cui è accompagnato, non prevaricano il contesto ma lo rafforzano. I due mondi, nel mescolarsi ed influenzarsi, si combinano in un equo bilanciamento, in cui l'uno diventa domanda e risposta per l'altro.
Hauschka nasce a Šumperk, in una cittadina della Moravia settentrionale, che trova il suo spazio dietro le montagne, tra le grandi foreste e lontano da soffocanti centri abitati. Dal bacino di questa realtà, il pittore ceco rielabora i suoi paesaggi emotivi, è affascinato dalla natura mistica e magica della foresta, dall'atmosfera cupa delle nebbie, dalle luci colorate di una città notturna.
Attraverso questa primogenita suggestione ed influenzato negli anni londinesi (2005-2006) durante i quali si avvicina al movimento Stuckista - movimento fondato nel 1999 per promuovere e ripristinare l'arte figurativa in opposizione ad un'arte prettamente concettuale - Hauschka prende le distanze da quello che possiamo definire il suo primo stile, maggiormente incentrato sull'astrazione delle forme ed arriva a strutturare l’elaborazione estetico visiva che lo contraddistingue nella recente ricerca.
Rivolgendosi alle sue opere infatti può sembrare che ci sia una forte e preponderante componente astratta, la quale però ad un secondo sguardo più attento, si dipana verso una più chiara figurazione.
La fluidità delle linee, animate da colori accesi ed energici, accompagnano lo spettatore attraverso un viaggio nel visivo, in un intimo racconto del paesaggio permeato da una natura sognante e poetica che trova nell'elemento antropico un suo stabile equilibrio.
- La seconda mostra è intitolata Czech Glass, Quo Vadis?! Parte della quinta edizione del festival internazionale del vetro The Venice Glass Week sarà un ricco escursus sulla storia recente del Vetro artistico Boemo.
Dieci artisti cechi, di generazioni diverse, con diversi approcci al vetro differenti. Per raccogliere e raccontare punti di vista e ricerche differenti dieci artisti saranno presentati a Venezia, “Si tratta esclusivamente di artisti viventi, la cui ricerca è attiva e produttiva. La mostra sarà così un esempio rappresentativo della libera creazione artistica in vetro nel 21° secolo nel nostro paese”, dice Ondřej Škarka, fondatore di ART LINES.
“Il titolo della mostra Czech Glass, Quo Vadis? funziona su entrambi i livelli leggendolo letteralmente, come una domanda retorica. È una sorta di riflessione sui percorsi che l’arte vetraria dello studio ceco ha preso negli ultimi anni, cosa la caratterizza, quali sfide affronta. Suggerirà dove è arrivato il vetro artistico ceco contemporaneo in quasi 60 anni dopo il suo fenomenale successo all’EXPO 58 di Bruxelles, dice Mária Gálová, la curatrice della mostra.
Gli artisti presenti a Venezia variano per età e quindi per esperienza professionale, includendo professionisti esperti e affermati di vecchia data, rappresentanti di spicco della generazione di mezzo all’apice del loro potere creativo, e quelli all’inizio della loro carriera artistica. Le opere degli artisti più anziani sono volutamente accostate a quelle dei più giovani. Ogni generazione costruisce sulla tradizione dei suoi predecessori, ma allo stesso tempo cerca di definirsi contro di essa e di impegnarsi in un dialogo creativo attivo con essa.
“Queste sfide sono tanto più impegnative nel campo del vetro da studio perché i più giovani si confrontano con il successo fenomenale della nostra generazione più vecchia di vetrai, favorita in un ampio contesto internazionale. Costruire sui loro risultati pionieristici e di grande successo è un compito difficile, ma d’altra parte anche una forte motivazione. Gli artisti più giovani nel nostro paese, più che altrove, sono costretti a cercare, sviluppare e provare nuovi approcci e tecniche innovative, per trovare la propria espressione artistica distintiva”, dice Mária Gálová.
“Il mio obiettivo non è quello di dirigere l’attenzione del visitatore principalmente sulla bellezza del materiale vetro, ma di presentare il vetro come un materiale a sé stante, che contribuisce all’impressione generale dell’opera e di tutte le sue qualità. Inoltre, alcuni dei manufatti hanno il carattere di una sorta di creazione specifica della situazione, rispondendo agli eventi dell’ultimo anno. Questo dà alla mostra un’ulteriore dimensione – diventa un’autentica testimonianza su circostanze di vita estreme, dice la curatrice della mostra, Gálová, che è stata, tra l’altro, la direttrice della filiale ceca della casa d’aste internazionale Dorotheum per oltre 16 anni.
Artisti in mostra
Vladimíra Klumpar (1954), Zdeněk Lhotský (1956), Jaroslav Róna (1957), Michal Macků (1963), Petr Stanický (1975), Klára Horáčková (1980), Martin Janecký (1980), Michaela Spružinová (1983), Luba Bakičová (1985), Tomáš Krejčí (1994)
- il terzo intervento avrà luogo negli spazi di Legno e Legno è Middle Europe!.
Mostra curata da Lucia Lettenmayer, Jiří David vedrà coinvolti gli artisti Jakub Čuška, Jiří David, Jakub Hubálek, Adéla Janská, Krištof Kintera, Sabina Knetlová, Anna Neborová, Karolína Netolická, Jiří Petrbok, Magdalena Roztočilová, Ira Svobodová, Ivana Štenclová, Pavel Vašíček.
La mostra Middle of Europe presenta una riflessione sulla situazione culturale e sociale e artistica di quest’area geografica transnazionale e lo fa proponendo una selezione di recenti acquisizioni di opere da parte di COLLECT \ Prague.
Artisti della Repubblica Ceca, giovani e di media generazione che hanno attirato l'attenzione nel loro paese d'origine sono portati in mostra assieme alle opere di Jiří David, la cui esperienza nasce nella generazione significativa degli anni 80-90.
Lucia Lettenmayer, co-direttrice del COLLETT Prague | monaco di Baviera, descrive la sua motivazione per tenere la mostra come segue: "Abbiamo sentito il bisogno di dimostrare che l'arte ceca è paragonabile ai arte straniera di qualità; riteniamo che si debba fare un passo in avanti per quel che concerne la comunicazione e la presentazione di un’esperienza e di una produzione artistica sicuramente rilevante.
Il COLLETT Prague | La collezione Munich è una collezione privata di oltre quattordici anni, non pubblica galleria d'arte ospitata in un castello a Jirny non lontano dalla capitale ceca, Praga. Con opere di più di 1.100 artisti, principalmente provenienti dalle scene contemporanee ceche e straniere, è uno dei più grandi collezioni in Repubblica Ceca, con partecipazioni paragonabili a quelle di molte istituzioni statali.
Jiri Hauschka
OVER THERE,OUTSIDE.
a cura di
Francesca Mavaracchio e Pier Paolo Scelsi
Vladimíra Klumpar, Zdeněk Lhotský, Jaroslav Róna, Michal Macků, Petr Stanický, Klára Horáčková, Martin Janecký, Michaela Spružinová, Luba Bakičová, Tomáš Krejčí
CZECH GLASS: QUO VADIS!? Parte della Venice Glass Week 2021
a cura di
Mária Gálová
Jakub Čuška, Jiří David, Jakub Hubálek, Adéla Janská, Krištof Kintera, Sabina Knetlová, Anna Neborová, Karolína Netolická, Jiří Petrbok, Magdalena Roztočilová, Ira Svobodová, Ivana Štenclová, Pavel Vašíček
MIDDLE EUROPE!
A cura di
Lucia Lettenmayer, Jiří David
- Il primo intervento, a cura di Francesca Mavaracchio e Pier Paolo Scelsi è Over There, Outside prima mostra a Venezia dell'artista ceco Jiri Hauschka.
La mostra ospitata all'interno dello spazio Hydro, sarà occasione per conoscere uno fra i più interessanti artisti contemporanei emersi dal panorama della Repubblica Ceca dopo la caduta del regime comunista che aveva governato il paese a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
La mostra si pone come ulteriore capitolo di riflessione all'interno della rassegna di THE SPACE WE LIVE IN, ricca serie di 15 mostre, talk, performance, progetti curatoriali, installazioni, iniziata a partire da maggio 2021 e che proseguirà fino alla fine di dicembre, coinvolgendo e connettendo i vari medium espressivi dell’arte contemporanea con lo studio dello spazio architettonico.
Lo “Spazio in cui viviamo” inteso in senso fisico, del luogo cartesiano dell’abitare la casa o la città, nella contemporaneità e della storia recente, il “saper fare” come mezzo di conservazione dell’identità culturale e allo stesso tempo come principale mezzo di progresso e di risposta alle emergenze del secolo in corso.
Ma contestualmente estendendo l’accezione de “Lo spazio in cui viviamo” alla dimensione antropica, inteso come rapporto tra essere umano ed essere umano, nella codificazione sociale e politica del coesistere, e inteso infine come studio della relazione tra uomo e natura, sia nella dimensione intima dell’essere, del rapporto continuo e costante tra azione e reazione, tra sviluppo ed ecosostenibilità.
In quest'ottica, nelle opere di Jiri Hauschka, l'elemento umano è spesso presente in contesti naturali o urbani ma perlopiù come un'apparizione, presenza, figura delimitata da meri contorni, all'interno dello spazio e le azioni in cui viene ritratto o gli strumenti a cui è accompagnato, non prevaricano il contesto ma lo rafforzano. I due mondi, nel mescolarsi ed influenzarsi, si combinano in un equo bilanciamento, in cui l'uno diventa domanda e risposta per l'altro.
Hauschka nasce a Šumperk, in una cittadina della Moravia settentrionale, che trova il suo spazio dietro le montagne, tra le grandi foreste e lontano da soffocanti centri abitati. Dal bacino di questa realtà, il pittore ceco rielabora i suoi paesaggi emotivi, è affascinato dalla natura mistica e magica della foresta, dall'atmosfera cupa delle nebbie, dalle luci colorate di una città notturna.
Attraverso questa primogenita suggestione ed influenzato negli anni londinesi (2005-2006) durante i quali si avvicina al movimento Stuckista - movimento fondato nel 1999 per promuovere e ripristinare l'arte figurativa in opposizione ad un'arte prettamente concettuale - Hauschka prende le distanze da quello che possiamo definire il suo primo stile, maggiormente incentrato sull'astrazione delle forme ed arriva a strutturare l’elaborazione estetico visiva che lo contraddistingue nella recente ricerca.
Rivolgendosi alle sue opere infatti può sembrare che ci sia una forte e preponderante componente astratta, la quale però ad un secondo sguardo più attento, si dipana verso una più chiara figurazione.
La fluidità delle linee, animate da colori accesi ed energici, accompagnano lo spettatore attraverso un viaggio nel visivo, in un intimo racconto del paesaggio permeato da una natura sognante e poetica che trova nell'elemento antropico un suo stabile equilibrio.
- La seconda mostra è intitolata Czech Glass, Quo Vadis?! Parte della quinta edizione del festival internazionale del vetro The Venice Glass Week sarà un ricco escursus sulla storia recente del Vetro artistico Boemo.
Dieci artisti cechi, di generazioni diverse, con diversi approcci al vetro differenti. Per raccogliere e raccontare punti di vista e ricerche differenti dieci artisti saranno presentati a Venezia, “Si tratta esclusivamente di artisti viventi, la cui ricerca è attiva e produttiva. La mostra sarà così un esempio rappresentativo della libera creazione artistica in vetro nel 21° secolo nel nostro paese”, dice Ondřej Škarka, fondatore di ART LINES.
“Il titolo della mostra Czech Glass, Quo Vadis? funziona su entrambi i livelli leggendolo letteralmente, come una domanda retorica. È una sorta di riflessione sui percorsi che l’arte vetraria dello studio ceco ha preso negli ultimi anni, cosa la caratterizza, quali sfide affronta. Suggerirà dove è arrivato il vetro artistico ceco contemporaneo in quasi 60 anni dopo il suo fenomenale successo all’EXPO 58 di Bruxelles, dice Mária Gálová, la curatrice della mostra.
Gli artisti presenti a Venezia variano per età e quindi per esperienza professionale, includendo professionisti esperti e affermati di vecchia data, rappresentanti di spicco della generazione di mezzo all’apice del loro potere creativo, e quelli all’inizio della loro carriera artistica. Le opere degli artisti più anziani sono volutamente accostate a quelle dei più giovani. Ogni generazione costruisce sulla tradizione dei suoi predecessori, ma allo stesso tempo cerca di definirsi contro di essa e di impegnarsi in un dialogo creativo attivo con essa.
“Queste sfide sono tanto più impegnative nel campo del vetro da studio perché i più giovani si confrontano con il successo fenomenale della nostra generazione più vecchia di vetrai, favorita in un ampio contesto internazionale. Costruire sui loro risultati pionieristici e di grande successo è un compito difficile, ma d’altra parte anche una forte motivazione. Gli artisti più giovani nel nostro paese, più che altrove, sono costretti a cercare, sviluppare e provare nuovi approcci e tecniche innovative, per trovare la propria espressione artistica distintiva”, dice Mária Gálová.
“Il mio obiettivo non è quello di dirigere l’attenzione del visitatore principalmente sulla bellezza del materiale vetro, ma di presentare il vetro come un materiale a sé stante, che contribuisce all’impressione generale dell’opera e di tutte le sue qualità. Inoltre, alcuni dei manufatti hanno il carattere di una sorta di creazione specifica della situazione, rispondendo agli eventi dell’ultimo anno. Questo dà alla mostra un’ulteriore dimensione – diventa un’autentica testimonianza su circostanze di vita estreme, dice la curatrice della mostra, Gálová, che è stata, tra l’altro, la direttrice della filiale ceca della casa d’aste internazionale Dorotheum per oltre 16 anni.
Artisti in mostra
Vladimíra Klumpar (1954), Zdeněk Lhotský (1956), Jaroslav Róna (1957), Michal Macků (1963), Petr Stanický (1975), Klára Horáčková (1980), Martin Janecký (1980), Michaela Spružinová (1983), Luba Bakičová (1985), Tomáš Krejčí (1994)
- il terzo intervento avrà luogo negli spazi di Legno e Legno è Middle Europe!.
Mostra curata da Lucia Lettenmayer, Jiří David vedrà coinvolti gli artisti Jakub Čuška, Jiří David, Jakub Hubálek, Adéla Janská, Krištof Kintera, Sabina Knetlová, Anna Neborová, Karolína Netolická, Jiří Petrbok, Magdalena Roztočilová, Ira Svobodová, Ivana Štenclová, Pavel Vašíček.
La mostra Middle of Europe presenta una riflessione sulla situazione culturale e sociale e artistica di quest’area geografica transnazionale e lo fa proponendo una selezione di recenti acquisizioni di opere da parte di COLLECT \ Prague.
Artisti della Repubblica Ceca, giovani e di media generazione che hanno attirato l'attenzione nel loro paese d'origine sono portati in mostra assieme alle opere di Jiří David, la cui esperienza nasce nella generazione significativa degli anni 80-90.
Lucia Lettenmayer, co-direttrice del COLLETT Prague | monaco di Baviera, descrive la sua motivazione per tenere la mostra come segue: "Abbiamo sentito il bisogno di dimostrare che l'arte ceca è paragonabile ai arte straniera di qualità; riteniamo che si debba fare un passo in avanti per quel che concerne la comunicazione e la presentazione di un’esperienza e di una produzione artistica sicuramente rilevante.
Il COLLETT Prague | La collezione Munich è una collezione privata di oltre quattordici anni, non pubblica galleria d'arte ospitata in un castello a Jirny non lontano dalla capitale ceca, Praga. Con opere di più di 1.100 artisti, principalmente provenienti dalle scene contemporanee ceche e straniere, è uno dei più grandi collezioni in Repubblica Ceca, con partecipazioni paragonabili a quelle di molte istituzioni statali.
Jiri Hauschka
OVER THERE,OUTSIDE.
a cura di
Francesca Mavaracchio e Pier Paolo Scelsi
Vladimíra Klumpar, Zdeněk Lhotský, Jaroslav Róna, Michal Macků, Petr Stanický, Klára Horáčková, Martin Janecký, Michaela Spružinová, Luba Bakičová, Tomáš Krejčí
CZECH GLASS: QUO VADIS!? Parte della Venice Glass Week 2021
a cura di
Mária Gálová
Jakub Čuška, Jiří David, Jakub Hubálek, Adéla Janská, Krištof Kintera, Sabina Knetlová, Anna Neborová, Karolína Netolická, Jiří Petrbok, Magdalena Roztočilová, Ira Svobodová, Ivana Štenclová, Pavel Vašíček
MIDDLE EUROPE!
A cura di
Lucia Lettenmayer, Jiří David
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