Mostra La terra nostra è un mostro di mare a Lecce. Le informazioni sulla mostra La terra nostra è un mostro di mare, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra La terra nostra è un mostro di mare del museo KORA – centro del Contemporaneo c/o Palazzo De Gualtieris di Lecce.

La terra nostra è un mostro di mare, KORA – centro del Contemporaneo, Castrignano de' Greci (LE)

La terra nostra è un mostro di mare, KORA – centro del Contemporaneo, Castrignano de' Greci (LE)

Mappa

  • Città: Castrignano de' Greci
  • Provincia: Lecce
  • Indirizzo: Via Vittorio Emanuele 19
  • Telefono: +39 366 319 9532
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

La terra nostra è un mostro di mare

Gabriella Ciancimino, Ettore Favini, Flatform, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Marie Hervé e Elsa Martinez, Runo Lagomarsino


  • Luogo: KORA – centro del Contemporaneo c/o Palazzo De Gualtieris
  • Curatori: Claudio Zecchi, Paolo Mele
  • Città: Castrignano de' Greci
  • Provincia: Lecce
  • Data inizio: 15 Luglio 2023
  • Data fine: 19 Novembre 2023
  • Telefono per informazioni: +39 366 319 9532
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:

Inaugura, sabato 15 luglio alle ore 19,00, il terzo ciclo espositivo di KORA-Centro del Contemporaneo dedicato al tema dell’abitare con la mostra La terra nostra è un mostro di mare, a cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele.

L’opera di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo Scarcagnuli, il cui incipit dà il titolo alla mostra, sposta costantemente, attraverso il racconto di storie personali che s’intrecciano con la tradizione, il folklore e i riti del posto, il rapporto tra realtà e finzione partendo da una forte attinenza al territorio in cui è stata realizzata: il Capo di Leuca. L’opera, non solo allarga i confini spazio-temporali, ma rimette in gioco la specificità di un posizionamento geografico che, come dicono i pescatori di Leuca, è allo stesso tempo inizio e fine, ma anche uno spazio di approdo e passaggio nel cuore del Mediterraneo. Seguendo questa direzione, la mostra intende ragionare ed interrogarsi sulla relazione tra la terra e il mare, su come questi due elementi trovino punti di accordo ma allo stesso tempo di contrasto e tensione e su come, infine, le immagini prodotte da questa relazione creino un paesaggio in continua evoluzione e spesso indefinibile. Tutte quelle peculiarità che possono sembrare apparentemente improduttive e inutili assumono valore e allargano il nostro immaginario e la coesistenza tra contrasti e contraddizioni viene proposto come possibile unità di misura per un cambiamento di paradigma.
Gabriella Ciancimino parteciperà con l'opera Seeds/ Si Siz, una mappatura delle piante che crescono sulle coste (i semi delle piante contengono la memoria delle specie vegetali che si modificano per naturalizzarsi sulle rocce e sui terreni sabbiosi in cui approdano). Una cartina che prende di volta in volta nuove forme a seconda dei luoghi che la ospitano disegnando così rotte sempre diverse; una giungla di segni istintivi che rimanda visivamente alle origini culturali dell’artista influenzate dalla decorazione architettonica Arabo Normanna e dall’Art Nouveau.

Il Mediterraneo diventa, in questo senso, un depositario di possibilità e di aperture, una piattaforma in cui la perdita di controllo, la fragilità, i coni d’ombra, gli inciampi e gli scarti possono diventare ulteriori possibilità dell’esperienza umana. Una prospettiva che cercherà di indagare attraverso una linea di discontinuità con cui mettere in relazione la ricerca di artisti che, seppur lontani tra di loro per contesto geografico e culturale, siano uniti da un sentire comune, rivelatore di logiche rovesciate e inattese.

Artisti in mostra: Gabriella Ciancimino, Ettore Favini, Flatform, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Marie Hervé e Elsa Martinez, Runo Lagomarsino