Studio Wild. The Forbidden Garden of Europe
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Studio Wild. The Forbidden Garden of Europe | Courtesy Spazio Punch
Dal 27 Agosto 2021 al 21 Novembre 2021
Venezia
Luogo: Spazio Punch
Indirizzo: Giudecca 800/o
Orari: Mar - Dom 12 - 19.30 | Lun chiuso
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 348 890 9065
E-Mail info: info@spaziopunch.com
Sito ufficiale: http://www.spaziopunch.com
The Forbidden Garden of Europe di Studio Wild ospita un giardino di "specie di piante aliene invasive". I vegetali sono stati elencati per le loro caratteristiche etniche e biologiche e rappresentano una minaccia per le specie autoctone europee. L'atto legislativo europeo del 2016 ha istituito un elenco di 35 specie vegetali invasive che devono essere sradicate e bandite dal suolo europeo. Questo giardino è stato selezionato da Het Nieuwe Instituut e dal Creative Industries Fund NL dalla loro Open Call Who is we? come Evento Collaterale pubblico del Padiglione Olandese, durante la 17a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia nel 2021.
Usando le piante come metafora, The Forbidden Garden of Europe getta nuova luce su temi politicamente carichi di significato e racconta le storie di queste specie vegetali aliene invasive, fornite dall'Orto Botanico di Padova. In base alle loro caratteristiche, queste specie rappresentano una minaccia per le piante autoctone europee e sono illegali per essere coltivate, commercializzate o trasportate in tutta l'UE. L'obiettivo di Studio Wild è creare un parallelo tra il destino di queste specie e il destino di molti dei nostri vicini che lottano per trovare un terreno comune in Europa solo perché sono diversi. Lo studio vuole mettere in discussione questa legislazione europea e, così facendo, provocare un dibattito sul fatto che le restrizioni spaziali, legali e sociali contribuiscano ad una società più o meno inclusiva.
Come diceva Voltaire alla fine di Candido: “Il faut cultiver notre jardin”. Per cambiare il mondo che ci circonda, dobbiamo assumerci la responsabilità di coltivare il nostro giardino. Con questo concetto in mente, possiamo indagare su nuovi modi di vivere insieme. Piuttosto che vietare le piante "aliene" sul suolo europeo, Studio Wild cerca di coltivare la convivenza in una società post-Covid-19. Questo è il momento di ricalibrarci e impostare la rotta verso soluzioni orientate al futuro. Con The Forbidden Garden of Europe, lo studio vuole espandere la nozione di Europa come spazio pubblico aperto e condiviso per tutti durante i periodi di introspezione e processo decisionale basato su valori nazionalistici.
Usando le piante come metafora, The Forbidden Garden of Europe getta nuova luce su temi politicamente carichi di significato e racconta le storie di queste specie vegetali aliene invasive, fornite dall'Orto Botanico di Padova. In base alle loro caratteristiche, queste specie rappresentano una minaccia per le piante autoctone europee e sono illegali per essere coltivate, commercializzate o trasportate in tutta l'UE. L'obiettivo di Studio Wild è creare un parallelo tra il destino di queste specie e il destino di molti dei nostri vicini che lottano per trovare un terreno comune in Europa solo perché sono diversi. Lo studio vuole mettere in discussione questa legislazione europea e, così facendo, provocare un dibattito sul fatto che le restrizioni spaziali, legali e sociali contribuiscano ad una società più o meno inclusiva.
Come diceva Voltaire alla fine di Candido: “Il faut cultiver notre jardin”. Per cambiare il mondo che ci circonda, dobbiamo assumerci la responsabilità di coltivare il nostro giardino. Con questo concetto in mente, possiamo indagare su nuovi modi di vivere insieme. Piuttosto che vietare le piante "aliene" sul suolo europeo, Studio Wild cerca di coltivare la convivenza in una società post-Covid-19. Questo è il momento di ricalibrarci e impostare la rotta verso soluzioni orientate al futuro. Con The Forbidden Garden of Europe, lo studio vuole espandere la nozione di Europa come spazio pubblico aperto e condiviso per tutti durante i periodi di introspezione e processo decisionale basato su valori nazionalistici.
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