Castello di Gradara
Gradara, Piazza 5 Novembre 1
- Dove: Gradara, Piazza 5 Novembre 1
- Realizzazione: 1150 - 1300
- Indirizzo: Piazza 5 novembre 1
- E-Mail: info@gradara.org
- Telefono: 0039 0541 964115
- Apertura: Rocca
Lunedì: 8.30 - 14 (chiusura biglietteria ore 13)
da martedì a domenica: 8.30 - 19 (chiusura biglietteria ore 18.30)
chiuso: natale, capodanno
camminamenti di Ronda
orario invernale
Feriali 9 -13 | 14 -17:30
Festivi 10 - 17:30
orario estivo
Feriali 9 – 13 | 14 -23
Festivi 10 - 23
Museo Storico
da metà marzo a fine settembre
Tutti i giorni: 10:30 – 13 | 14:30 - 18
da metà giugno a metà settembre
orario serale: 20:30 - 23
da ottobre a metà marzo
Festivi e pre-festivi: 10:30 - 13 | 14:30 - 18
- Costo: intero € 6, ridotto € 3
DESCRIZIONE:
La fortezza medievale di Gradara sorge in posizione strategica su una collina che domina le vie tra Romagna e Marche, permettendo allo sguardo di spaziare dal Mar Adriatico al Monte Carpegna.
Il mastio alto 38 metri e le due cinte merlate donano alla struttura un aspetto imponente.
Il torrione principale fu costruito intorno al 1150 dai De Grifo di Pesaro, mentre le mura, edificate fra il XIII e il XIV secolo, si devono ai Malatesta. Furono proprio i signori di Verrucchio a trasformare il fortilizio militare in una residenza raffinata, dove secondo la leggenda si consumò la sofferta storia d'amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini.
A partire dal Quattrocento il castello passò più volte di mano, seguendo le tumultuose vicende dei possedimenti pontifici di Marche e Romagna.
Gli Sforza, i Della Rovere, i Borgia, i Medici si susseguirono fra le sue mura fino al 1641, quando la fortezza passò sotto il controllo diretto dello Stato Pontificio. Il restauro del 1920 fu curato da Giuseppe Sacconi. Oggi il castello è aperto per visite, mostre, concerti e spettacoli.
La fortezza medievale di Gradara sorge in posizione strategica su una collina che domina le vie tra Romagna e Marche, permettendo allo sguardo di spaziare dal Mar Adriatico al Monte Carpegna.
Il mastio alto 38 metri e le due cinte merlate donano alla struttura un aspetto imponente.
Il torrione principale fu costruito intorno al 1150 dai De Grifo di Pesaro, mentre le mura, edificate fra il XIII e il XIV secolo, si devono ai Malatesta. Furono proprio i signori di Verrucchio a trasformare il fortilizio militare in una residenza raffinata, dove secondo la leggenda si consumò la sofferta storia d'amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini.
A partire dal Quattrocento il castello passò più volte di mano, seguendo le tumultuose vicende dei possedimenti pontifici di Marche e Romagna.
Gli Sforza, i Della Rovere, i Borgia, i Medici si susseguirono fra le sue mura fino al 1641, quando la fortezza passò sotto il controllo diretto dello Stato Pontificio. Il restauro del 1920 fu curato da Giuseppe Sacconi. Oggi il castello è aperto per visite, mostre, concerti e spettacoli.
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