60 fotografie rievocano l'universo sociale degli anni Novanta e la storia della band che gli diede voce

Nirvana: punk to the people

Stage diving, foto di Charles Peterson
 

L.Sanfelice

14/12/2013

Bologna - Fino al 31 gennaio la galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna esporrà sessanta fotografie di Charles Peterson, Kevin Mazur e Kirk Weddle che rievocano la storia leggendaria di Nirvana e descrivono l’universo sociale degli anni Novanta, un’epoca in cui le difformità della globalizzazione iniziavano a manifestarsi. Soprattutto in città come Seattle, sede di multinazionali come Microsoft e Starbucks, dove grandi ricchezze convivevano con il degrado provocato dalla grave crisi economica degli anni Ottanta e con la terribili piaghe dell’eroina e dell’AIDS.

In tale contesto, la scena Underground sputò fuori un gruppo che aggredì la scena musicale con “Bleach”, inciso per l’etichetta indipendente Sub Pop. Un album dalle sonorità che molto dovevano al punk inglese ma che già attraverso in brano “About a girl” mettevano in luce il germe di uno stile personalissimo che Kurt Cobain espresse con tutto se stesso anche attraverso il suo aspetto incurante, malinconico e ribelle. In una parola: grunge.

La mostra non per caso è un laccio che lega il 2013 al 2014, ricorrenze importanti che segnano rispettivamente i vent’anni dall’uscita dell’ultimo album della band, “In Utero”, e i vent’anni dalla tragica morte di Cobain.
Le opere esposte saranno tutte messe in vendita con prezzi che vanno dai 450 ai 1000 euro.


Consulta anche:
Guida d'arte di Bologna

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