Andy Warhol. The revolution of Pop Art
Dal 08 Giugno 2015 al 13 Settembre 2015
Peschiera del Garda | Verona
Luogo: Museo della Palazzina Storica
Indirizzo: Parco Catullo 1
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Peschiera del Garda
- in collaborazione con MV Eventi
Costo del biglietto: € 5, gratuito under 14
Telefono per informazioni: +39 045 7550938 / 329 2812223
E-Mail info: info@mveventi.com
Andy Warhol: the revolution of Pop Art, è il titolo della mostra organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Peschiera del Garda, in collaborazione con MV Eventi, presso la Palazzina Storica, in Parco Catullo, dal 7 Giugno al 13 Settembre 2015. Un ampio excursus di opere dell’artista americano con l’obiettivo di introdurre i visitatori nella rivoluzione globale e nel rinnovamento stilistico che ha modificato per sempre il concetto stesso di Arte e di realizzazione dell’opera, eliminando il concetto di élite e sdoganando le ricerche artistiche ai ceti popolari verso cui gli artisti rivolgevano la propria attenzione (pensando proprio ad una frase di Warhol “una coca cola è sempre una coca cola, lo sa Liz Taylor, lo sa il Presidente degli Sati Uniti, lo sa il barbone e lo sai anche tu” ).
Nato il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi, Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di Artista, associandolo ad una macchina di riproduzione seriale, costantemente legata alla ripetizione ossessiva di un’azione, forse fine a sé stessa. Massimo interprete del proprio tempo, intuì che usare come modello per un quadro la spesa fatta al supermercato rappresentava la migliore strada per aprire l’arte alla rivoluzione del consumismo e della comunicazione di massa.
Basti pensare al mondo della Factory e alle sue celebri serigrafie, finalizzate a produrre immagini in serie, creando un parallelo con la produzione industriale a ciclo continuo per prodotti destinati al grande pubblico. Icone riconosciute e riconoscibili che, prelevate dal loro abituale contesto, assumono un effetto straniante grazie al quale acquistano nuova vita e dignità estetica, per dar loro una cornice artistica in grado di investirli di valori prima assenti. In questo modo il concetto di unicità dell’opera d’arte vacilla, mentre in costante ascesa è l’importanza della fase creativa e al mondo dell’Idea. L’artista Popular lavora con fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti, anzi, il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici. Le icone pop-ular trattate non appartengono unicamente alla sfera materiale della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere famose e inflazionate della Storia dell’Arte, tutto passa attraverso il filtro warholiano che rivisita mondo e storia in chiave diversa, conferendo all’immagine una magia unica.
La mostra offrirà ai visitatori, sia le opere originali di Warhol, sia un excursus sui principali artisti americani come Lichtestein, Rauschenberg e Robert Indiana, per comprendere lo stile inconfondibile di un movimento che, dagli anni Sessanta ad oggi, non solo ha sconvolto le regole del mondo dell’Arte, ma ha abbattuto il limite temporale della corrente artistica restando attuale anche ai giorni nostri. La maturazione artistica di questi artisti infatti è imprescindibilmente legata al contesto storico e alla società, creando un rimando ai moderni mezzi di comunicazione e alle icone del nostro tempo, filtrati dagli stili inconfondibili di quegli artisti immortali.
La mostra gode della collaborazione di Radio Verona, main partner per la comunicazione dell’evento.
Tutti i giorni 10-22.
Nato il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi, Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di Artista, associandolo ad una macchina di riproduzione seriale, costantemente legata alla ripetizione ossessiva di un’azione, forse fine a sé stessa. Massimo interprete del proprio tempo, intuì che usare come modello per un quadro la spesa fatta al supermercato rappresentava la migliore strada per aprire l’arte alla rivoluzione del consumismo e della comunicazione di massa.
Basti pensare al mondo della Factory e alle sue celebri serigrafie, finalizzate a produrre immagini in serie, creando un parallelo con la produzione industriale a ciclo continuo per prodotti destinati al grande pubblico. Icone riconosciute e riconoscibili che, prelevate dal loro abituale contesto, assumono un effetto straniante grazie al quale acquistano nuova vita e dignità estetica, per dar loro una cornice artistica in grado di investirli di valori prima assenti. In questo modo il concetto di unicità dell’opera d’arte vacilla, mentre in costante ascesa è l’importanza della fase creativa e al mondo dell’Idea. L’artista Popular lavora con fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti, anzi, il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici. Le icone pop-ular trattate non appartengono unicamente alla sfera materiale della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere famose e inflazionate della Storia dell’Arte, tutto passa attraverso il filtro warholiano che rivisita mondo e storia in chiave diversa, conferendo all’immagine una magia unica.
La mostra offrirà ai visitatori, sia le opere originali di Warhol, sia un excursus sui principali artisti americani come Lichtestein, Rauschenberg e Robert Indiana, per comprendere lo stile inconfondibile di un movimento che, dagli anni Sessanta ad oggi, non solo ha sconvolto le regole del mondo dell’Arte, ma ha abbattuto il limite temporale della corrente artistica restando attuale anche ai giorni nostri. La maturazione artistica di questi artisti infatti è imprescindibilmente legata al contesto storico e alla società, creando un rimando ai moderni mezzi di comunicazione e alle icone del nostro tempo, filtrati dagli stili inconfondibili di quegli artisti immortali.
La mostra gode della collaborazione di Radio Verona, main partner per la comunicazione dell’evento.
Tutti i giorni 10-22.
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