Filippo Rusuti

Roma 1270 ca - Roma 1310 ca

I, Sailko [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons | Mosaici in facciata

Insieme a Pietro Cavallini e Jacopo Torriti, fa parte della più importante triade della pittura romana a cavallo tra ‘200 e ‘300: a loro si devono molte decorazioni che costituiscono i capisaldi della storia dell’arte. Da giovane fu attivo nel cantiere della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, con Torriti, dove probabilmente realizzò alcune Storie della Genesi.
Il suo massimo capolavoro, unico firmato, è rappresentato dai mosaici per la facciata di Santa Maria Maggiore realizzati per il cardinale Pietro Colonna (1288-97). Si tratta del Cristo in gloria e delle Storie della chiesa liberiana (quest’ultime ritenute soprattutto opera di suoi seguaci). È probabile che Rusuti fu in Francia, a Poitiers per il re e ad Avignone, diventata sede pontificia, forse al seguito di un Colonna tra 1309 e 1316. Tornato a Roma, nel 1319 ca., ancora grazie agli ottimi rapporti con i Colonna, legati agli Angiò, partì per Napoli dove affrescò i Profeti per la chiesa di Santa Maria Donnaregina e scene delle Storie della vita di Cristo in San Domenico. Nel 2010 gli sono stati attribuiti gli affreschi scoperti nella torre del Campidoglio, raffiguranti Cristo trionfante con i Santi Pietro e Paolo

Biografia di Gianni Pittiglio



Le opere