The Material Body of Art

Milan Knížák, Demonstration for All the Senses,1964, Prague

 

Dal 13 Dicembre 2016 al 28 Febbraio 2017

Venezia

Luogo: Galleria A plus A

Indirizzo: Calle Malipiero, San Marco 3073

Telefono per informazioni: +39 041 2770466

E-Mail info: info@aplusa.it

Sito ufficiale: http://aplusa.it



La galleria A plus A di Venezia ha il piacere di annunciare la mostra The Material Body of Art, che inaugurerà il giorno 13 dicembre 2016 alle ore 18.00

La mostra si svolge in concomitanza con la terza edizione della VENICE INTERNATIONAL PERFORMANCE ART WEEK, dove la galleria A plus A è stata invitata a partecipare curando una sezione dedicata ai perfomer provenienti dai paesi dell’Est Europa. La manifestazione avrà luogo a Palazzo Mora e a Palazzo Michiel a Venezia, dal 10 al 17 Dicembre 2016 con il titolo “Fragile Body – Material Body”.

The material body of art
 è una collettiva che riunisce negli spazi della Galleria A plus A opere degli artisti cechi Jiří Kolář, Běla Kolářová, Milan Knížák, degli sloveni OHO, Irwin e Matej Stupica, del bosniaco Mladen Miljanović e della montenegrina Lenka Đorojević, accomunati dall’uso della tecnica del collage. Una forma d’arte che partendo dagli anni Sessanta scandisce un’estetica tipica nei Paesi dell’est Europa legata alle peculiarità della vita del regime totalitario che aveva portato allo sviluppo di un immaginario collettivo declinato attraverso opere realizzate utilizzando oggetti di uso comune.

La mostra ha come punto di partenza la ricerca emersa negli anni Sessanta che vede gli artisti, come gli esponenti dell’avanguardia ceca, dei raffinati e allo stesso tempo determinati oppositori di una società che poteva essere contestata solamente  attraverso l’ironia. La mostra prosegue con gli artisti sloveni del gruppo Irwin, che negli anni Ottanta hanno vissuto il sistema come una forma di transizione fino ad arrivare alle espressioni più giovani come lo sloveno Matej Stupica che la lavora assieme alla montenegrina Lenka Đorojević e il bosniaco Mladen Miljanović.

Si tratta di lavori che manifestano quelle che sono le icone dei consumi di una società al di fuori del contesto capitalista e che sviluppa un immaginario parallelo in cui una realtà “altra” irrompe prepotentemente nell’opera dei singoli artisti. Gli autori attivano un processo che è all’opposto dell’atto performativo in cui l’arte non è più un oggetto ma penetra invece, attraverso il corpo dell’artista, nella vita reale. Non sorprende quindi che siano spesso proprio gli stessi autori a realizzare numerosi collage e al contempo affrontano una forma d’arte come la performance.

La terza edizione della Performance Week è stata l’occasione per mettere a confronto due canali espressivi paralleli. Da un lato l’arte performativa che usa il corpo per prepotentemente irrompere nella vita reale e dall’altra le forme d’arte che hanno utilizzato il collage per permettere alla realtà di invadere con oggetti di uso quotidiano l’opera d’arte.

Il 13 dicembre dalle ore 11.00 alle 13.00 presso il teatrino di Palazzo Grassi a pochi passi di distanza dalla Galleria A plus A si terrà una tavola rotonda per analizzare i fenomeni della performance nell’Europa dell’Est. Artisti e curatori si confronteranno sulla questione delle forme d’arte nate in un sistema al di fuori degli schemi come per esempio  quello della ex-Jugoslavia.

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