Aperto nel 1992, conserva la collezione di Rodolfo Siviero, noto anche come lo 007 dell’arte, per il ruolo svolto nel recupero delle opere trafugate dai nazisti durante l’occupazione. Nel tipico allestimento di una casa di inizio Novecento sono disposte sculture, molte delle quali lignee, dipinti (a fondo oro, rinascimentali, barocchi), bronzetti, terrecotte, suppellettili liturgiche, mobili e diversi reperti etruschi e busti romani. La raccolta è arricchita da opere di artisti cui il collezionista era legato da rapporti di amicizia: De Chirico, Manzù, Annigoni, Soffici.