Dal 31 ottobre al 31 gennaio
La storia del gesuita che fu pittore in Cina

L. Sanfelice
02/11/2015
Firenze - L’Opera di Santa Croce e il National Palace Museum di Taipei portano per la prima volta in Italia l’arte di Giuseppe Castiglione (Milano 1688 - Pechino 1766), conosciuto in Oriente con il nome di Lang Shining. Nel trecentesimo anniversario dell’arrivo in Cina del missionario gesuita che con la sua arte conquistò l’ammirazione di tre imperatori della dinastia Qing, le sale del Memoriale di Santa Croce a Firenze ospitano infatti un percorso multimediale che illustrerà al pubblico il suo universo pittorico.
La mostra concepita per tutta la famiglia offre l’occasione di conoscere la storia e le opere di un artista originale che introdusse nella pittura cinese elementi d'influenza europea come la prospettiva lineare e li fuse con i simboli e l’estetica della
migliore società cinese del XVIII secolo anticipando lo stabilirsi di rapporti culturali tra l’Italia e l’impero cinese. Un invito a riflettere anche su un modello di apertura e dialogo tutt’ora valido e sull’energia che può sprigionarsi dall’incontro tra culture “altre”.
L’esposizione in cerca di un’altra lingua per parlare di colui che volle e seppe parlare “nella lingua dell’altro”, per rendere visibile e tangibile la sua esperienza e coinvolgere emozionalmente lo spettatore di oggi, abbandona l’idea di retrospettiva tradizionale e fa ricorso ad installazioni, video, proiezioni e touch screen retroilluminati per raccontare una storia lontana ambientata in Oriente che si snoda tra documenti, rotte marittime, carteggi relativi alle missioni e repliche in scala 1:1 dei principali dipinti di Castiglione, panorami virtuali ispirati alla cifra stilistica ed espressiva di Castiglione e persino un documentario e un cartone animato sulle avventure degli animali raffigurati nei suoi dipinti.
Consulta anche:
Scheda della mostra: Lang Shining New Media Art Exhibition. Giuseppe Castiglione gesuita e pittore in Cina
La mostra concepita per tutta la famiglia offre l’occasione di conoscere la storia e le opere di un artista originale che introdusse nella pittura cinese elementi d'influenza europea come la prospettiva lineare e li fuse con i simboli e l’estetica della
migliore società cinese del XVIII secolo anticipando lo stabilirsi di rapporti culturali tra l’Italia e l’impero cinese. Un invito a riflettere anche su un modello di apertura e dialogo tutt’ora valido e sull’energia che può sprigionarsi dall’incontro tra culture “altre”.
L’esposizione in cerca di un’altra lingua per parlare di colui che volle e seppe parlare “nella lingua dell’altro”, per rendere visibile e tangibile la sua esperienza e coinvolgere emozionalmente lo spettatore di oggi, abbandona l’idea di retrospettiva tradizionale e fa ricorso ad installazioni, video, proiezioni e touch screen retroilluminati per raccontare una storia lontana ambientata in Oriente che si snoda tra documenti, rotte marittime, carteggi relativi alle missioni e repliche in scala 1:1 dei principali dipinti di Castiglione, panorami virtuali ispirati alla cifra stilistica ed espressiva di Castiglione e persino un documentario e un cartone animato sulle avventure degli animali raffigurati nei suoi dipinti.
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