La Caduta degli angeli ribelli. Francesco Bertos
Dal 11 Ottobre 2024 al 09 Febbraio 2025
Vicenza
Luogo: Gallerie d'Italia
Indirizzo: Contrà Santa Corona, 25
Orari: Da martedì a domenica: aperto dalle 10.00 alle 18.00 Lunedì: chiuso.
Costo del biglietto: € 5
Telefono per informazioni: 800 167 619
E-Mail info: vicenzaaccessibile@gallerieditalia.com
Sito ufficiale: http://https://gallerieditalia.com/it/vicenza/mostre-e-iniziative/mostre/2024/10/11/mostra-caduta-angeli-ribelli-francesco-bertos-vicenza/
Le Gallerie d'Italia di Vicenza ospitano la prima mostra dedicata a Francesco Bertos, uno degli scultori più singolari e celebrati della Serenissima nel primo Settecento. L'esposizione ruota attorno al capolavoro assoluto dell'artista: la stupefacente Caduta degli angeli ribelli, conservata nel museo.
Bertos si distinse per i suoi originali gruppi in marmo e bronzo, caratterizzati da composizioni complesse, ricche di figure e di dettagli, dai soggetti mitologici o allegorici tanto bizzarri quanto affascinanti. Le sue opere ornarono le dimore di alcuni dei più illustri collezionisti del suo tempo, come lo zar Pietro il Grande e il re Carlo Emanuele III di Savoia.
L'incredibile abilità tecnica di Bertos lasciava stupefatti i suoi contemporanei. Le sue arditissime creazioni sembravano infatti sfidare i limiti dei materiali stessi, con figure che si muovevano libere come quelle dipinte sui soffitti delle sale dei palazzi aristocratici dai maggiori pittori contemporanei. Questa maestria, ritenuta quasi sovrumana, attirò persino l'attenzione dell'Inquisizione, che lo accusò di aver stretto un patto col diavolo.
Ma oltre al virtuosismo tecnico, le sculture di Bertos nascondono una dimensione colta che permette di interpretarle come dei preziosi giochi intellettuali esibite dai raffinati collezionisti per intrattenere gli ospiti in stimolanti conversazioni. L’originale stile di Bertos evocava inoltre la perfezione dell'antichità, i modelli della scultura rinascimentale veneziana e le audaci composizioni manieriste di Giambologna.
L’esposizione, curata da Fernando Mazzocca e Monica De Vincenti, intende ripercorre l'originale vicenda artistica di Francesco Bertos, plasmata dalle interazioni con alcuni degli scultori più rinomati della sua epoca, tra cui il veneziano Giovanni Bonazza e il fiorentino Giovanni Battista Foggini. Accanto alle sculture i dipinti di Giovanni Antonio Fumiani, Antonio Bellucci, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Pittoni e Giambattista Tiepolo rievocano l’universo figurativo in cui Bertos operò e da cui fu influenzato.
I visitatori potranno così apprezzare il capolavoro vicentino in una nuova prospettiva, confrontandolo con altre opere audaci degne di una Kunst und Wunderkammer principesca. Un'opportunità unica per scoprire un artista che, pur essendo oggi noto principalmente tra specialisti e appassionati, seppe fondere virtuosismo tecnico e profondità intellettuale in opere che continuano a stupire e affascinare anche a distanza di secoli.
Bertos si distinse per i suoi originali gruppi in marmo e bronzo, caratterizzati da composizioni complesse, ricche di figure e di dettagli, dai soggetti mitologici o allegorici tanto bizzarri quanto affascinanti. Le sue opere ornarono le dimore di alcuni dei più illustri collezionisti del suo tempo, come lo zar Pietro il Grande e il re Carlo Emanuele III di Savoia.
L'incredibile abilità tecnica di Bertos lasciava stupefatti i suoi contemporanei. Le sue arditissime creazioni sembravano infatti sfidare i limiti dei materiali stessi, con figure che si muovevano libere come quelle dipinte sui soffitti delle sale dei palazzi aristocratici dai maggiori pittori contemporanei. Questa maestria, ritenuta quasi sovrumana, attirò persino l'attenzione dell'Inquisizione, che lo accusò di aver stretto un patto col diavolo.
Ma oltre al virtuosismo tecnico, le sculture di Bertos nascondono una dimensione colta che permette di interpretarle come dei preziosi giochi intellettuali esibite dai raffinati collezionisti per intrattenere gli ospiti in stimolanti conversazioni. L’originale stile di Bertos evocava inoltre la perfezione dell'antichità, i modelli della scultura rinascimentale veneziana e le audaci composizioni manieriste di Giambologna.
L’esposizione, curata da Fernando Mazzocca e Monica De Vincenti, intende ripercorre l'originale vicenda artistica di Francesco Bertos, plasmata dalle interazioni con alcuni degli scultori più rinomati della sua epoca, tra cui il veneziano Giovanni Bonazza e il fiorentino Giovanni Battista Foggini. Accanto alle sculture i dipinti di Giovanni Antonio Fumiani, Antonio Bellucci, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Pittoni e Giambattista Tiepolo rievocano l’universo figurativo in cui Bertos operò e da cui fu influenzato.
I visitatori potranno così apprezzare il capolavoro vicentino in una nuova prospettiva, confrontandolo con altre opere audaci degne di una Kunst und Wunderkammer principesca. Un'opportunità unica per scoprire un artista che, pur essendo oggi noto principalmente tra specialisti e appassionati, seppe fondere virtuosismo tecnico e profondità intellettuale in opere che continuano a stupire e affascinare anche a distanza di secoli.
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