CAMeC - Centro d’Arte Moderna e Contemporanea La Spezia
La Spezia, Piazza Cesare Battisti 1
- Indirizzo: Piazza cesare Battisti 1
- E-Mail: info@camec.sp.it
- Telefono: +39 0187 727530
- Apertura: Mar - dom 10 - 18 | Primo Ven del mese 10 - 22 | Lun e 25 dic chiuso
- Costo: collezione permanente: intero 10 € / Ridotto 5 € (giovani under 26 e adulti over 65 / Gratuito per i residenti della provincia della Spezia | Mostre temporanee (a partire da aprile 2025): intero 15 € | Ridotto 7.5 € (giovani under 26 e adulti over 65) / 5 € per residenti provincia della Spezia. il biglietto include anche la collezione permanente. L’ingresso al Museo è sempre gratuito per under 18, scolaresche e docenti di accompagnamento, persone con disabilità e accompagnatore, giornalisti e dipendenti del Ministero della cultura | ogni prima dom del mese ingresso 2 € per tutti
DESCRIZIONE:
Il 5 ottobre 2024 riapre al pubblico, dopo una serie di lavori di manutenzione e restyling culturale e scientifico, il CAMeC - Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Un progetto - frutto della sinergia tra Comune della Spezia e Fondazione Carispezia - che riguarda gli spazi ma anche la concezione stessa del museo e la sua offerta culturale, che valorizza il suo ricco patrimonio e che vuole diventare uno spazio aperto a tutti, dove trascorrere tempo per confrontarsi con l’arte e divertirsi.
Il riallestimento della Collezione permanente, a cura del professor Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max Planck Institut e membro dell'Accademia delle Scienze e delle Lettere di Berlin-Brandenburg, si sviluppa in un percorso espositivo innovativo che coinvolge una selezione di oltre 200 opere tra quelle presenti nei fondi del museo. L’allestimento offre ai visitatori affascinanti itinerari artistici a partire dalla seconda metà del XX secolo, con alcuni affondi nel passato e traiettorie che arrivano fino ai giorni nostri.
Le sale del museo presentano un percorso che non segue nettamente le consuete categorie storico-artistiche, ma si apre a nuove costellazioni e libere combinazioni di opere, mettendo a confronto lavori di artisti e artiste italiani e internazionali tra cui Lucio Fontana, Gordon Matta-Clark, Marina Abramović e tanti altri, senza perdere l’orientamento concettuale e cronologico che è proprio di ogni allestimento museale. In alcune sezioni si mostrano, infatti, serie e sequenze di lavori, mentre in altre si procederà per confronti e opposizioni, come nella sala dedicata all’Astrattismo, dove forme “industriali” e geometriche sono avvicinate a forme organiche e a gestualità espressiva.
Da un lato la collezione permette di far interagire vari media artistici come pittura, disegno, serigrafia, scultura e fotografia, dall’altro le opere si raccolgono intorno a nuclei tematici tra i quali: corpo e performance, strutture, superficie, architettura, ecologia e paesaggio, Pop Art e Arte Narrativa, anni Ottanta e “New York”. Oltre a questo, sono presenti delle “nicchie”, come quella dedicata alla Collezione Battolini, altro principale fondo del museo.
L’interpiano del CAMeC, inoltre, ripropone fedelmente una piccola porzione di casa Cozzani, per restituire l’ironico horror vacui di una quadreria privata. Grande importanza è data alla storia artistica della città della Spezia, con nicchie dedicate a occasioni locali di respiro internazionale: dalla vicenda della galleria Il Gabbiano e alla storia collezionistica di Giorgio Cozzani e Ilda Goretti. La loro donazione di oltre mille opere ha reso il CAMeC uno dei musei d’arte moderna e contemporanea tra i più interessanti d’Italia.
L’omaggio alla città culmina nella sala dedicata al Premio del Golfo, con una significativa selezione di lavori dei maggiori artisti italiani premiati dal 1949 in poi, tra cui Carla Accardi, Renato Birolli ed Emilio Vedova. La storia del Premio è presentata in un unico ambiente che, con i suoi colori, rievoca la famosa palazzata di Porto Venere.
Anche i lunghi corridoi del piano terra e del primo piano sono coinvolti nel progetto di restyling. Da semplici luoghi di passaggio diventano spazi espositivi, attraverso la costituzione di due quadrerie: nel piano terra sono presenti circa 60 opere di piccolo e medio formato, in una disposizione sperimentale, secondo criteri cronologici, tematici e mediali, creando, con opere originali, una sorta di parete “atlante”; nel primo piano si mostrano invece solo alcune opere, tutte di grande formato, con foto e pitture recenti.
Inoltre, insieme alle classiche didascalie informative, il museo si arricchirà di ulteriori approfondimenti, accessibili anche in digitale nel riattualizzato sito web.
Infine, il restyling ha coinvolto anche le grandi finestre, precedentemente murate, che sono state riaperte per tornare a illuminare gli ambienti del CAMeC con la luce naturale della città.
Accanto al nuovo display della Collezione permanente, il CAMeC sta lavorando alla futura programmazione culturale - tra cui mostre temporanee affidate a curatori internazionali ed eventi, a partire da aprile 2025 - che si affiancherà ad una nuova identità grafica rinnovata, dinamica e semplice.
La riapertura e la nuova programmazione del CAMeC sono guidate da un apposito Comitato espressione del Comune della Spezia e della Fondazione Carispezia, presieduto dall’avvocato Giacomo Bei.
Il 5 ottobre 2024 riapre al pubblico, dopo una serie di lavori di manutenzione e restyling culturale e scientifico, il CAMeC - Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Un progetto - frutto della sinergia tra Comune della Spezia e Fondazione Carispezia - che riguarda gli spazi ma anche la concezione stessa del museo e la sua offerta culturale, che valorizza il suo ricco patrimonio e che vuole diventare uno spazio aperto a tutti, dove trascorrere tempo per confrontarsi con l’arte e divertirsi.
Il riallestimento della Collezione permanente, a cura del professor Gerhard Wolf, Direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max Planck Institut e membro dell'Accademia delle Scienze e delle Lettere di Berlin-Brandenburg, si sviluppa in un percorso espositivo innovativo che coinvolge una selezione di oltre 200 opere tra quelle presenti nei fondi del museo. L’allestimento offre ai visitatori affascinanti itinerari artistici a partire dalla seconda metà del XX secolo, con alcuni affondi nel passato e traiettorie che arrivano fino ai giorni nostri.
Le sale del museo presentano un percorso che non segue nettamente le consuete categorie storico-artistiche, ma si apre a nuove costellazioni e libere combinazioni di opere, mettendo a confronto lavori di artisti e artiste italiani e internazionali tra cui Lucio Fontana, Gordon Matta-Clark, Marina Abramović e tanti altri, senza perdere l’orientamento concettuale e cronologico che è proprio di ogni allestimento museale. In alcune sezioni si mostrano, infatti, serie e sequenze di lavori, mentre in altre si procederà per confronti e opposizioni, come nella sala dedicata all’Astrattismo, dove forme “industriali” e geometriche sono avvicinate a forme organiche e a gestualità espressiva.
Da un lato la collezione permette di far interagire vari media artistici come pittura, disegno, serigrafia, scultura e fotografia, dall’altro le opere si raccolgono intorno a nuclei tematici tra i quali: corpo e performance, strutture, superficie, architettura, ecologia e paesaggio, Pop Art e Arte Narrativa, anni Ottanta e “New York”. Oltre a questo, sono presenti delle “nicchie”, come quella dedicata alla Collezione Battolini, altro principale fondo del museo.
L’interpiano del CAMeC, inoltre, ripropone fedelmente una piccola porzione di casa Cozzani, per restituire l’ironico horror vacui di una quadreria privata. Grande importanza è data alla storia artistica della città della Spezia, con nicchie dedicate a occasioni locali di respiro internazionale: dalla vicenda della galleria Il Gabbiano e alla storia collezionistica di Giorgio Cozzani e Ilda Goretti. La loro donazione di oltre mille opere ha reso il CAMeC uno dei musei d’arte moderna e contemporanea tra i più interessanti d’Italia.
L’omaggio alla città culmina nella sala dedicata al Premio del Golfo, con una significativa selezione di lavori dei maggiori artisti italiani premiati dal 1949 in poi, tra cui Carla Accardi, Renato Birolli ed Emilio Vedova. La storia del Premio è presentata in un unico ambiente che, con i suoi colori, rievoca la famosa palazzata di Porto Venere.
Anche i lunghi corridoi del piano terra e del primo piano sono coinvolti nel progetto di restyling. Da semplici luoghi di passaggio diventano spazi espositivi, attraverso la costituzione di due quadrerie: nel piano terra sono presenti circa 60 opere di piccolo e medio formato, in una disposizione sperimentale, secondo criteri cronologici, tematici e mediali, creando, con opere originali, una sorta di parete “atlante”; nel primo piano si mostrano invece solo alcune opere, tutte di grande formato, con foto e pitture recenti.
Inoltre, insieme alle classiche didascalie informative, il museo si arricchirà di ulteriori approfondimenti, accessibili anche in digitale nel riattualizzato sito web.
Infine, il restyling ha coinvolto anche le grandi finestre, precedentemente murate, che sono state riaperte per tornare a illuminare gli ambienti del CAMeC con la luce naturale della città.
Accanto al nuovo display della Collezione permanente, il CAMeC sta lavorando alla futura programmazione culturale - tra cui mostre temporanee affidate a curatori internazionali ed eventi, a partire da aprile 2025 - che si affiancherà ad una nuova identità grafica rinnovata, dinamica e semplice.
La riapertura e la nuova programmazione del CAMeC sono guidate da un apposito Comitato espressione del Comune della Spezia e della Fondazione Carispezia, presieduto dall’avvocato Giacomo Bei.
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