Dal 20 settembre presso la Palazzina Marfisa d’Este
Da Diane Arbus a Letizia Battaglia. A Ferrara 40 anni di fotografia al femminile
Leena Saraste, A Farewell in August, Beirut, 1982 I © Leena Saraste
Francesca Grego
18/09/2020
Ferrara - Non solo muse e modelle: alle donne piace essere protagoniste anche dietro l’obiettivo e sembrano trovare nella camera un medium d’elezione. Ma che cosa è cambiato da quando, ormai quasi un secolo fa, l’altra metà del cielo si è appropriata della macchina fotografica? Lo scopriremo a Ferrara da domenica 20 settembre nella mostra Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni ’50 e gli anni ’80. Tredici reporter e artiste dello scatto si sono date infatti appuntamento alla Palazzina Marfisa d’Este per rivivere insieme un percorso di creatività ed emancipazione. Gli scatti selezionati dalla curatrice Angela Madesani spaziano dalla denuncia sociale al paesaggio, dall’introspezione poetica al reportage di guerra attraverso lo sguardo di fotografe italiane e internazionali.
Paola Agosti, Bowls - Il circolo delle bocce, Sud Africa, Stellenbosch, 1983 I © Paola Agosti
Punto di partenza dell’itinerario espositivo è l’opera di un’icona come Diane Arbus (1923-1971), con un’attenzione verso dimensioni parallele e dimenticate che sfidano l’idea stessa di normalità: il diverso, l’imbarazzante, lo sgradevole, il brutto trovano per la prima volta cittadinanza dentro l’obiettivo in immagini crude e anticonformiste che rivoluzionarono la fotografia del XX secolo. In Italia intanto Chiara Samugheo (1935) racconta realtà arcaiche e magiche attraverso scatti di ispirazione neorealista, mentre nella serie La domenica degli italiani Lori Sammartino (1924-1971) esplora il paese alla vigilia del boom economico e le clamorose foto che Carla Cerati pubblica nel 1969 con Gianni Berengo Gardin contribuiscono alla storica svolta dell’abolizione dei manicomi.
Letizia Battaglia, Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974 I (© Letizia Battaglia)
La fotografia riflette le trasformazioni della sensibilità nel corso dei decenni: dall’approccio antropologico degli anni Cinquanta e Sessanta si passa alla conflittualità radicale dei Settanta, per dare spazio negli anni Ottanta alle peculiarità di un sentire sempre più individuale. Così a Ferrara sfilano le immagini potenti di Letizia Battaglia (1935), che alla denuncia della violenza della mafia affianca l’umanità e un’attrazione speciale verso l’universo femminile, l’immersione di Lisetta Carmi (1924) nel complesso panorama del porto di Genova, l’intenso reportage sull’apartheid in Sudafrica realizzato nel 1983 da Paola Agosti (1947). Proseguendo in un tour nelle zone calde del mondo, ecco il conflitto israelo-palestinese visto dalla finlandese Leena Saraste (1942) e le guerre in Libano e in Cambogia secondo Françoise Demulder (1947-2008), la prima donna a vincere nel 1977 il prestigioso World Press Photo.
Françoise Demulder, Guerra in Libano. Membri della Force Internationale d’Interposition: dei soldati americani hanno noleggiato una sala dell’hotel Commodore per organizzare una serata di danze orientali. Dopo qualche giorno 243 di loro moriranno in un attentato all’aeroporto, Beirut, 1983 I © Françoise Demulder / Roger-Viollet
E poi le architetture eloquenti di Petra Wunderlich, le immagini raffinate di Mari Mahr dedicate a Lili Brik, compagna e musa di Majakovskij, gli scatti intimi di Francesca Woodman (1958-1981), che ha indagato il disagio femminile con forza e poesia. Un mosaico di sguardi e sensibilità che trova il proprio filo conduttore nell’attenzione verso la vita delle donne di ogni epoca, raccontata da altre donne di volta in volta con orgoglio, crudezza, cura o empatia.
Realizzata da UDI - Unione Donne in Italia in occasione della XVIII Biennale Donna, Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni ’50 e gli anni ’80 sarà visitabile a Ferrara presso la Palazzina Marfisa d’Este dal 20 settembre al 22 novembre 2020.
Paola Agosti, Sud Africa, Cape Town, Cross Road, 1983 I (© Paola Agosti)
Paola Agosti, Bowls - Il circolo delle bocce, Sud Africa, Stellenbosch, 1983 I © Paola Agosti
Punto di partenza dell’itinerario espositivo è l’opera di un’icona come Diane Arbus (1923-1971), con un’attenzione verso dimensioni parallele e dimenticate che sfidano l’idea stessa di normalità: il diverso, l’imbarazzante, lo sgradevole, il brutto trovano per la prima volta cittadinanza dentro l’obiettivo in immagini crude e anticonformiste che rivoluzionarono la fotografia del XX secolo. In Italia intanto Chiara Samugheo (1935) racconta realtà arcaiche e magiche attraverso scatti di ispirazione neorealista, mentre nella serie La domenica degli italiani Lori Sammartino (1924-1971) esplora il paese alla vigilia del boom economico e le clamorose foto che Carla Cerati pubblica nel 1969 con Gianni Berengo Gardin contribuiscono alla storica svolta dell’abolizione dei manicomi.
Letizia Battaglia, Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974 I (© Letizia Battaglia)
La fotografia riflette le trasformazioni della sensibilità nel corso dei decenni: dall’approccio antropologico degli anni Cinquanta e Sessanta si passa alla conflittualità radicale dei Settanta, per dare spazio negli anni Ottanta alle peculiarità di un sentire sempre più individuale. Così a Ferrara sfilano le immagini potenti di Letizia Battaglia (1935), che alla denuncia della violenza della mafia affianca l’umanità e un’attrazione speciale verso l’universo femminile, l’immersione di Lisetta Carmi (1924) nel complesso panorama del porto di Genova, l’intenso reportage sull’apartheid in Sudafrica realizzato nel 1983 da Paola Agosti (1947). Proseguendo in un tour nelle zone calde del mondo, ecco il conflitto israelo-palestinese visto dalla finlandese Leena Saraste (1942) e le guerre in Libano e in Cambogia secondo Françoise Demulder (1947-2008), la prima donna a vincere nel 1977 il prestigioso World Press Photo.
Françoise Demulder, Guerra in Libano. Membri della Force Internationale d’Interposition: dei soldati americani hanno noleggiato una sala dell’hotel Commodore per organizzare una serata di danze orientali. Dopo qualche giorno 243 di loro moriranno in un attentato all’aeroporto, Beirut, 1983 I © Françoise Demulder / Roger-Viollet
E poi le architetture eloquenti di Petra Wunderlich, le immagini raffinate di Mari Mahr dedicate a Lili Brik, compagna e musa di Majakovskij, gli scatti intimi di Francesca Woodman (1958-1981), che ha indagato il disagio femminile con forza e poesia. Un mosaico di sguardi e sensibilità che trova il proprio filo conduttore nell’attenzione verso la vita delle donne di ogni epoca, raccontata da altre donne di volta in volta con orgoglio, crudezza, cura o empatia.
Realizzata da UDI - Unione Donne in Italia in occasione della XVIII Biennale Donna, Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni ’50 e gli anni ’80 sarà visitabile a Ferrara presso la Palazzina Marfisa d’Este dal 20 settembre al 22 novembre 2020.
Paola Agosti, Sud Africa, Cape Town, Cross Road, 1983 I (© Paola Agosti)
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