Racconti sulla Natura. Aqua Aura - Antonella De Nisco

Aqua Aura, Empty Spaces #4, 2014, stampa Lambda su pellicola Duratrans – lightbox, basamento in legno verniciato, 48x85x120 cm. (collocazione: cantine di sinistra, sala 2)

 

Dal 09 Ottobre 2021 al 14 Novembre 2021

Vicenza

Luogo: Villa Pisani Bonetti

Indirizzo: Via Risaie 1, Bagnolo di Lonigo

Orari: da lunedì a venerdì 9.00-12.00 e 14.30-17.30; sabato e domenica su appuntamento

Curatori: Matteo Galbiati

Enti promotori:

  • Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art

Costo del biglietto: In ottemperanza alle disposizioni per il contenimento del COVID-19 l’ingresso è consentito ai possessori di Green Pass e con l’obbligo di uso della mascherina

Telefono per informazioni: +39 0444 831104

E-Mail info: villa@villapisanibonetti.it

Sito ufficiale: http://www.villapisani.net


Finalmente, dopo la lunga attesa imposta dalla Pandemia globale, sta per inaugurare la mostra Racconti sulla Natura nella suggestiva scenografia offerta da Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo (VI). Suddiviso nelle due cantine del seminterrato e con alcune opere site specific realizzate per il grande parco che ospita una considerevole collezione di scultura contemporanea, il progetto espositivo, che si propone come una doppia personale con protagonisti gli artisti Aqua Aura e Antonella De Nisco, ha come inizio l’invito rivolto dall’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV) a Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, in veste di collezionisti, mecenati e di rappresentanti dell’Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art, ad assegnare un Premio Speciale nell’ambito della V edizione dell’Arteam Cup 2019.
Racconti sulla Natura, esposizione inedita pensata in stretta collaborazione tra gli artisti e i proprietari della storica dimora palladiana, ha come tema centrale la Natura che viene letta, interpretata e restituita attraverso sensibilità e contenuti diversi secondo le visioni che i due protagonisti da sempre svolgono con le loro ricerche individuali.

Come si diceva questa mostra, in programmazione già per lo scorso anno, è stata interrotta dall’emergenza pandemica, ma, in questa lunga attesa e gestazione, le progettualità sono comunque proseguite, portando a un affinamento e un ulteriore sviluppo delle idee di partenza le quali, aggiornate e riconfigurate, trovano un dialogo coerente, sintetico individuale, pur agito di concerto, nelle reciproche espressività dei due artisti. Da una parte la Natura si traduce e viene osservata attraverso il ricorso della tecnologia digitale più attuale (Aqua Aura), dall’altra viene modellata con un rispetto profondo della purezza dei materiali (De Nisco).
Come consuetudine per questo luogo – in relazione alle suggestioni degli ambienti interni ed esterni della storica dimora – nelle due cantine del seminterrato le due visioni seguono un parallelismo di opposte similitudini, che lascia sempre indipendente e libera la specifica singolarità individuale.
Con queste opere si rende evidente l’intento di Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti di avvalorare una multiforme riflessione sul tema “naturale” che, da collezionisti, hanno sempre cercato di valorizzare attraverso il sensibile sguardo degli artisti chiamati ad intervenire in questo luogo tanto carico di storia. De Nisco e Aqua Aura, quindi, si muovono su coordinate originalmente differenti e particolari a testimonianza dell’orientamento di intenti e riflessioni che vogliono dare al visitatore.

Il percorso di Aqua Aura ha per protagonista Where the lost things are (2019) video-installazione che racconta l’idea dell’artista sul dissolvimento della Natura nel contesto sociale contemporaneo e del rapporto conflittuale e contraddittorio con la dimensione antropica e i principi del suo sviluppo; si prosegue poi con Empty Spaces (2014-2018) installazione, composta da diversi lightbox, che considera il concetto di “vuoto” e lo eleva a “potenziale sospeso dei cambiamenti naturali” dove “l’assenza è connessa a quella di perdita”. Ritroviamo l’ormai famoso Millennial Tears (2017), lo struggente video sull’identità, la memoria e il loro lento annullamento, intrecciati in una sequenza narrativa il cui parallelismo è corrispondente tra l’umano e il naturale. L’artista ha poi previsto anche un inedito progetto site specific per il giardino che sarà svelato il giorno dell’inaugurazione. Questa opera prosegue nella riflessione sul rapporto tra la temporalità umana, limitata e ridotta, e quella, millenaria e imperscrutabile, della Natura.

Antonella De Nisco
, fedele alla sua ricerca e secondo i suoi mezzi e le sue volontà espressive, riprende il filone di opere in cui la materia naturale è la parte prioritaria della scultura: lasciando fondamentale proprio il materiale e la sua disposizione, che simula una “crescita” spontanea, gli elementi da lei proposti si “assorbono” nella natura circostante diventando parte di essa. Una parte attiva e propositiva, dinamica e catalizzatrice di attenzioni. Ad esempio Radice è una grande scultura che suggerisce l’idea di un elemento biologico che cresce dentro lo spazio espositivo in modo non dissimile dai sei elementi della serie Spiatoi che filtrano il flusso luminoso e alterano la volumetria delle stanze con inattesi giochi di luce e ombre. Attesa conquista, attraverso il suo sviluppo verticale, la totalità dello spazio assegnatole, lasciando intuire che la sua crescita prosegua oltre i confini architettonici dello spazio che la contiene. Con Monocolo l’artista ci invita ad osservare il mondo filtrato attraverso la Natura, un modo per cercare di ritrovare una prospettiva che muti il corso attuale delle cose. Con Innesti interviene anche lei nel parco disponendo altri “dispositivi” visivi che ci interrogano sulla dubbiosa loro origine, naturale o artificiale.
L’Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art in questa occasione presenta due piccoli cataloghi con la riproduzione di alcune opere, il testo critico di Matteo Galbiati e un dialogo intervista a cura delle studentesse del corso di Didattica dei Linguaggi (di cui è docente lo stesso curatore) della Scuola di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di SantaGiulia di Brescia.

Aqua Aura dopo gli studi al Liceo Artistico, si laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano con uno studio e una tesi dal titolo Anselm Kiefer. L’altro Barocco: uno sguardo sull’espressionismo tedesco contemporaneo. Nel 2009, dopo una lunga pausa presa proprio per allontanarsi dalla frenetica dottrina dell’arte contemporanea, torna sul terreno concreto del lavoro e della sperimentazione e rinasce nelle vesti di Aqua Aura. Negli anni dell’allontanamento, viaggiando molto, arricchisce il suo bagaglio di immagini, arrivando a ragionare sulle infinite possibilità dell’arte. Sempre alla ricerca del Sublime nella nostra epoca, realizza opere che richiedono uno specifico e diretto coinvolgimento dello spettatore. Il suo percorso di formazione è continuato nel tempo assumendo svariate forme: vivendo i grandi spazi della natura, oppure viaggiando e visitando musei d’arte e laboratori di ricerca scientifica, arricchendo le sue investigazioni negli studi sulla fisica astronomica, la fisica delle particelle, la biogenetica, la filosofia e la psicologia della percezione. Instaura, in particolare, un rapporto di collaborazione e di scambio, con la Fondazione AriSLA (Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica), approfondendo lo studio sulla genesi e lo sviluppo delle immagini scientifiche. Negli ultimi anni il suo linguaggio si è mosso principalmente nell’ambito della fotografia e dell’arte digitale. Ha esposto in molte istituzioni, gallerie e musei a livello internazionale, in città come Berlino, Istanbul, Barcellona, Maastricht, Helsinki ed ha partecipato a numerose fiere d’arte in Italia e in Europa. Gli ultimi sviluppi del suo lavoro lo hanno portato, oltre che al mezzo fotografico, verso nuovi linguaggi, attraverso la realizzazione di cortometraggi, docufilm e opere di video-arte, fino ad approdare a progetti installativi e video-scultorei. Tali opere, che di primo acchito possono apparire perfette dal punto di vista estetico, lontano dalla realtà dell’uomo sono, invece, – dopo un’approfondita analisi – ciò che più interiormente appartiene ad esso, al suo essere e al suo passato. Una continua fusione e sovrapposizione delle immagini accumulate negli anni precedenti danno vita a nuovi paesaggi e nuovi mondi. Partecipa a numerosi convegni e conferenze rivolte all’arte contemporanea e alla ricerca scientifica in generale, come relatore. Tiene lezioni su fotografia e arte contemporanea presso scuole private e fondazioni. Dopo aver vissuto e lavorato tra Milano e Akureyri (Islanda), si stabilisce definitivamente a Milano nel 2016.

Antonella De Nisco 
nasce a Bassano del Grappa (VI), vive a Reggio Emilia. È laureata in Storia dell’Arte all’Università di Parma, è diplomata in Pittura all’Accademia di Bologna con un’Alta Formazione in Didattica Laboratoriale presso l’Università di Bologna. Artista e docente di Storia dell’Arte affianca alle attività espositive collaborazioni in progetti, installazioni, eventi, lezioni, pubblicazioni di articoli e ricerche; raccoglie le sue esperienze artistiche nei cataloghi tascabili denominati Collane di Plastica. Ha vinto numerosi premi legati al design, moda, arredo urbano, arte, esponendo i suoi progetti ad Amsterdam, Ginevra, Leeds, Losanna, Tokyo e in molte città italiane tra cui Bologna, Carpi, Capri, Cervia, Faenza, Firenze, Reggio Emilia, Roma, Mantova, Matera, Milano, Modena, Parma, Piacenza, Palermo, Senigallia, Siena, Torino, Udine, Vicenza. Con l’architetto Giorgio Teggi ha teorizzato Per un’arte clandestina (1996)continuando a praticarla nell’ideazione di progetti sperimentali e di ricerca artistica, insieme hanno fondato il Laboratorio di Arte Ambientale Itinerante (LAAI), che interviene negli spazi della quotidianità con installazioni territoriali di “manutenzione poetica”. Dal 2014 cura Arte Fluviale sul Lido Po di Guastalla (RE). Dal 2010 collabora alla Scuola Estiva di Paesaggio Emilio Sereni di Gattatico (RE) con installazioni tematiche e laboratori. Da molti anni lavora con scuole, comuni, musei, ecomusei, teatri, intervenendo con mostre e installazioni site-specific nei luoghi naturali di giardini, parchi, sia in luoghi urbani/museali che in aree fragili e di margine. Le sue opere sono presenti in collezioni private e visibili in luoghi pubblici: Piazza di Bagnolo (RE), Remida (RE); opere nei cimiteri di Scandiano, Bibiano, Reggiolo (RE); Scuola Comunale, Scandiano (RE); Centro Sociale, S. Ruffino (RE); Velodromo, Reggiolo (RE); Cimitero, Carpi (MO); Sala delle Colonne, Reggio Emilia; Camera del Lavoro, Reggio Emilia; Museo del Truciolo, Luzzara (RE); Musei Civici, Reggio Emilia; Museo Cervi, Gattatico (RE); Liceo Matilde di Canossa Canossa, Reggio Emilia; Liceo Artistico Statale “Gaetano Chierici” (RE); Museo della Scienza, Piacenza; Castello, Spannocchia (SI); Villa Emma, Nonantola (MO); Museo Maison, Izieu (Francia); Museo del Po, Boretto (RE); Ecomuseo, Cervia (RA); Ecomuseo Memoria Viva, Palermo; Museo del Tessuto, Chieri (TO); Modateca, S. Martino (RE); Scuola Zibordi, Reggio Emilia; Parco, Lavezzola (RA); Sentiero d’Arte, Langhirano (PR).

Inaugurazione sabato 9 ottobre 2021 dalle ore 17.30

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