Mostra Birolli, Deluigi, Santomaso, Vedova. Opere dalla XXIV Biennale di Venezia a Venezia. Le informazioni sulla mostra Birolli, Deluigi, Santomaso, Vedova. Opere dalla XXIV Biennale di Venezia, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Birolli, Deluigi, Santomaso, Vedova. Opere dalla XXIV Biennale di Venezia del museo Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia.

BIROLLI, DELUIGI, SANTOMASO, VEDOVA. Opere dalla XXIV Biennale di Venezia

BIROLLI, DELUIGI, SANTOMASO, VEDOVA.  Opere dalla XXIV Biennale di Venezia

Mappa

Scheda Mostra

Birolli, Deluigi, Santomaso, Vedova. Opere dalla XXIV Biennale di Venezia

Renato Birolli, Mario Deluigi, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova


  • Luogo: Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
  • Curatori: Laura Poletto, Cristiano Sant
  • Città: Venezia
  • Provincia: Venezia
  • Data inizio: 09 Marzo 2013
  • Data fine: 28 Aprile 2013
  • Costo del biglietto: intero €, ridotto € 5.50, scuole € 4
  • Telefono per informazioni: +39 041 721127
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:

Nell’anno della Biennale d’Arte Ca’ Pesaro propone un ciclo di mostre in Sala 10 incentrate sulla produzione culturale della città attraverso alcuni grandi appuntamenti del secondo Novecento a Venezia.
Apre una riflessione su un nucleo fondamentale di opere che nel 1948, in occasione della XXIV Biennale di Venezia, entra a far parte delle collezioni della Galleria. Sono i lavori di Renato Birolli (Verona 1905 – Milano 1959) Trinité-sur-Mer – Porto bretone (1947), Mario Deluigi (Treviso 1901 – Venezia 1978)Omaggio a Sara (1948), Giuseppe Santomaso (Venezia 1907- 1990) Interno (1947) ed Emilio Vedova(Venezia 1919 – 2006) Il guado (1948), che rappresentano per il museo l’inizio della sua storia più recente, oltre che un arricchimento della sua identità tesa a testimoniare alcuni tra gli esiti più incisivi del secondo dopoguerra, con un’apertura al contempo internazionale, nazionale e al territorio.
Mettendo a frutto le risorse archivistiche e documentarie del museo la mostra si pone come strumento per riconsiderare e approfondire i nessi tra la storia della collezione e le vicende della Biennale, cui è per molta parte così inestricabilmente legata.