Padiglione USA - 59ª Esposizione Internazionale d’Arte | Simone Leigh: Sovereignty
Dal 23 Aprile 2022 al 27 Novembre 2022
Venezia
Luogo: Giardini della Biennale
Indirizzo: Calle Giazzo - Castello
Orari: Mar - Dom 10 - 18 | Lun chiuso
Costo del biglietto: 25 € | 20 €
Telefono per informazioni: +39 041 5218711
E-Mail info: info@labiennale.org
Sito ufficiale: http://www.labiennale.org
Cobar Spa alla 59esima Biennale Arte a Venezia
Padiglione USA: l’acqua e la paglia nella mostra dell’artista Simone Leigh presentata da ICA Boston
Da sabato 23 aprile alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Biennale di Venezia ci sarà anche la statunitense Simone Leigh con la sua suggestiva mostra Simone Leigh: Sovereignty organizzata da ICA Boston. Ad ospitarla, fino a domenica 27 novembre, il Padiglione Usa, la cui facciata l’artista ha cambiato con la sua opera Facade. L’edificio, realizzato nel 1930 e caratterizzato da una facciata neoclassica richiamante Monticello, la residenza di Thomas Jefferson, terzo presidente USA, grazie al progetto dello studio di architettura di New York Sinfonia Group, con il CEO e founder Architetto Pierpaolo Martiradonna e i suoi collaboratori Architetto Alfredo Greco e Architetto Matteo Falcone, alla direzione dei lavori dell’Architetto Giacomo Di Thiene, e alla realizzazione di Cobar Spa, ha trovato una nuova identità all’interno dei Giardini della Biennale. Un allestimento che è stato citato e pubblicato su numerose e importanti riviste di scientifiche e di settore e anche sul New York Times.
Le imponenti sculture realizzate da Simone Leigh, vincitrice in questa occasione del Leone d’Oro della Biennale, sono la ricostruzione creativa della soggettività femminile nera; nelle sue opere Leigh affronta tematiche di genere, razza e lavoro, in un processo di restituzione storica. In linea con la filosofia di Leigh, prima donna afroamericana a rappresentare gli Usa alla Biennale di Venezia, Cobar ha realizzato un autentico tetto touch in stile ‘africano’, attraverso una struttura in legno e metallo e/con la copertura in paglia naturale: il Padiglione Usa cambia volto grazie a questa grande opera, Facade, che conduce il visitatore in una nuova atmosfera; un riferimento alla Esposizione Coloniale tenuta a Parigi nel 1931. Le grandi sculture di Leigh esposte all’esterno e all’interno dell’edificio (di cui una alta più di 7 metri), sono ancorate a un pavimento galleggiante rinforzato, studiato specificatamente per distribuire equamente i carichi delle sculture. Una soluzione che ha permesso di mascherare gli ancoraggi delle grandi opere e dare la sensazione al visitatore che poggino soavi sul pavimento.
I toni scuri e la presenza reale dell’acqua nell’installazione Last Garment, realizzata in collaborazione con Forme D'Acqua, per il padiglione accolgono il visitatore in un tempo sospeso, fluido, enfatizzato dalla scelta del monocolore nero. L’opera nera raffigura una donna in uno specchio d’acqua, che accoglie e specchia la scultura in bronzo e nella quale si riflette la sala stessa, in un gioco di specchi unico. Si tratta di una struttura amovibile in alluminio realizzata su misura e progettata per essere facilmente smontata e trasportata per via aerea; ricoperta da tessuto impermeabile nero e sigillata da una lamina in acciaio, racchiude al suo interno l’impianto tecnico di depurazione e ricambio dell’acqua.
Uno degli ultimi interventi eseguiti da Cobar, infine ha previsto, all’interno del padiglione, la realizzazione di una contro parete per il posizionamento di uno schermo su cui sarà possibile fruire di un video realizzato da Leigh in collaborazione con un’altra artista.
“Quando siamo stati coinvolti per seguire i lavori dell’allestimento del Padiglione degli Stati Uniti d’America che avrebbe ospitato le opere di Simone Leigh abbiamo avuto subito chiara la portata di questa operazione e la sfida a cui la nostra azienda era chiamata - spiega Vito Barozzi, amministratore della Cobar Spa -. Ci siamo subito messi al lavoro individuando le giuste professionalità che avrebbero portato avanti il progetto che ci era stato affidato anche attraverso soluzioni originali e innovative costruite insieme ai nostri partner la struttura giusta per accogliere e dare giusto risalto alle opere di Simone Leigh".
Simone Leigh: Sovereignty nel 2023 approderà alI’Institute of Contemporary Art di Boston, ente che ha commissionato l’intera mostra per il Padiglione USA a questa 59esima esposizione veneziana.
Padiglione USA: l’acqua e la paglia nella mostra dell’artista Simone Leigh presentata da ICA Boston
Da sabato 23 aprile alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte organizzata dalla Biennale di Venezia ci sarà anche la statunitense Simone Leigh con la sua suggestiva mostra Simone Leigh: Sovereignty organizzata da ICA Boston. Ad ospitarla, fino a domenica 27 novembre, il Padiglione Usa, la cui facciata l’artista ha cambiato con la sua opera Facade. L’edificio, realizzato nel 1930 e caratterizzato da una facciata neoclassica richiamante Monticello, la residenza di Thomas Jefferson, terzo presidente USA, grazie al progetto dello studio di architettura di New York Sinfonia Group, con il CEO e founder Architetto Pierpaolo Martiradonna e i suoi collaboratori Architetto Alfredo Greco e Architetto Matteo Falcone, alla direzione dei lavori dell’Architetto Giacomo Di Thiene, e alla realizzazione di Cobar Spa, ha trovato una nuova identità all’interno dei Giardini della Biennale. Un allestimento che è stato citato e pubblicato su numerose e importanti riviste di scientifiche e di settore e anche sul New York Times.
Le imponenti sculture realizzate da Simone Leigh, vincitrice in questa occasione del Leone d’Oro della Biennale, sono la ricostruzione creativa della soggettività femminile nera; nelle sue opere Leigh affronta tematiche di genere, razza e lavoro, in un processo di restituzione storica. In linea con la filosofia di Leigh, prima donna afroamericana a rappresentare gli Usa alla Biennale di Venezia, Cobar ha realizzato un autentico tetto touch in stile ‘africano’, attraverso una struttura in legno e metallo e/con la copertura in paglia naturale: il Padiglione Usa cambia volto grazie a questa grande opera, Facade, che conduce il visitatore in una nuova atmosfera; un riferimento alla Esposizione Coloniale tenuta a Parigi nel 1931. Le grandi sculture di Leigh esposte all’esterno e all’interno dell’edificio (di cui una alta più di 7 metri), sono ancorate a un pavimento galleggiante rinforzato, studiato specificatamente per distribuire equamente i carichi delle sculture. Una soluzione che ha permesso di mascherare gli ancoraggi delle grandi opere e dare la sensazione al visitatore che poggino soavi sul pavimento.
I toni scuri e la presenza reale dell’acqua nell’installazione Last Garment, realizzata in collaborazione con Forme D'Acqua, per il padiglione accolgono il visitatore in un tempo sospeso, fluido, enfatizzato dalla scelta del monocolore nero. L’opera nera raffigura una donna in uno specchio d’acqua, che accoglie e specchia la scultura in bronzo e nella quale si riflette la sala stessa, in un gioco di specchi unico. Si tratta di una struttura amovibile in alluminio realizzata su misura e progettata per essere facilmente smontata e trasportata per via aerea; ricoperta da tessuto impermeabile nero e sigillata da una lamina in acciaio, racchiude al suo interno l’impianto tecnico di depurazione e ricambio dell’acqua.
Uno degli ultimi interventi eseguiti da Cobar, infine ha previsto, all’interno del padiglione, la realizzazione di una contro parete per il posizionamento di uno schermo su cui sarà possibile fruire di un video realizzato da Leigh in collaborazione con un’altra artista.
“Quando siamo stati coinvolti per seguire i lavori dell’allestimento del Padiglione degli Stati Uniti d’America che avrebbe ospitato le opere di Simone Leigh abbiamo avuto subito chiara la portata di questa operazione e la sfida a cui la nostra azienda era chiamata - spiega Vito Barozzi, amministratore della Cobar Spa -. Ci siamo subito messi al lavoro individuando le giuste professionalità che avrebbero portato avanti il progetto che ci era stato affidato anche attraverso soluzioni originali e innovative costruite insieme ai nostri partner la struttura giusta per accogliere e dare giusto risalto alle opere di Simone Leigh".
Simone Leigh: Sovereignty nel 2023 approderà alI’Institute of Contemporary Art di Boston, ente che ha commissionato l’intera mostra per il Padiglione USA a questa 59esima esposizione veneziana.
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