Tra il ‘500 e il ‘600 le sinagoghe del ghetto furono costruire dai vari gruppi etnici presenti nel quartiere. Sorsero così le Scole ashkenazite Tedesca e Canton, la Scola Italiana, le Scole sefardite Levantina e Spagnola. Rimaste quasi intatte, sono oggi visitabili con visite guidate organizzate dal Museo Ebraico: i luoghi di preghiera sorgono all’interno di palazzi e sono riconoscibili dall’esterno per la presenza di cinque grandi finestre allineate (5 come i libri della Torah) o per le scritte in ebraico sui muri.
Sul Campo del Ghetto Novo si affacciavano anticamente tre banchi dei pegni: rosso, verde e nero così chiamati in base al colore delle ricevute che rilasciavano. Il “banco rosso dei pegni”, all’anagrafico 2912, operava tutti i giorni dall’ora terza fino alle ventiquattro ad esclusione delle feste ebraiche, della Pasqua cristiana e del giorno di San Marco. E’ oggi visitabile e offre un’esposizione permanente di oggetti pignorati.