In mostra a Monfalcone fino al 2 maggio 2022
Punto, linea e superficie: tutte le sfumature dell'Astrattismo
Vasilij Kandinskij, Zig zag bianchi, 1922. Olio su tela, 95 x 125 cm. Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna, Venezia
Francesca Grego
24/12/2021
Gorizia - “L’impatto dell’angolo acuto di un triangolo contro un cerchio ha un effetto non meno poderoso del dito di Dio che tocca l’indice di Adamo in Michelangelo”: a pensarci bene, la rivoluzione dell’astratto è già tutta in questa frase di Vassily Kandinsky. Se nei primi anni del XX secolo le idee del pittore russo dovettero sembrare alquanto bizzarre, più tardi una larga parte dell’arte del Novecento avrebbe seguito la sua scia, dando vita a un caleidoscopio di poetiche, stili, movimenti. A indagare la galassia dell’astratto e la sua evoluzione fino al prossimo 2 maggio è la mostra Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie, da poco inaugurata presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, che scalda i motori in vista del 2025, quando la vicina Gorizia sarà Capitale Europea della Cultura.
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie. Allestimento alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Monfalcone I Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
“Questa esposizione è costruita con i capolavori delle collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, uno dei nostri undici straordinari Musei per raccontare l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo”, spiega Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia: “Molte di queste opere sono state acquistate dal Comune di Venezia in diverse edizioni della Biennale, altre sono state donate alla Galleria dagli stessi artisti premiati, a testimonianza di una lunga storia di stima e gratitudine che lega i Musei alla città e alle sue Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti”.
A cura di Elisabetta Barisoni, la mostra è un viaggio in 40 opere attraverso quasi un secolo di pittura e scultura: inizia con il padre dell’astrattismo, rappresentato da capolavori assoluti proprio a Ca’ Pesaro, prosegue con pionieri come l’americano Lyonel Feininger e poi esplora l’impatto delle idee di Kandinsky sulle avanguardie novecentesche, surrealisti in testa, per inoltrarsi infine nei territori della scultura dopo la Seconda Guerra Mondiale e concludersi con le esperienze del minimalismo negli anni Settanta.
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie. Allestimento alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Monfalcone I Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
Come racconta nel dettaglio la curatrice, “Sulla linea tracciata da Paul Klee e Kandinsky, durante gli anni Venti si inseriscono le sperimentazioni del Surrealismo di Joan Miró, Max Ernst, Antoni Tàpies, la scultura astratta di Jean Arp e di Alexander Calder, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini e le forme musicali di Luigi Veronesi. La terza parte della mostra esplora la persistenza dell’Astrazione nel secondo dopoguerra. Negli anni Quaranta la lezione di Kandinsky si declina in Inghilterra con l’esperienza di Ben Nicholson, nelle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico. Da Emilio Vedova a Mario Deluigi e Tancredi, da Karel Appel a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano a metà tra Informale, suggestione lirica e gestuale. La mostra si chiude con una preziosa selezione di scultura, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta. Infine la ripresa di un’astrazione radicale, quasi ascetica, si fa strada con le esperienze minimali di Richard Nonas e di Julia Mangold, che introducono il visitatore nel pensiero degli anni Settanta, alla ripresa di una nuova vita dell’arte e delle forme astratte”.
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie. Allestimento alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Monfalcone I Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
Leggi anche:
• Un grande Kandinsky è in arrivo a Rovigo
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie. Allestimento alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Monfalcone I Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
“Questa esposizione è costruita con i capolavori delle collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, uno dei nostri undici straordinari Musei per raccontare l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo”, spiega Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia: “Molte di queste opere sono state acquistate dal Comune di Venezia in diverse edizioni della Biennale, altre sono state donate alla Galleria dagli stessi artisti premiati, a testimonianza di una lunga storia di stima e gratitudine che lega i Musei alla città e alle sue Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti”.
A cura di Elisabetta Barisoni, la mostra è un viaggio in 40 opere attraverso quasi un secolo di pittura e scultura: inizia con il padre dell’astrattismo, rappresentato da capolavori assoluti proprio a Ca’ Pesaro, prosegue con pionieri come l’americano Lyonel Feininger e poi esplora l’impatto delle idee di Kandinsky sulle avanguardie novecentesche, surrealisti in testa, per inoltrarsi infine nei territori della scultura dopo la Seconda Guerra Mondiale e concludersi con le esperienze del minimalismo negli anni Settanta.
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie. Allestimento alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Monfalcone I Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
Come racconta nel dettaglio la curatrice, “Sulla linea tracciata da Paul Klee e Kandinsky, durante gli anni Venti si inseriscono le sperimentazioni del Surrealismo di Joan Miró, Max Ernst, Antoni Tàpies, la scultura astratta di Jean Arp e di Alexander Calder, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini e le forme musicali di Luigi Veronesi. La terza parte della mostra esplora la persistenza dell’Astrazione nel secondo dopoguerra. Negli anni Quaranta la lezione di Kandinsky si declina in Inghilterra con l’esperienza di Ben Nicholson, nelle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico. Da Emilio Vedova a Mario Deluigi e Tancredi, da Karel Appel a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano a metà tra Informale, suggestione lirica e gestuale. La mostra si chiude con una preziosa selezione di scultura, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta. Infine la ripresa di un’astrazione radicale, quasi ascetica, si fa strada con le esperienze minimali di Richard Nonas e di Julia Mangold, che introducono il visitatore nel pensiero degli anni Settanta, alla ripresa di una nuova vita dell’arte e delle forme astratte”.
Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie. Allestimento alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Monfalcone I Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
Leggi anche:
• Un grande Kandinsky è in arrivo a Rovigo
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
I programmi da non perdere dal 2 all’8 dicembre
La settimana dell’arte in tv, dalla Roma di Raffaello ad Artissima 2024
-
Roma | A Roma fino al 3 febbraio
Pellegrini di speranza grazie all'arte. Al Pantheon l’Oculus-Spei di Annalaura di Luggo
-
Milano | Dal 15 febbraio a Palazzo Reale
A Milano tutto Casorati in 100 opere
-
Roma | A Roma dal 6 dicembre al 16 febbraio
Un ritrattista alla corte romana. Carlo Maratti in mostra a Palazzo Barberini
-
Cuneo | Dal 30 novembre al 30 marzo presso il Complesso Monumentale di San Francesco
Da Roma a Cuneo con Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città va in scena in una mostra
-
Roma | Tra città e museo, un itinerario nel segno dei contrasti
Tony Cragg a Roma, dalle piazze del centro alle Terme di Diocleziano