Sezione III.1, il medaglione con busto di Giove
Guida Aquileia
- Dove: Sezione III.1, il medaglione con busto di Giove
- Realizzazione: IV
L’immagine di Giove, ritratto in tutto il suo vigore e maestà, spicca da un medaglione con rappresentato il busto del dio.
Questo manufatto, meravigliosamente conservato, si trova oggi al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Appartiene alla splendida serie di otto esemplari in marmo asiatico raffiguranti i “Dodici dei”, le principali divinità del pantheon romano: Giove, Giunone, Minerva, Mercurio, Apollo, Diana, Venere, Marte, Vulcano, Vesta, Nettuno, Cerere.
Il medaglione con busto di Giove testimonia l’alto livello artistico delle sculture che decoravano i monumenti aquileiesi.
Altri medaglioni, trovati nel corso del tempo, tra i quali quello di Minerva (esposto nelle Gallerie Lapidarie) sono tuttora oggetto di studio. Il fatto che i volti di alcune figure siano rivolti a destra e quelli di altre a sinistra convalida l’idea di una loro originaria sistemazione su un monumento rettilineo con passaggio centrale, verso il quale convergevano gli sguardi, sulla cui ubicazione il dibattito è aperto.
Come il ciclo giulio-claudio, le sculture furono rinvenute al di fuori del loro contesto di origine, presumibilmente un grande edificio tardoantico costruito nell’area occidentale della città.
I busti di Aquileia, realizzati nel IV secolo d.C., appartenevano forse a due serie distinte, che comprendevano anche la dea Roma, Ercole e Attis o Mithra.
Questo manufatto, meravigliosamente conservato, si trova oggi al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Appartiene alla splendida serie di otto esemplari in marmo asiatico raffiguranti i “Dodici dei”, le principali divinità del pantheon romano: Giove, Giunone, Minerva, Mercurio, Apollo, Diana, Venere, Marte, Vulcano, Vesta, Nettuno, Cerere.
Il medaglione con busto di Giove testimonia l’alto livello artistico delle sculture che decoravano i monumenti aquileiesi.
Altri medaglioni, trovati nel corso del tempo, tra i quali quello di Minerva (esposto nelle Gallerie Lapidarie) sono tuttora oggetto di studio. Il fatto che i volti di alcune figure siano rivolti a destra e quelli di altre a sinistra convalida l’idea di una loro originaria sistemazione su un monumento rettilineo con passaggio centrale, verso il quale convergevano gli sguardi, sulla cui ubicazione il dibattito è aperto.
Come il ciclo giulio-claudio, le sculture furono rinvenute al di fuori del loro contesto di origine, presumibilmente un grande edificio tardoantico costruito nell’area occidentale della città.
I busti di Aquileia, realizzati nel IV secolo d.C., appartenevano forse a due serie distinte, che comprendevano anche la dea Roma, Ercole e Attis o Mithra.