Salvador Dalì invade Firenze col piano e l'elefante
Salvador Dalì, Piano Surrealista, scultura in bronzo, 1984
13/03/2013
Firenze - Due piazze tra le più centrali di Firenze, quella della Stazione e quella dell'Accademia, si trasformano in musei a cielo aperto in omaggio a Salvador Dalì. L'esposizione a lui dedicata a Palazzo Medici Riccardi, The Dalì Universe Florence, con più di 100 delle sue opere, varca i confini di questa storica sede rinascimentale, per uscire allo scoperto ed accogliere en plein air due sculture di grandi dimensioni del maestro spagnolo del Surrealismo, opere che rappresentano anche due delle icone che gli furono più care.
L'Elefante Spaziale, una scultura in bronzo alta ben otto metri, realizzata nel 1980, è collocata in Piazza della Stazione, di fronte all'ingresso di Santa Maria Novella. La prima immagine di questa strana, fantastica creatura dalle zampe esilissime è del 1946, quando Dalì la introdusse in uno dei suoi quadri più famosi, La tentazione di Sant’Antonio.
In Piazza dell'Accademia ospita l'altra opera, il Piano Surrealista, anche questa una monumentale scultura concepita nel 1954 e fusa nel bronzo trent'anni dopo. Qui le quattro gambe di legno del pianoforte a coda si trasformano in altrettante seducenti gambe femminili che sorreggono un'elegante figura alata.
Nicoletta Speltra
L'Elefante Spaziale, una scultura in bronzo alta ben otto metri, realizzata nel 1980, è collocata in Piazza della Stazione, di fronte all'ingresso di Santa Maria Novella. La prima immagine di questa strana, fantastica creatura dalle zampe esilissime è del 1946, quando Dalì la introdusse in uno dei suoi quadri più famosi, La tentazione di Sant’Antonio.
In Piazza dell'Accademia ospita l'altra opera, il Piano Surrealista, anche questa una monumentale scultura concepita nel 1954 e fusa nel bronzo trent'anni dopo. Qui le quattro gambe di legno del pianoforte a coda si trasformano in altrettante seducenti gambe femminili che sorreggono un'elegante figura alata.
Nicoletta Speltra
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