Sezione III.3, il rilievo con testa di vento
Guida Aquileia
- Dove: Sezione III.3, il rilievo con testa di vento
- Realizzazione: II a.C.
Nel 1988 una serie di indagini condotte nel Foro individuarono un pozzo. Al suo interno fu rinvenuta un'applique a testa virile barbata in bronzo, dalle orecchie appuntite e con le labbra socchiuse, tese nello sforzo del soffio. Si tratterebbe della personificazione di un vento, probabilmente Borea, Bora, il cui gelido respiro scompiglia l’Istria e l'Italia nord-orientale.
Il rilievo con testa di vento rappresenta un’opera di grande pregio risalente alla seconda metà del II secolo a.C., usata come elemento decorativo per un edificio o una struttura legata al foro, ma forse anche al porto.
Quello della testa di vento rappresenta un ritrovamento eccezionale, dal momento che è molto raro rinvenire le tracce del bronzo, un materiale molto utilizzato negli apparati decorativi, ma molto spesso rifuso e riciclato per altri usi.
Le ottime condizioni di conservazione del manufatto, probabilmente appartenuto alla decorazione di un edificio pubblico, sono dovute al fatto che fu intenzionalmente gettato all’interno del pozzo. Il rilievo, ottenuto da un’unica fusione con la tecnica della cera persa, è da considerarsi, per l’eleganza e la cura dei dettagli rifiniti con cesello e bulino, uno straordinario esempio di artigianato di tradizione ellenistica, databile tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C.
Il rilievo con testa di vento rappresenta un’opera di grande pregio risalente alla seconda metà del II secolo a.C., usata come elemento decorativo per un edificio o una struttura legata al foro, ma forse anche al porto.
Quello della testa di vento rappresenta un ritrovamento eccezionale, dal momento che è molto raro rinvenire le tracce del bronzo, un materiale molto utilizzato negli apparati decorativi, ma molto spesso rifuso e riciclato per altri usi.
Le ottime condizioni di conservazione del manufatto, probabilmente appartenuto alla decorazione di un edificio pubblico, sono dovute al fatto che fu intenzionalmente gettato all’interno del pozzo. Il rilievo, ottenuto da un’unica fusione con la tecnica della cera persa, è da considerarsi, per l’eleganza e la cura dei dettagli rifiniti con cesello e bulino, uno straordinario esempio di artigianato di tradizione ellenistica, databile tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C.