Spazialità minima, an ongoing project

Spazialità minima, an ongoing project di Francesco Barasciutti | Courtesy of IKONA VENEZIA

 

Dal 21 Aprile 2021 al 11 Luglio 2021

Venezia

Luogo: IKONA GALLERY

Indirizzo: Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909

Orari: Tutti i giorni 11 - 19 | Sab chiuso

Curatori: Živa Kraus & Angelo Maggi

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 041 5289387

E-Mail info: ikonavenezia@ikonavenezia.com

Sito ufficiale: http://www.ikonavenezia.com


La mostra Spazialità minima, an ongoing project di Francesco Barasciutti riflette sulla presenza-assenza dell’elemento più importante per la realizzazione di una fotografia: la luce. Questa è la grande protagonista che illumina oggetti, crea ombre, esalta colori, appiattisce superfici. Lo studio di questo elemento, uno dei pilastri su cui Barasciutti basa tutta la sua pratica fotografica, si combina con la semplicità delle geometrie costruite tramite nastri cartacei, unici oggetti che occupano lo spazio, che lo plasmano in quanto con la loro presenza creano angolature, concavità, costruzioni che modificano l’abbagliante fondo bianco su cui sono presentate.

La serie è costruita da geometrie semplici, basilari, essenziali che richiamano le figure del quadrato, del cerchio, del triangolo, non solo nella loro fisicità, ma anche come proiezioni in ombre, occupando doppiamente lo spazio: quello presente, della loro figura concreta e quello adiacente, generato dal suo incontro-scontro con la luce.

Una luce assoluta forma dei cromatismi assoluti. I rossi accostati ai blu elettrici e al bianco della superficie si schiariscono in arancioni intensi; il verde brillante si spegne e si fonde con il nero delle ombre per creare poliedri illusoriamente sospesi nel vuoto; un vuoto che può assumere i caratteri del candido nulla, fino a richiamare porpora accesi e i blu avvolgenti che comunque mantengono, in rapporto alle forme e alle ombre, la loro funzione di sfondo, di “vuoto fluttuante”.

Barasciutti afferma di essersi ispirato ai papiers découpés di Matisse e alle sperimentazioni visive inerenti al Bauhaus. Vengono esaltate le proprietà fotografiche intrinseche al mezzo, reintroducendo l’imprevedibilità della composizione. Infatti, come affermato da Angelo Maggi, co-curatore della mostra insieme a Živa Kraus, Barasciutti intende realizzare delle immagini che richiamino la vera etimologia della parola fotografia: “scrittura di luce.”

La mostra è parallela a un workshop di fotografia che Barasciutti ha intrapreso con gli studenti dell’Università IUAV di Venezia: Spazialità Minima, an ongoing project (21.04-11.07.2021). Il workshop è tenuto dal Prof. Angelo Maggi.

FRANCESCO BARASCIUTTI (Venezia, 1969)
Francesco Barasciutti nasce a Venezia nel 1969. Figlio d’arte e fotografo professionista dal 1987, si dedica al ritratto, allo still-life e al reportage. I suoi lavori sono stati esposti alla 46° Biennale di Venezia del 1995 ed alla 54° Biennale di Venezia del 2011. Nel 1998 vince il premio Kodak European Portrait Gold Award come migliore fotografo ritrattista d’Italia. Collabora con diverse riviste internazionali. Ha insegnato Ritratto Fotografico presso la Fachhochschule di Münster ed è stato docente di Fotografia presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Sue fotografie sono conservate presso il National Portrait Gallery di Londra e nel Fondo Italo Zannier della Fondazione di Venezia. Dal 2012 ha iniziato una sperimentazione nel campo della percezione visiva, fotografando semplici forme geometriche costruite con ritagli di carta colorata (Spazialità minima). Nel 2018 il Rotary Club di Venezia gli conferisce il Premio alla Professione «… per le straordinarie capacità dimostrate utilizzando un mezzo espressivo tanto affascinante come la fotografia.» Nel 2019 Gabriella Liva dedica un saggio di ricerca alle sperimentazioni di Spazialità minima per il 41° Convegno Internazionale dell’Unione Italiana per il Disegno.

IKONA GALLERY
Con alle spalle oltre quarant’anni di attività, Ikona Photo Gallery viene fondata nel 1979 a Venezia, presso il ponte di San Moisè, dall’artista e gallerista Živa Kraus che tutt’ora la dirige. Dal 1989 Ikona Venezia è anche Scuola Internazionale di Fotografia. Ha realizzato progetti in diverse altre sedi della città, sempre prestigiose, fino ad arrivare, nel 2003, a quella attuale nel Campo del Ghetto Nuovo. Nelle sue sale ha visto passare, nel corso del tempo, i più grandi rappresentanti della fotografia mondiale, da Berenice Abbott, a Gabriele Basilico, Antonio e Felice Beato, John Batho, Alberto Bevilacqua, Bruce Davidson, Adolphe de Meyer, Robert Doisneau, Giorgia Fiorio, Franco Fontana, Martine Franck, Chuck Freedman, Gisèle Freund, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Erich Hartmann, William Klein, Helen Levitt, Lisette Model, Paolo Monti, Barbara Morgan, Carlo Naya, Helmut Newton, Ferdinando Scianna, Rosalind Solomon.

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