La Madonna col Bambino del Ghiberti da Firenze a Parigi per la Primavera del Rinascimento
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Lorenzo Ghiberti, Madonna col Bambino, 1430
11/02/2013
Firenze - Sei mesi di restauro e ora la Madonna col Bambino, opera realizzata nel 1430 da Lorenzo Ghiberti, può tornare ad essere esposta. La nicchia nel vestibolo al pian terreno della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia, in Piazza Duomo a Firenze, che la ospitava prima del restauro, però, rimarrà vuota ancora per diversi mesi. Dopo la presentazione al pubblico del complesso e delicato intervento di recupero conservativo effettuato sull'opera, la confraternita darà infatti il suo capolavoro in prestito a Palazzo Strozzi, per la mostra "La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze. 1400-1460" che si terrà dal prossimo 23 marzo fino al 18 agosto. E poi, dopo la chiusura dell'allestimento fiorentino, la mostra si trasferirà a Parigi, dove, dal 23 settembre al 6 gennaio 2014, ad ospitarla sarà la Sala Napoleone del Museo del Louvre.
Quest'opera non poteva mancare in una raccolta che si propone di documentare la genesi del Rinascimento a Firenze, del quale la scultura fu la prima interprete. Nella raccolta ci saranno anche altri lavori dello stesso artista, tra i quali la famosa formella bronzea con il "Sacrificio di Isacco" realizzata per quel concorso bandito nel 1401 per la realizzazione della porta nord del Battistero che mise a confronto il linguaggio classico del Ghiberti con quello realistico del Brunelleschi, segnando così l'alba dell' "età nuova".
Nicoletta Speltra
Quest'opera non poteva mancare in una raccolta che si propone di documentare la genesi del Rinascimento a Firenze, del quale la scultura fu la prima interprete. Nella raccolta ci saranno anche altri lavori dello stesso artista, tra i quali la famosa formella bronzea con il "Sacrificio di Isacco" realizzata per quel concorso bandito nel 1401 per la realizzazione della porta nord del Battistero che mise a confronto il linguaggio classico del Ghiberti con quello realistico del Brunelleschi, segnando così l'alba dell' "età nuova".
Nicoletta Speltra
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