Da novembre al Museo degli Innocenti

Gli Impressionisti in Normandia. A Firenze un viaggio in 70 capolavori

Jacques Villon, Sotto la tenda, sulla spiaggia, Blonville, 1906 ca. Olio su tela, 50x61 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret
 

Francesca Grego

02/08/2024

Firenze - Con i suoi incantevoli paesaggi, la Normandia esercitò un’attrazione irresistibile sui maestri dell’Impressionismo: spiagge, falesie scolpite dal vento, verdi vallate e acque dai riflessi cangianti sarebbero divenute fonti di ispirazione insostituibili, facendo della piccola penisola protesa sul Canale della Manica un luogo dell’anima e un vibrante laboratorio di idee. Lo vedremo a partire dal prossimo autunno presso il Museo degli Innocenti attraverso oltre 70 opere scelte all’interno della Collezione Peindre en Normandie, una delle più significative raccolte al mondo per la pittura impressionista, accanto a prestiti del Musée d’Art Moderne di Le Havre e di collezionisti privati.

In programma dal 22 novembre 2024 al 4 maggio 2025 per i 150 anni dalla nascita del movimento, la mostra Impressionisti in Normandia. Monet, Bonnard, Corot, Courbet racconterà come per questi artisti la natura normanna finì per incarnare la gioia di dipingere all’aria aperta, sperimentando nuove armonie di luce e colore.  Oltre che un tour tra gli incantevoli paesaggi della regione, l’esposizione rifletterà sulla trama di scambi, confronti e collaborazioni che ne fecero uno dei luoghi chiave per la storia dell’Impressionismo. 

Lungo il percorso espositivo sarà possibile ammirare perle come Falesie a Dieppe di Delacroix o La spiaggia a Trouville di Courbet, per poi entrare ufficialmente nel regno dell’Impressionismo con opere di Renoir  - Tramonto, veduta di Guernesey, tra le altre - Monet, Corot, Bonnard e molti altri. Inondati da una luce irreale, luoghi come Dieppe, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp sono legati a doppio filo all’esperienza dei pittori della luce, come la leggendaria fattoria Saint-Siméon, oasi di pace immersa in una natura selvaggia, dove tutto ebbe inizio.