In mostra dal 30 agosto al 18 settembre
Liu Bolin il camaleonte fa tappa a Firenze
Liu Bolin, Hiding in Florence, Piazza della Signoria
Francesca Grego
30/08/2023
Firenze - Dopo Milano, Venezia, Roma, Verona e Caserta, il suggestivo progetto Hiding in Italy di Liu Bolin approda a Firenze, meta irrinunciabile di ogni tour del Belpaese. Piazza della Signoria, le Gallerie degli Uffizi, la Biblioteca Marucelliana, Palazzo Vecchio sono i teatri delle nuove performance dell’uomo invisibile, che ha fatto della mimesi il proprio tratto distintivo: rimanendo immobile come una scultura vivente, grazie a un accurato body-painting Bolin fonde perfettamente il suo corpo con il contesto alle sue spalle e infine si fa fotografare.
Liu Bolin, Hiding in Florence, Sala Bianca di Palazzo Pitti
Negli anni, l’artista cinese si è fatto ritrarre davanti ai più importanti monumenti del mondo, davanti a opere d’arte, librerie, scaffali dei supermercati, montagne di rifiuti o in mezzo a folle di migranti. La sua poetica del nascondersi, per diventare cosa tra le cose, sottolinea luoghi emblematici, identità culturali note o segrete, denuncia problematiche sociali. Ognuno di questi luoghi, così come gli oggetti, anche i più piccoli, ha un’anima che lo caratterizza e in cui è possibile mimetizzarsi, svanire, per identificarsi nel Tutto. Secondo la cultura cinese, l’uomo è parte della natura e in queste opere l’artista non sparisce, ma si unisce alla natura stessa.
Dal backstage di "Hiding in Florence": Liu Bolin alla Biblioteca Marucelliana, Firenze. Photo credit Yanzi Creative I Courtesy Galleria Gaburro
Da oggi, mercoledì 30 agosto, fino al prossimo 18 settembre, Hiding in Florence - il capitolo fiorentino del progetto - si svela al pubblico nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio attraverso le fotografie realizzate durante le performance. Ma c’è di più: questa volta i visitatori potranno scoprire i segreti del backstage del camaleonte, grazie alle riprese realizzate prima degli scatti.
Liu Bolin, Hiding in Florence, Sala degli Elementi, Palazzo Vecchio
“La mostra di Liu Bolin Hiding in Florence, in collaborazione con Galleria Gaburro, rappresenta un'ulteriore occasione di ribadire l'attenzione della città al dialogo fra passato e presente, agli artisti contemporanei e ai temi del nostro tempo”, sottolinea il vicesindaco e assessore alla cultura Alessia Bettini: “La poetica di Liu Bolin ci porta, attraverso le sue opere, a percorrere il tema dell’assenza e dell’anonimato dell’uomo contemporaneo e in questa chiave si innesta perfettamente nell'anima di Firenze, anche grazie allo sguardo dell'artista sul patrimonio culturale materiale e immateriale della città.
Liu Bolin, Hiding in Florence, Sala della Niobe, Gallerie degli Uffizi
Liu Bolin, Hiding in Florence, Sala Bianca di Palazzo Pitti
Negli anni, l’artista cinese si è fatto ritrarre davanti ai più importanti monumenti del mondo, davanti a opere d’arte, librerie, scaffali dei supermercati, montagne di rifiuti o in mezzo a folle di migranti. La sua poetica del nascondersi, per diventare cosa tra le cose, sottolinea luoghi emblematici, identità culturali note o segrete, denuncia problematiche sociali. Ognuno di questi luoghi, così come gli oggetti, anche i più piccoli, ha un’anima che lo caratterizza e in cui è possibile mimetizzarsi, svanire, per identificarsi nel Tutto. Secondo la cultura cinese, l’uomo è parte della natura e in queste opere l’artista non sparisce, ma si unisce alla natura stessa.
Dal backstage di "Hiding in Florence": Liu Bolin alla Biblioteca Marucelliana, Firenze. Photo credit Yanzi Creative I Courtesy Galleria Gaburro
Da oggi, mercoledì 30 agosto, fino al prossimo 18 settembre, Hiding in Florence - il capitolo fiorentino del progetto - si svela al pubblico nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio attraverso le fotografie realizzate durante le performance. Ma c’è di più: questa volta i visitatori potranno scoprire i segreti del backstage del camaleonte, grazie alle riprese realizzate prima degli scatti.
Liu Bolin, Hiding in Florence, Sala degli Elementi, Palazzo Vecchio
“La mostra di Liu Bolin Hiding in Florence, in collaborazione con Galleria Gaburro, rappresenta un'ulteriore occasione di ribadire l'attenzione della città al dialogo fra passato e presente, agli artisti contemporanei e ai temi del nostro tempo”, sottolinea il vicesindaco e assessore alla cultura Alessia Bettini: “La poetica di Liu Bolin ci porta, attraverso le sue opere, a percorrere il tema dell’assenza e dell’anonimato dell’uomo contemporaneo e in questa chiave si innesta perfettamente nell'anima di Firenze, anche grazie allo sguardo dell'artista sul patrimonio culturale materiale e immateriale della città.
Liu Bolin, Hiding in Florence, Sala della Niobe, Gallerie degli Uffizi
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