Presentato il maxipiano delle Gallerie degli Uffizi

Boboli 2030: il futuro del parco mediceo in un progetto da 50 milioni

Giardino di Boboli, Firenze
 

Francesca Grego

02/08/2022

Firenze - Diventare “il miglior museo all’aperto del mondo”: è questo l’ambizioso traguardo che attende il Giardino di Boboli secondo il direttore delle Gallerie di Uffizi Eike Schmidt, che immaginando la rinascita del parco fiorentino punta in alto con un progetto del valore di oltre 50 milioni di euro da portare a termine entro il 2030.
Con i suoi 33 ettari di storia, arte e natura, il Giardino di Boboli rappresenta uno degli esempi più spettacolari e meglio conservati di giardino formale ancora esistenti. Voluto nel Cinquecento dalla duchessa Eleonora di Toledo, in breve tempo si è arricchito di sculture, grotte e grandi fontane, oltre che di architetture destinate alle funzioni più disparate e di varietà botaniche che lo rendono un’oasi di relax e biodiversità. I lavori programmati per i prossimi otto anni lo renderanno ancora più bello, accessibile e sostenibile sotto il profilo ambientale, grazie a un ampio ventaglio di interventi finanziati in gran parte dagli introiti della biglietteria delle Gallerie degli Uffizi.

L’impegno del museo fiorentino per la riqualificazione di Boboli non è una novità: importanti progetti sono già realizzati, a partire restauro della storica Kaffeehaus, che a ottobre riaprirà al pubblico con gli affreschi settecenteschi restaurati, una suggestiva caffetteria al chiuso e all’aperto e una terrazza affacciata sul panorama mozzafiato di Firenze. Tra Palazzo Pitti e il Bastione della Meridiana, invece, il Giardino delle Camelie ha visto il restauro delle sculture e delle pitture murali della grotta, ma anche il ripristino dei sorprendenti giochi d’acqua, un nuovo impianto di irrigazione per le 39 varietà di fiori e un sistema di illuminazione che renderà possibili le aperture serali.


Giardino di Boboli, Kaffeehaus I Courtesy Gallerie degli Uffizi 

E in futuro? Le prossime tappe saranno il restauro della Vasca di Nettuno e della Vasca dell’Isola, dove gli antichi giochi d’acqua torneranno in funzione con un valore aggiunto, l’ottimizzazione delle risorse idriche in base alle tecnologie più aggiornate, e la creazione di un ascensore che renderà accessibili per la prima volta il Giardino di Giovan Carlo de’ Medici e il Mezzanino della Muletta, con preziosi affreschi seicenteschi di Salvator Rosa, Pietro da Cortona, Jacopo Chiavistelli e Andrea Ciseri. Il Prato dei Castagni ospiterà poi una ludoteca, una gelateria e un’ampia terrazza con posti a sedere sotto i cipressi secolari, mentre nel cuore delle Scuderie Reali le vecchie Pagliere accoglieranno il bookshop e, al piano superiore, uno spazio espositivo di 800 metri quadrati che diventerà la destinazione principale delle mostre temporanee degli Uffizi.
 

Giardino di Boboli, Kafeehaus I Courtesy Gallerie degli Uffizi

Entro il 2030 sarà completa anche la rinascita del vasto Giardino dei Principini, esteso su tre terrazzamenti, nonché la riqualificazione degli accessi monumentali di Forte Belvedere, Porta Romana e La Specola. Ma gli interventi più attesi di quest’ultima tranche di lavori saranno il restauro integrale dell’Anfiteatro e del giardino antistante, nonché i lavori sulle architetture, sulle sculture e sul verde del Prato delle Colonne, oltre che della Torre del Mascherino. Il ripristino di antichi sentieri e la creazione di impianti per lo smaltimento delle acque e per l’efficientamento energetico andranno di pari passo con la realizzazione di nuovi spazi per il gabinetto fotografico, gli archivi, i laboratori di restauro, per un totale di 40 progetti.
 

Giardino di Boboli, Firenze | Foto: clearlens

“Il riscaldamento climatico richiede al giardino storico più importante d’Europa risposte celeri e forti per proteggere il nostro patrimonio nel presente e per le generazioni future”, ha spiegato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt durante la presentazione del maxipiano per Boboli: “Questa sfida straordinaria offre anche l’opportunità di sfruttare metodi mai utilizzati prima, potendoci avvantaggiare delle tecnologie ecosostenibili sviluppate solo in anni recenti. Penso anche ai circa cinquanta appartamenti e ai due ettari di giardino occupati fino a pochi anni fa da privati, nell’ambito dello scandalo di affittopoli: ora che li abbiamo finalmente liberati, vengono ristrutturati e riconsegnati alla fruizione pubblica, con servizi per i cittadini finora impensabili. Servizi che di anno in anno si aggiungeranno all’offerta museale: dai depositi di ultima generazione per una delle collezioni di arazzi e tappeti più grandi al mondo, all’annesso centro espositivo per le mostre o al centro didattico nella Palazzina di Annalena con ben sei aule, o alle didascalie resistenti alle intemperie che renderanno ogni passeggiata in giardino un’esperienza illuminante e di crescita intellettuale”.


Giardino di Boboli, Kafeehaus I Courtesy Gallerie degli Uffizi 

“Presentando il masterplan insieme al restauro della Kaffeehaus e dieci altri progetti appena conclusi o in fase di conclusione, più altri dodici progetti in corso di lavoro, vorremmo sottolineare e dimostrare in maniera tangibile che ‘Boboli 2030’ non è un ghiribizzo o una lista di buone intenzioni”, prosegue il direttore: “È invece un impegno concreto, che nei prossimi otto anni sarà realizzabile e realizzato grazie al lavoro intenso e all’abnegazione dei nostri architetti, botanici e amministrativi, e che sarà finanziato per la maggior parte con gli introiti di biglietteria delle Gallerie degli Uffizi. La prospettiva non è solo riportare Boboli alle glorie dei Medici e dei Lorena, ma andare oltre, rendendolo il miglior museo all’aperto del mondo”.


Panorama di Firenze dal Giardino di Boboli I Courtesy Gallerie degli Uffizi

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