Dal 30 settembre al 15 febbraio al Museo di Santa Giulia

Guido Crepax a Brescia: in mostra un racconto lungo 50 anni

Guido Crepax, Valentina Intrepida, 1972, China su cartoncino rigido Schoeller, 51 x 35.5 cm
 

Samantha De Martin

29/09/2025

Brescia - La carriera di Guido Crepax va in scena a Brescia, al Museo di Santa Giulia, con un percorso filologico che copre cinquant'anni e abbraccia 150 opere, alcune delle quali mai esposte.
Bozzetti, disegni, progetti pubblicitari, storyboard di film, copertine di dischi e giochi da tavolo raccontano l’artista a tutto tondo, che ha affrontato diversi ambiti della cultura, dalla pubblicità al cinema, dal teatro alla televisione.

Dal 30 settembre al 15 febbraio Fondazione Brescia Musei in collaborazione con l’Archivio Crepax ospita la più varia antologica finora mai realizzata sul suo lavoro. Alberto Fiz e Ilaria Bignotti, con la collaborazione di Camilla Remondina, curano il percorso intitolato Guido Crepax. Sogni, Giochi, Valentina. 1953-2003, un viaggio immersivo allestito da Studio Top Tag, arricchito da molteplici rimandi incrociati tra colori, parole, immagini, dispositivi audio-video, giochi di luci e ombre, silhouette e gigantografie.

Le sette sezioni tematiche non trascurano importanza che la letteratura e le arti hanno esercitato sul linguaggio di Guido Crepax. Traendo ispirazione dai grandi classici, il “padre” di Valentina ha coltivato diversi generi letterari, dall'horror alla fantascienza, dallo storico all'erotico, come dimostrano le sue tavole e prima ancora i lavori giovanili dedicati a Robert Louis Stevenson, Franz Kafka ed Edgar Allan Poe.


Gioco del Marco Polo (realizzato per il lancio della Volkswagen Polo), 1977, Stampa a colori su carta, 70 x 50 cm; © Archivio Crepax

Non mancano nei suoi lavori ammiccamenti espliciti alla storia dell’arte, come nel primo racconto a fumetti apparso su “Linus” nel 1965, dove Valentina visita gli affreschi di Masolino da Panicale a Castiglione Olona. O ancora, nella storia Il falso Kandinsky del 1991 dove sempre Valentina si immerge nelle atmosfere del maestro dell’astrattismo e ne La sindrome di Moore del 1990 arriva a dialogare con le sculture di Henry Moore.

La mostra celebra l’attenzione che Crepax dedicò agli aspetti psicologici e onirici della realtà, e poi al teatro, alla televisione, al cinema, fonte inesauribile d’ispirazione, come dimostrano i riferimenti ai film e ai registi che si ritrovano nelle sue strisce, da Truffaut a Kubrick, da Visconti ad Antonioni e soprattutto a Federico Fellini a cui dedicò la storia a fumetti Bianca 8½.

Non ultima la musica, con la quale Crepax ebbe un legame familiare. In quarant’anni, dal 1953 al 1993, Crepax ha disegnato oltre 300 copertine di dischi, delle quali una preziosa selezione è esposta scenograficamente in mostra a Brescia. Tra le donne di Crepax sfilano Anita, Bianca, Belinda o Effi, in grado di rappresentare l’evoluzione del ruolo della donna e la sua complessità dalla seconda metà degli anni Sessanta al nuovo Millennio. E l’immancabile Valentina, alter ego del suo autore, l’unico personaggio dei suoi fumetti di cui viene disegnata la nascita.


Manifesto per il Movimento di liberazione della donna, anni settanta, Stampa offset su carta, 64 x 94 cm; © Archivio Crepax

La mostra ricostruisce anche il triangolo letterario che dà vita a questa figura: da un lato la moglie Luisa, dall'altro la fascinazione per l’attrice americana diva del cinema muto, Louise Brooks. Il percorso si chiude con una serie di lavori che manifestano l’interesse di Crepax per il mondo della moda e il costume, da lui seguiti nei decenni leggendo riviste come “Elle” e “Vogue”, guardando le vetrine delle boutique milanesi o rovistando nell’armadio della moglie Luisa.
Nel 1985 in occasione di Modit, Crepax disegna Valentina che indossa i capi dei grandi stilisti italiani degli anni Ottanta e tre anni dopo, nel fumetto Il sogno della moda, Bianca e Valentina ripercorrono le fasi salienti della moda italiana, mentre in Doppio sogno. Alla ricerca dei vestiti perduti del 1994 Crepax fa incontrare Valentina con la stilista Mariuccia Mandelli, in arte Krizia.