Ritratto/Copia

© Heike Gallmeier

 

Dal 01 Luglio 2017 al 30 Ottobre 2017

Venezia

Luogo: Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano

Indirizzo: Dorsoduro 3136

Orari: 10 - 18 | La biglietteria chiude un’ora prima | Chiuso il martedì

Curatori: Petra Schaefer

Enti promotori:

  • MUVE
  • Città di Venezia

Costo del biglietto: Intero 10 € | Ridotto 7.50 € | Scuole 4 € | Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile; possessori MUVE Friend

Telefono per informazioni: 848 082 000

E-Mail info: info@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://www.carezzonico.visitmuve.it



Quattro giovani artisti germanici, ospiti per tre mesi del Centro Tedesco di Studi Veneziani a Palazzo Barbarigo della Terrazza, hanno avuto l’opportunità di vivere in prima persona e analizzare il rapporto tra la città lagunare e i suoi visitatori.

Heike Gallmeier crea nel suo studio furiose costruzioni che evocano paragoni con il Merzbau di Kurt Schwitters. Ma il suo principio è diverso: l’apparente caos dà vita a un’immagine quasi dipinta, composta mediante la macchina fotografica, con continui rimandi alla storia dell’arte, compreso il Rinascimento veneziano.

Inga Kerber, con Faire des clichés, ha ritratto delle persone a Venezia, città che si potrebbe definire di per sé un luogo-cliché fortemente caratterizzato dalla presenza di infinti altri cliché. Ha cercato così di fermare l’attimo in cui il soggetto ripreso - residente o visitatore - si trasforma, come un attore in procinto di salire sul palcoscenico.

Klaus Kleine ha “catturato” il pavimento della porta d’acqua di Ca’ Rezzonico con la tecnica del frottage che gli ha permesso di giocare con i rilievi della superficie per creare sculture a sé stanti. Ha poi realizzato oggetti in legno che riprendono la laccatura nera della gondola esposta a piano terra, trasponendo in chiave contemporanea la forma e la bellezza di questa tipica imbarcazione.

Johanna von Monkiewitsch ha fissato ed estrapolato con il video determinate situazioni di luce in luoghi specifici, strappandole dal loro mondo materiale per trasmetterle altrove con videoproiettori. Per l’occasione ha filmato e isolato alcune Gibigiane, riflessi di luce spezzati dall’acqua a Palazzo Ducale e a Palazzo Fortuny, che proietta sulle mura dell’androne di Ca’ Rezzonico stimolando la percezione del visitatore. 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI