La sala degli Uffizi di nuovo visibile dopo vent’anni
Ecco com'era la Toscana nel Cinquecento: riapre al pubblico il Terrazzo delle Carte geografiche
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
Samantha De Martin
13/12/2021
Firenze - La rappresentazione più spettacolare della Toscana, con oltre 1200 luoghi, tra città e borghi, anche i più piccoli e sperduti, va in scena nel Terrazzo delle Carte geografiche che riapre al pubblico dopo vent’anni.
Ritorna al suo pubblico la suggestiva sala delle Gallerie degli Uffizi dove Dario Argento ne La sindrome di Stendhal (del 1996) aveva ambientato la scena in cui la poliziotta Anna Manni perdeva i sensi al cospetto di un'opera d'arte.
Due mappe murali della fine del Cinquecento, con i nomi delle località vergati in oro accolgono gli ospiti di questo ambiente delle Gallerie degli Uffizi che per il Granduca Ferdinando I simboleggiava la potenza territoriale dei Medici.
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Dettaglio, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
E il visitatore è invitato a immergersi nel territorio fiorentino (chiamato dominio “antico”) e in quello senese (detto dominio “nuovo”, in quanto ottenuto pochi anni prima), e poi a "sorvolare" l’isola d’Elba - che grandeggia, incastonata nel mar Tirreno, nella terza parete, in una copia ottocentesca dell'originale perduto - fino a ritornare alla realtà guardando in direzione della grande finestra affacciata su Firenze. Qui una veduta mozzafiato abbraccia il cuore della città, dalla chiesa di Santa Croce, a piazzale Michelangelo passando per la basilica di San Miniato al Monte.
Accanto alla carta dipinta con l'isola d'Elba sarà esposto, a partire da oggi, 13 dicembre, il celebre piano di tavolo in pietre dure con la Veduta del porto di Livorno, realizzato nel Cinquecento da Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo Ligozzi. Era stato l’architetto Giorgio Vasari a far costruire il Terrazzo come loggia aperta: un’ampia sala di un centinaio di metri quadrati trasformata in spazio chiuso intorno agli anni Novanta del Cinquecento. Per l’esattezza quando Ferdinando de’ Medici tornò da Roma, dove era cardinale, per diventare, con il nome di Ferdinando I, Granduca di una Toscana appena unificata dopo la vittoria di Firenze contro Siena.
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
Per celebrare questa conquista ed esaltare la grandezza della dinastia, fece ideare dal cartografo Stefano Bonsignori le mappe dei territori del Granducato, che vennero poi dipinte dal pittore Ludovico Buti. Si tratta di due grandi ‘carte’ geografiche che riproducono minuziosamente e in scala i possedimenti medicei, che già a quel tempo ricalcavano per ampiezza la forma dell’attuale Toscana.
Il Terrazzo delle carte geografiche riapre con un nuovo look frutto di un restauro durato oltre due anni - per un costo complessivo di oltre 700mila euro, dei quali circa mezzo milione offerti dai Friends of the Uffizi Galleries - e di una complessa opera di riallestimento portata avanti dalle Gallerie e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Sono stati una cinquantina gli specialisti coinvolti nel restauro. Particolarmente delicate sono state le operazioni sulle mappe murali - alle quali è stata restituita l’antica cromia e la leggibilità, anche della luminosa toponomastica in oro - e sui nove dipinti del soffitto, in alcuni casi gravemente danneggiati, nei secoli, da infiltrazioni di acqua dal tetto.
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Dettaglio, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
L’intervento ha riguardato anche la pavimentazione che è stata integralmente ristrutturata. Il restauro architettonico e l’allestimento si devono ad Antonio Godoli (già architetto responsabile degli Uffizi), mentre la direzione scientifica dei restauri dei dipinti murali e su tavola è stata affidata ad Anna Bisceglia.
Grazie alla presenza di sedili in sala, i visitatori potranno fermarsi a scrutare con lentezza i dettagli delle carte geografiche e del soffitto, mentre un sistema di condizionamento con speciale calibrazione garantirà una climatizzazione costante. Per evitare assembramenti e garantire una visita sicura e piacevole, lo spazio è stato dotato di un sistema computerizzato che regola automaticamente gli accessi consentendo l’ingresso fino a un massimo di venti persone.
“Su queste pareti - commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - ammiriamo una spettacolare rappresentazione della Toscana, dove i nomi antichi di oltre 1200 tra città e borghi, anche i più piccoli e sperduti, sono elegantemente vergati in oro e spesso corredati della prima raffigurazione pittorica nota delle varie località. Tutti gli abitanti della regione possono riconoscere nelle grandi mappe degli Uffizi i luoghi a loro cari, le loro origini riscoprendo la storia del territorio e del suo paesaggio”.
Uno scorcio di Firenze dal Terrazzo delle Carte geografiche, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
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• Da Tiziano a Bernini, agli Uffizi un autunno di grandi mostre
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Due mappe murali della fine del Cinquecento, con i nomi delle località vergati in oro accolgono gli ospiti di questo ambiente delle Gallerie degli Uffizi che per il Granduca Ferdinando I simboleggiava la potenza territoriale dei Medici.
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Dettaglio, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
E il visitatore è invitato a immergersi nel territorio fiorentino (chiamato dominio “antico”) e in quello senese (detto dominio “nuovo”, in quanto ottenuto pochi anni prima), e poi a "sorvolare" l’isola d’Elba - che grandeggia, incastonata nel mar Tirreno, nella terza parete, in una copia ottocentesca dell'originale perduto - fino a ritornare alla realtà guardando in direzione della grande finestra affacciata su Firenze. Qui una veduta mozzafiato abbraccia il cuore della città, dalla chiesa di Santa Croce, a piazzale Michelangelo passando per la basilica di San Miniato al Monte.
Accanto alla carta dipinta con l'isola d'Elba sarà esposto, a partire da oggi, 13 dicembre, il celebre piano di tavolo in pietre dure con la Veduta del porto di Livorno, realizzato nel Cinquecento da Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo Ligozzi. Era stato l’architetto Giorgio Vasari a far costruire il Terrazzo come loggia aperta: un’ampia sala di un centinaio di metri quadrati trasformata in spazio chiuso intorno agli anni Novanta del Cinquecento. Per l’esattezza quando Ferdinando de’ Medici tornò da Roma, dove era cardinale, per diventare, con il nome di Ferdinando I, Granduca di una Toscana appena unificata dopo la vittoria di Firenze contro Siena.
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
Per celebrare questa conquista ed esaltare la grandezza della dinastia, fece ideare dal cartografo Stefano Bonsignori le mappe dei territori del Granducato, che vennero poi dipinte dal pittore Ludovico Buti. Si tratta di due grandi ‘carte’ geografiche che riproducono minuziosamente e in scala i possedimenti medicei, che già a quel tempo ricalcavano per ampiezza la forma dell’attuale Toscana.
Il Terrazzo delle carte geografiche riapre con un nuovo look frutto di un restauro durato oltre due anni - per un costo complessivo di oltre 700mila euro, dei quali circa mezzo milione offerti dai Friends of the Uffizi Galleries - e di una complessa opera di riallestimento portata avanti dalle Gallerie e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Sono stati una cinquantina gli specialisti coinvolti nel restauro. Particolarmente delicate sono state le operazioni sulle mappe murali - alle quali è stata restituita l’antica cromia e la leggibilità, anche della luminosa toponomastica in oro - e sui nove dipinti del soffitto, in alcuni casi gravemente danneggiati, nei secoli, da infiltrazioni di acqua dal tetto.
Il Terrazzo delle Carte geografiche, Dettaglio, Firenze, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
L’intervento ha riguardato anche la pavimentazione che è stata integralmente ristrutturata. Il restauro architettonico e l’allestimento si devono ad Antonio Godoli (già architetto responsabile degli Uffizi), mentre la direzione scientifica dei restauri dei dipinti murali e su tavola è stata affidata ad Anna Bisceglia.
Grazie alla presenza di sedili in sala, i visitatori potranno fermarsi a scrutare con lentezza i dettagli delle carte geografiche e del soffitto, mentre un sistema di condizionamento con speciale calibrazione garantirà una climatizzazione costante. Per evitare assembramenti e garantire una visita sicura e piacevole, lo spazio è stato dotato di un sistema computerizzato che regola automaticamente gli accessi consentendo l’ingresso fino a un massimo di venti persone.
“Su queste pareti - commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - ammiriamo una spettacolare rappresentazione della Toscana, dove i nomi antichi di oltre 1200 tra città e borghi, anche i più piccoli e sperduti, sono elegantemente vergati in oro e spesso corredati della prima raffigurazione pittorica nota delle varie località. Tutti gli abitanti della regione possono riconoscere nelle grandi mappe degli Uffizi i luoghi a loro cari, le loro origini riscoprendo la storia del territorio e del suo paesaggio”.
Uno scorcio di Firenze dal Terrazzo delle Carte geografiche, Gallerie degli Uffizi | Courtesy Gallerie degli Uffizi
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