comunicato stampa
Apre al pubblico venerdì 29 aprile 2011 nello spazio di Torino Esposizioni e nell’ambito di Esperienza Italia 150°, la mostra Pier Luigi Nervi, Architettura come sfida. È un progetto espositivo itinerante che nasce dalla cooperazione tra l’Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project con sede a Bruxelles, il Civa (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) di Bruxelles, il MAXXI/Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e lo CSAC/Centro Studi e Archivi della Comunicazione dell’Università di Parma.
Sotto la guida di un comitato scientifico internazionale, presieduto dallo storico dell’architettura Carlo Olmo, il progetto è frutto di una collaborazione tra il Politecnico di Torino, l’Università di Tor Vergata e Università Sapienza di Roma. L’insieme delle mostre è stato realizzato anche grazie al progetto di ricerca Pier Luigi Nervi Arte e Scienza del Costruire con il contributo di Compagnia di San Paolo e il coordinamento dell'Urban Center Metropolitano di Torino.
Le mostre (organizzate in Italia e all'estero) si articolano su diverse tappe e sono caratterizzate da un nucleo centrale di 12 opere selezionate tra le più celebri realizzate da Nervi in tutto il mondo e da sezioni tematiche realizzate a “misura”, dove di volta in volta si introducono nuovi materiali, studi, testimonianze.
Alla prima mostra inaugurata a Bruxelles nel giugno 2010 sono già seguite le tappe di Venezia (settembre-novembre 2010) e di Roma (al Maxxi, dicembre 2010-marzo 2011). L’approfondimento della tappa di Roma è incentrato sulle opere progettate da Nervi per le Olimpiadi del 1960. Seguirà dopo Torino un tour internazionale tra Cina e Stati Uniti.
Pier Luigi Nervi rappresenta uno dei maggiori artefici di architetture strutturali nel panorama internazionale del Novecento. A lui si devono alcune delle più belle opere di architettura contemporanea, frutto di un’eccezionale coniugazione fra arte e scienza del costruire.
Di lui è stato detto che aveva l’audacia dell’ingegnere, la fantasia dell’architetto, la concretezza dell’imprenditore. La sua opera, in molti anni di carriera, ha ruotato intorno ad almeno sei attività fondamentali: progettare, disegnare, calcolare, modellare, scrivere, insegnare.
Ognuna di queste tracce ha avuto vita autonoma, pur incrociandosi nel contempo con le altre, in modo talvolta indissolubile, permettendo di ricostruire gli sviluppi di una storia che fin dagli inizi, si caratterizza decisamente lontana dai comuni canoni dell’ingegnere civile che fa architettura.
Attraverso l'esposizione dei progetti che hanno portato alla realizzazione di opere quantitativamente e qualitativamente eccezionali, testimoniate in tutti i cinque continenti e costruite per i committenti più diversi (dall’Unesco a Papa Paolo VI), è possibile ripercorrere una storia che sarebbe altrimenti difficile da raccontare, dove le tecniche rivoluzionarie di costruzione si incrociano con la storia politica italiana e internazionale.
Ed è proprio un progetto itinerante di mostre che meglio permette di esplorare la complessità dell'universo di cultura e relazioni in cui Nervi ha operato, oltre a fornire i mezzi per analizzare l'invenzione formale nelle sue opere in qualità di autore che ha permesso a Nikolaus Pevsner di definirlo come «il più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca».
La tappa torinese della mostra, sarà allestita nella splendida cornice di Torino Esposizioni, proponendo per la prima volta un percorso espositivo “Nervi dentro Nervi”. Questo edificio, costruito subito dopo la guerra per ospitare i Saloni dell’Automobile (una vera e propria vetrina dell’industria torinese) sigla l’inizio di un rapporto intenso e continuo tra Nervi e la città di Torino, che avrà il suo apice con l’assegnazione del Palazzo del Lavoro per le grandi celebrazioni di Italia ’61, considerato il più grande intervento di trasformazione urbana di un città in pieno boom economico.
Il nucleo centrale della mostra ruota attorno all'illustrazione, attraverso disegni originali e riproduzioni fotografiche, di una selezione delle 12 opere più celebri di Nervi, in Italia e nel mondo - dagli Hangars di Orbetello e Orvieto degli anni Trenta, alla Cattedrale di St. Mary a San Francisco, alla Sala delle Udienze Pontificie e all'Ambasciata di Brasilia della fine degli anni Sessanta, passando per le opere olimpiche di Roma al termine degli anni Cinquanta e per quelle torinesi di Torino Esposizioni e del Palazzo del Lavoro.
Il percorso si snoda scandito da una sequenza fotografica che propone la lettura di dieci su dodici opere iconografiche di Nervi ancor oggi esistenti, realizzata dall’obiettivo di Mario Carrieri, grande maestro della fotografia d’architettura.
I modelli fisici delle 12 opere presentate in mostra, realizzati con la tecnologia della stampa a prototipazione rapida, sono stati ideati dal NerViLab del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Sapienza Università di Roma e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Torino, al fine di contribuire alla comprensione della profondità del pensiero nerviano, puntando a trasmetterne l’esito più felice: l’espressività spaziale delle composizioni strutturali comunicate tramite il linguaggio geometrico.
Nella sezione appositamente ideata per la tappa torinese della mostra, sarà delineato un primo aspetto riguardante il rapporto di Nervi con la grande committenza industriale italiana che negli anni del Dopoguerra aveva il suo cuore proprio a Torino, in particolare Fiat, ma anche Burgo, Italcementi, Pirelli, Lancia e L’Oréal. Oltre a un approfondimento sugli edifici di Torino Esposizioni e Palazzo del Lavoro, ancora oggi ammirati in tutto il mondo, verranno illustrati anche progetti meno noti, che hanno comunque contribuito a disegnare il volto moderno di Torino (alcuni stabilimenti Fiat tra Mirafiori e Venaria, l’officina di manutenzione della Atm di Via Manin) oltre a molti progetti inediti per le grandi strutture della città, come Porta Nuova.
Un secondo aspetto che sarà esplorato riguarderà il rapporto tra Nervi e gli architetti italiani, per la progettazione di molti degli edifici in mostra; Gio Ponti per il grattacielo Pirelli di Milano e la fondazione Lerici di Stoccolma, e con cui l'ingegnere avrà un lunghissimo rapporto dipanato anche attraverso le pagine della rivista «Domus», Luigi Moretti per la Borsa di Montréal, Marcello Piacentini e Annibale Vitellozzi per i palazzi dello sport di Roma, Ettore Sottsass per Torino Esposizioni e infine Ernesto Nathan Rogers e Pietro Maria Bardi, che contribuiranno a costruirne la fortuna critica attraverso riviste come «Quadrante» e «Casabella».
Un’attenzione particolare sarà rivolta infine ai rapporti fra Nervi e la cultura politecnica milanese e torinese: grazie al rapporto intenso e di lunga durata con personaggi eminenti delle scuole politecniche quali Arturo Danusso a Milano e Guido Oberti a Torino, Nervi scopre le possibilità offerte dalla ricerca sperimentale per la messa a punto e la verifica delle proprie straordinarie invenzioni formali e costruttive (in particolare su modelli in scala ridotta), mentre i suoi contatti con Gustavo Colonnetti faranno emergere uno spaccato della “stagione d’oro” dell’ingegneria e architettura italiana del XX secolo.
L'allestimento sarà anche animato da testimonianze in video, con interviste e filmati d'epoca ritrovati negli archivi di Raiteche e Istituto Luce.
L'esposizione è accompagnata da due cataloghi, editi da Silvana Editoriale, che si completano a vicenda; uno più generale sui temi che delineano la carriera di Nervi e uno più specifico sulle tematiche dell'allestimento torinese.
L'itinerario della mostra proseguirà anche fuori degli spazi di Torino Esposizioni. Per permettere di conoscere dal vivo le opere nerviane sparse nella città, l'Urban Center Metropolitano di Torino propone una serie di itinerari nerviani che si svolgeranno a bordo di un bus utilizzato all'epoca di Italia '61 e appositamente restaurato per l'occasione.
Nel contesto della mostra, il 2 maggio, all’Accademia delle Scienze di Torino è in programma una giornata seminariale a carattere internazionale sull’opera di Pier Luigi Nervi. Una attenzione particolare sarà riservata da un lato ai rapporti fra scienza e arte del costruire e dall’altro, ai problemi di conservazione e riuso culturalmente corretto del patrimonio eccezionale di architettura strutturale del Novecento (in particolare proprio di Nervi, ma non solo) di cui Torino è dotata.
Due occasioni di rilievo per riportare al centro del dibattito culturale cittadino, in un confronto anche con altre realtà, il destino di un patrimonio straordinario di opere che hanno fatto la storia dell’architettura contemporanea, conosciute ed ammirate nel mondo intero, le cui prospettive di riutilizzo sono state e restano ad oggi ancora assai problematiche.
Il tour internazionale si realizza grazie al contributo di Permasteelisa group, Italcementi e Ance. La tappa torinese è sostenuta da Regione Piemonte, Città di Torino, Comitato Italia 150, Camera di Commercio di Torino, Cassa di Risparmio di Torino, Politecnico di Torino, Collegio costruttori edili di Torino, Maire Tecnimont, Recchi Ingegneria e Partecipazioni S.p.A., Burgo Group e Gruppo torinese trasporti.
Ufficio stampa: Stilema – Cristina Negri Via Cavour 19, Torino tel. 011 530066 - cell 3453741892 e-mail: cristina.negri@stilema-to.it
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mostra+itinerario guidato: www.urbancenter.to.it