Alle pendici del Vulture - Visite guidate a Rapolla

02/08/2013

WEB: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1119231621.html


Riprendendo l’esperienza della scorsa estate che ha dato l’opportunità ad un più vasto e differenziato pubblico di conoscere e apprezzare monumenti ed aree espositive di grande interesse presenti sul territorio regionale, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata, con l’intento di incrementare ulteriormente l’offerta culturale all’utenza, promuove per l’estate 2013, in collaborazione con il Centro Operativo Misto di Venosa, un interessante programma di visite guidate, nei fine settimana di agosto e settembre, che riguarderà alcuni importanti monumenti di Rapolla: la Porta dell’Annunziata e il Tiglio centenario, la Chiesa di Santa Lucia e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con il seguente calendario:
3 - 4 - 10 - 11 agosto / 7 - 8 - 14 - 15 settembre - ore 9.00 - 13.30 / 15.30 - 19.00

La Porta medievale dell’Annunziata, con stipiti, imposte modanate e arco a sesto acuto in conci di pietra da taglio, si apre in un segmento superstite della cinta muraria della città ed è posta nella zona sud del centro storico, alla sommità di una ripida rampa a gradoni in pietra. In un angolo del piccolo slargo all’inizio della rampa d’accesso alla porta, sfoggia la sua folta chioma un bellissimo tiglio secolare dal tronco contorto, plasticamente modellato dal tempo.

La Chiesa di Santa Lucia, la cui edificazione viene fatta risalire al X-XI secolo ad opera dei Normanni, è ritenuta da molti studiosi la prima cattedrale di Rapolla.
La facciata rivela la divisione interna a tre navate, con quella centrale più alta delle due laterali, ed è caratterizzata da un armonioso portale in pietra con piedritti e doppio arco a tutto sesto in conci lisci, imposte, architrave e lunetta decorate con delicati motivi vegetali. Sopra il portale, in alto, si apre una finestra in pietra fortemente strombata che dà luce alla navata principale.
Il singolare schema planimetrico a tre navate con abside semicircolare, è composto dalla sequenza longitudinale di due croci greche coperte da volte a botte; le navate laterali sono coperte da volte a crociera e divise da quella centrale tramite pilastri quadrangolari in pietra con capitelli modanati. Nei punti in cui la navata centrale incrocia i transetti si elevano due cupolette ellittiche in pietra illuminate ciascuna da una coppia di piccole finestre e sormontate all’esterno da elementi quadrangolari con copertura piramidale.
L’interno della chiesa, illuminato da una luce tenue e soffusa per le dimensioni delle aperture ridotte quasi a feritoie, è pervaso da un’atmosfera mistica che predispone al raccoglimento e alla preghiera. L’esterno si caratterizza, invece, per l’originale composizione volumetrica degli elementi architettonici e per l’articolazione delle coperture in lastre di pietra.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta domina la sommità del rilievo sul quale si sviluppa l’abitato antico di Rapolla.
L’edificazione del tempio viene fatta risalire ad un’epoca anteriore al 1183, anno in cui gli abitanti di Melfi, sobillati dal proprio Vescovo che contendeva a quello di Rapolla la posizione di preminenza, rivendicando il proprio dominio sui territori della vicina cittadina, occuparono e distrussero Rapolla. Sui resti del preesistente impianto sarebbe stata costruita la cattedrale duecentesca della quale, a causa delle ricostruzioni seguite ai disastrosi eventi sismici verificatisi nei secoli che ne hanno trasformato l’originaria fisionomia, ci sono pervenuti solo pochi ma significativi elementi.
Nell’anno 1209, l’architetto e scultore Maestro Sarolo da Muro Lucano termina la costruzione del campanile voluto dal Vescovo Riccardo. Lo stesso artista riporta la cronaca dell’evento e la data nell’iscrizione scolpita alla base del bassorilievo raffigurante l’Annunciazione che, insieme a quello del Peccato originale, ornava il lato ovest della torre campanaria. La costruzione della cattedrale viene terminata nell’anno 1253 da Melchiorre da Montalbano, il quale scolpisce il portale, che reca incisa sull’architrave la data, e i capitelli dei pilastri all’interno della chiesa.
Secondo quanto riportato da Emile Bertaux (I monumenti medievali della Regione del Vulture, 1897), la chiesa duecentesca era a forma basilicale con tre navate coperte da volte a botte e separate da pilastri di cui alcuni ancora esistenti.
Nel trecento la cattedrale viene ampliata nella parte posteriore e alle tre navate esistenti ne viene aggiunta una quarta. Questa è solo la prima delle innumerevoli e significative trasformazioni che l’edificio subisce nel corso degli anni, fino alla ricostruzione degli anni cinquanta, seguita al terremoto del 1930, che ci restituisce il tempio nelle forme attuali.

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