Conservazione del patrimonio artistico
I primi risultati del restauro della Resurrezione di Piero della Francesca
Restauro della Resurrezione di Piero della Francesca
Ludovica Sanfelice
10/11/2015
Arezzo - A pochi mesi dall’avvio del restauro della “Resurrezione” di Piero della Francesca, il Comune di Sansepolcro, il Museo Civico, l’Opificio delle Pietre Dure e Soprintendenza di Arezzo comunicano i risultati delle indagini e delle operazioni effettuate nella prima fase del processo.
L’approccio all’opera, già sottoposta ad una campagna diagnostica preliminare che aveva riscontrato fenomeni di degrado e distacchi nella pellicola pittorica e negli intonaci, è avvenuto attraverso test mirati alla prima pulitura. All’asportazione selettiva degli strati di accumulo superficiali effettuata con solventi ad azione contenuta, è seguita la messa a punto di metodi di pulitura tarati in base alle diverse campiture cromatiche e adeguati alla tecnica di esecuzione e ai pigmenti impiegati. Entrambe le operazioni si sono concentrate esclusivamente sull’asportazione di sostanze estranee di deposito e accumulo, e dei fissativi applicati durante interventi conservativi pregressi ai quali è stato attribuito l’uso di sostanze aggressive che hanno causato scolature, reazioni chimiche e scioglimenti.
Le operazioni finora effettuate hanno già permesso l’emergere di nuovi particolari. A cominciare da piccoli borghi, torri e castelli arrampicati sulle colline che definiscono lo sfondo. Sul fronte delle ricerche relative alla tecnica esecutiva invece i primi risultati indicano che per realizzare l’opera sono servite 18 stesure di intonaco e che la cornice perimetrale è stata completata in almeno 4 riprese.
Come tecnica di trasporto del disegno, Piero ha impiegato il metodo dello spolvero che ha lasciato sul muro la memoria di un esatto e ammirevole disegno. Mentre sulla tecnica pittorica mista, realizzata a secco, le indagini scientifiche sono ancora in corso.
Ricordiamo che il restauro dell’opera collocata sulla parete di fondo della sala Piero della Francesca del Museo Civico di Sansepolcro è attualmente visibile grazie all’allestimento di un ponteggio appositamente progettato per non impedirne la fruizione.
Per approfondimenti:
Il restauro della Resurrezione di Piero della Francesca
Sulle orme di Piero della Francesca
L’approccio all’opera, già sottoposta ad una campagna diagnostica preliminare che aveva riscontrato fenomeni di degrado e distacchi nella pellicola pittorica e negli intonaci, è avvenuto attraverso test mirati alla prima pulitura. All’asportazione selettiva degli strati di accumulo superficiali effettuata con solventi ad azione contenuta, è seguita la messa a punto di metodi di pulitura tarati in base alle diverse campiture cromatiche e adeguati alla tecnica di esecuzione e ai pigmenti impiegati. Entrambe le operazioni si sono concentrate esclusivamente sull’asportazione di sostanze estranee di deposito e accumulo, e dei fissativi applicati durante interventi conservativi pregressi ai quali è stato attribuito l’uso di sostanze aggressive che hanno causato scolature, reazioni chimiche e scioglimenti.
Le operazioni finora effettuate hanno già permesso l’emergere di nuovi particolari. A cominciare da piccoli borghi, torri e castelli arrampicati sulle colline che definiscono lo sfondo. Sul fronte delle ricerche relative alla tecnica esecutiva invece i primi risultati indicano che per realizzare l’opera sono servite 18 stesure di intonaco e che la cornice perimetrale è stata completata in almeno 4 riprese.
Come tecnica di trasporto del disegno, Piero ha impiegato il metodo dello spolvero che ha lasciato sul muro la memoria di un esatto e ammirevole disegno. Mentre sulla tecnica pittorica mista, realizzata a secco, le indagini scientifiche sono ancora in corso.
Ricordiamo che il restauro dell’opera collocata sulla parete di fondo della sala Piero della Francesca del Museo Civico di Sansepolcro è attualmente visibile grazie all’allestimento di un ponteggio appositamente progettato per non impedirne la fruizione.
Per approfondimenti:
Il restauro della Resurrezione di Piero della Francesca
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