Venezia! Tornerò mai più a Venezia? Le scenografie di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini

Uno dei bozzetti preparatori di Danilo Donati per il Casanova di Federico fellini I Foto: Courtesy Archivio Fotografico Fondazione Massimo e Sonia Cirulli

 

Dal 18 Ottobre 2023 al 07 Gennaio 2024

Venezia

Luogo: Negozio Olivetti

Indirizzo: Piazza San Marco 101

Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.30. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura

Curatori: Pierpaolo Antonello

Costo del biglietto: Intero € 10; Ridotto (bambini 6-18 anni, studenti universitari fino ai 25 anni) € 6; Famiglia (2 adulti e figli 6/18 anni) € 27; Iscritti FAI e National Trust gratuito; Residenti Comune di Venezia € 5

Telefono per informazioni: +39 041 5228387

E-Mail info: fainegoziolivetti@fondoambiente.it


Il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, apre al pubblico la mostra Venezia! Tornerò mai più a Venezia? Le scenografie di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini nello storico Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia - Bene di proprietà di Assicurazioni Generali, affidato dal 2011 alla cura e alla gestione del FAI -. In esposizione una selezione di cartoni originali, provenienti dalla Collezione della Fondazione Cirulli, realizzati dalla mano di Danilo Donati ma concepiti in stretta collaborazione con lo stesso Federico Fellini, che costituiscono i bozzetti preparatori che furono il modello e l’ispirazione per alcune delle scene del celebre film. La mostra, a cura di Pierpaolo Antonello, terminerà il 7 gennaio 2024.
 
Federico Fellini, grazie a Il Casanova (1976), ha legato indissolubilmente il suo nome a Venezia. Con questo film ha cercato di avvicinarsi all’idea di cinema “totale”, a voler “fare di una pellicola un quadro”. Il Casanova rappresenta anche l’apice del lavoro di Danilo Donati, scenografo e costumista tra i più celebrati del cinema italiano, già collaboratore di Monicelli, Rossellini, Pasolini, Zeffirelli. Donati ha firmato altri capolavori felliniani, come Satyricon (1969) e Amarcord (1973), ma con Il Casanova ottenne l’Oscar nel 1977 per il Best Costume Design, a cui si aggiunsero due Nastri d’argento 1977 per la miglior scenografia e per i migliori costumi.
 
I cartoni preparatori delle scenografie di Donatiesposti per la prima volta al Negozio Olivetti in Piazza San Marco, ci riportano dentro la Venezia del film, fatta di suggestioni e fantasie oniriche: i bozzetti fanno parte di una raccolta più ampia e ripropongono emblematicamente il viaggio esistenziale dell’avventuriero veneziano, lungo la sequenza di episodi scelti da Fellini nella tormentata rilettura della biografia di Casanova. Venezia rimane immagine emblematica della memoria e della psicologia di Casanova, è l’origine da dove tutto parte; il viaggio di Casanova è un viaggio verso i confini dell’Europa, ma è sempre anche un viaggio a ritroso verso una Venezia rimpianta e immaginata, che Fellini ha ricostruito in forme altamente simboliche.
 
Ad una Venezia crepuscolare, dai toni cupi, fanno da contraltare le scenografie teatrali degli interni dislocati nell’ampia scenografia dei salotti e delle città visitate da Casanova nella sua vita, da Parigi a Roma, da Württemberg a Costantinopoli, dove dominano colori accesi e contrastati. I luoghi e gli ambienti immaginati da Fellini e Donati impongono la determinazione cromatica delle scenografie: i rossi nelle scene romane, i gialli per quelle ambientate a Württemberg, i verdi delle fantasie orientalizzanti da Mille e una notte nell’episodio ambientato a Costantinopoli, prima ridotto e infine tagliato in fase di montaggio.
 
Il regista e lo scenografo hanno fatto uso di un ricchissimo materiale di documentazione per la costruzione delle scenografie del film, girato nei teatri di posa di Cinecittà. Fellini e Donati rivisitano forme, luci e colori della pittura del Settecento, da Guardi a Longhi, Hogarth e Watteau, con una serie di riferimenti provenienti dalla vicina raccolta di Ca’ Rezzonico. La documentazione opera solamente per creare un “livello di reminiscenza”, che il regista rivisita e trasforma. 
 
La sfida che Fellini gioca con Il Casanova è principalmente stilistica: rappresenta il tentativo di declinare su un piano iconico e visuale la mitologia della modernità incarnata da Casanova. Il “cinema totale” voluto da Fellini sfrutta l’intero dominio delle arti e trova una splendida esemplificazione nelle tavole di Danilo Donati, che assieme a Il Casanova “ritornano”, per la prima volta, a Venezia.

Il FAI è lieto di ospitare al Negozio Olivetti questa mostra che inaugura una collaborazione con la Fondazione Massimo e Sonia Cirulliun’istituzione culturale con sede espositiva a San Lazzaro di Savena, Bologna, che si fonda su una collezione privata ricca e originale che mira a narrare e valorizzare la cultura visiva italiana del Novecento attraverso testimonianze inconsuete di ambito disciplinare diverso, dall’arte figurativa al disegno progettuale e architettonico, dalla grafica alla fotografia. La scelta di esporre i cartoni di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini ribadisce in forme ancora nuove la politica culturale del FAI per il Negozio Olivetti: uno spazio espositivo dedicato al racconto e alla promozione di Venezia attraverso multiformi espressioni artistiche e materiali, eccellenti e significative, che segnano la sua storia e la sua cultura nel passato come anche oggi.
 
La mostra sarà accompagnata da podcast di approfondimento per alcune opere, e in uno spazio dedicato saranno proiettate alcune delle scene del film che hanno tratto modello e ispirazione dai suddetti cartoni. 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI