Nel cinquantennale di un celebre saggio di Giovanni Previtali, La fortuna dei primitivi. Dal Vasari ai Neoclassici, questa mostra fa il punto su un particolare fenomeno collezionistico, che poteremmo definire di collaborazione alla tutela e alla conservazione di un patrimonio artistico che avrebbe altrimenti potuto avere altre e ben più tristi sorti.
Tra gli artisti rappresentati figurano pittori, scultori e miniatori di Firenze e d’altri centri italiani quali il Maestro della Maddalena, Arnolfo di Cambio, Pietro da Rimini, il Beato Angelico, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini.
Tra gli artisti rappresentati figurano pittori, scultori e miniatori di Firenze e d’altri centri italiani quali il Maestro della Maddalena, Arnolfo di Cambio, Pietro da Rimini, il Beato Angelico, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini.
FOTO
Tesori d’arte dalle Collezioni italiane fra Sette e Ottocento
Maestro di San Torpè (Vanni di Bindo ?), San Paolo, 1320 circa, tavola. Pisa, Museo Nazionale di San Matteo
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