Willy Ronis. Fotografie 1934-1998
Dal 06 Settembre 2018 al 06 Gennaio 2019
Venezia
Luogo: Casa dei Tre Oci
Indirizzo: Fondamenta delle Zitelle 43 - Giudecca
Orari: Tutti i giorni 10 - 19 | Mar chiuso
Curatori: Matthieu Rivallin
Costo del biglietto: Intero 12 € | Ridotto 10 € (studenti under 26 anni, over 65, titolari di apposite convenzioni) | Ridotto speciale 8 € | Scuole 5 € | Gratuito: bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, disabili e accompagnatore, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti con tessera, guide turistiche
Telefono per informazioni: +39 041 2412332
E-Mail info: info@treoci.org
Sito ufficiale: http://www.treoci.org/
Dal 6 settembre 2018 al 6 gennaio 2019, la Casa dei Tre Oci di Venezia rende omaggio al grande fotografo francese Willy Ronis (1910-2009), con la più completa retrospettiva mai tenuta in Italia.
L’esposizione, curata da Matthieu Rivallin, coprodotta dal Jeu de Paume di Parigi e dalla Médiathèque de l’architecture et du patrimoine, Ministry of culture – France, con la partecipazione della Fondazione di Venezia, organizzata da Civita Tre Venezie, presenta 120 immagini vintage, tra cui una decina inedite dedicate a Venezia, in grado di ripercorre l’intera carriera di uno dei maggiori interpreti della fotografia del Novecento e protagonista della corrente umanista francese, insieme a maestri quali Brassaï, Gilles Caron, Henri Cartier-Bresson, Raymond Depardon, Robert Doisneau, Izis, André Kertész, Jacques-Henri Lartigue e Marc Riboud.
Pur non essendo un movimento codificato da un manifesto programmatico, quello umanista dimostrava il suo interesse verso la condizione umana e la quotidianità più semplice e umile, per scoprirvi un significato esistenziale universale.
Attraverso le sue immagini, Ronis sviluppa una sorta di micro-racconti costruiti partendo dai personaggi e dalle situazioni tratte dalla strada e dalla vita di tutti i giorni, che lo portano a estasiarsi davanti alla realtà e a osservare la fraternità dei popoli.
Se è vero che le sue fotografie corrispondono, in una certa misura, a una visione ottimista della condizione umana, Ronis non ne cela l’ingiustizia sociale e s’interessa alle classi più povere. La sua sensibilità nei confronti delle lotte quotidiane per la sopravvivenza in un contesto professionale, familiare e sociale precario, rivela che le sue convinzioni politiche, militante comunista, lo conducevano a un impegno attivo, attraverso la produzione e la circolazione di immagini della condizione e delle lotte operaie.
Sebbene la maggior parte delle sue immagini più riprodotte siano state scattate in Francia, sin dalla sua giovinezza Ronis non ha smesso di viaggiare e fotografare altri luoghi.
Il suo stile resta intimamente legato al suo vissuto e al suo modo di intendere la fotografia. Non esitava, infatti, a rievocare la sua vita e il suo contesto politico e ideologico. I suoi scatti e i suoi testi raccontano un artista desideroso prima di tutto di esplorare il mondo, spiandolo in segreto, aspettando pazientemente che esso gli sveli i suoi misteri. Ai suoi occhi è più importante ricevere le immagini che andarle a cercare, assorbire il mondo esteriore piuttosto che coglierlo e, da qui, costruire la sua storia.
WILLY RONIS. DIALOGARE CON IL CASO. Il fotografo del quotidiano e il suo tempo
All'interno del programma di attività collaterali previsto in occasione della mostra in corso alla Casa dei Tre Oci fino al 6 gennaio 2019, Willy Ronis. Fotografie 1934-1998, la Fondazione di Venezia presenta, martedì 20 novembre 2018 alle ore 15, un momento di approfondimento interdisciplinare realizzato con Civita Tre Venezie e dedicato alla fotografia umanista francese, in particolare alla figura del fotografo Willy Ronis.
WILLY RONIS. DIALOGARE CON IL CASO. Il fotografo del quotidiano e il suo tempo è pensato come un dialogo a più voci che, partendo dalle opere esposte ai Tre Oci, si sofferma sull’opera di Ronis e sul contesto francese del ‘900. L’incontro si apre con i saluti di Giovanni Dell'Olivo, direttore della Fondazione di Venezia, cui seguono gli interventi di Denis Curti, direttore artistico dei Tre Oci, Laura Serani, curatrice e presidente della giuria per la fotografia della Fondation Les Treilles di Parigi, e Martine Boyer, docente di letteratura contemporanea all'Università Lumière Lyon2.
Denis Curti cercherà di trasportare i partecipanti all’interno dell’universo poetico di Ronis con il racconto dei suoi scatti e delle sue scelte stilistiche. Laura Serani si concentrerà su alcune costanti dell’opera del fotografo, quali l'interesse per la dimensione politica e la condizione operaia e le storie tratte dal quotidiano. Martine Boyer proporrà un’analisi degli anni ‘60-70 del ‘900 francese attraverso alcuni estratti letterari sul periodo (tra cui Annie Ernaux, Georges Perec, Olivier Rolin).
Chiude la conversazione attorno a Ronis il percorso Poeticamente Ronis, curato dall’associazione BarchettaBlu. In particolare Sabina Italiano leggerà brani e poesie messe in relazione con immagini e scritti del fotografo, da Jacques Prévert a Wisława Szymborska, con l’accompagnamento musicale di Marco Centasso, al contrabbasso, e Alberto Colledel, al clarinetto. Tra le letture anche quella ideata da Italiano e ispirata alle cinque regole individuate da Ronis per la composizione di una fotografia (pazienza, riflessione, caso, tempo, forma), ciascuna delle quali sarà associata a uno specifico scatto dell’autore.
Al termine dell’incontro è previsto un aperitivo.
L’ingresso è libero, solo su prenotazione, che si effettua, fino a esaurimento posti disponibili, scrivendo a a.gini@fondazionedivenezia.org, o telefonando al numero 041 2201233.
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