“La Ferronnière” di Frédérique Petit
Opera di Frédérique Petit
21/01/2002
Frédérique Petit è senza dubbio l’artista più originale presente alla mostra, non solo grazie alle sue opere preziose e raffinate, ma anche per il modo, del tutto personale, di presentarle allo spettatore.
Il suo curriculum vanta numerose partecipazioni a mostre collettive in tutto il mondo e, dal 1982, ha inizio la sua carrellata di mostre personali, prevalentemente a Parigi e persino una a Torino al “Centre culturel Franco-Italien”.
Per la sua prima mostra romana, la Petit ha pensato di esporre i suoi arazzi in miniatura, considerati ormai un pezzo immancabile nelle famiglie bene francesi, collocandoli sulla piantina della casa di campagna, in cui vive: ad ogni ambiente corrisponde un’opera dell’artista. Tale sistemazione non è casuale: l’intenzione di Frédérique Petit è proprio quella di voler raccontare la storia di questa casa, di chi l’ha vissuta nel passato. “Quando nuovi inquilini arrivano in una vecchia casa, questa ha già vissuto una lunga storia" afferma Frédérique Petit. "Uomini e donne di diverse generazioni l’hanno arredata secondo il proprio gusto, lasciandovi la propria impronta.
Per quanto modesto, non volevo che questo patrimonio si perdesse. Prima che segni della nostra presenza andassero a stratificarsi e a confondere il vissuto della casa, ho riprodotto in una serie di arazzi in miniatura frammenti dei suoi arredi per raccontarne la sua storia in immagini. La storia di una casa in campagna, La Ferronnière, la nostra casa….”
Fin da bambina, Frédérique ha coltivato il gusto per il tessile; dalla musica è passata al mondo del filo, creando il suo stile da autodidatta, attraverso continue ricerche e tentativi.
Da più di vent’anni la Petit ha optato per il formato piccolo, gli arazzi in mostra, di sorprendente precisione, non superano mai i 90 per 90 millimetri e in generale tutte le sue creazioni non sono più grandi di un metro. Questa regola non è però una costrizione, piuttosto una grande fortuna: l’artista infatti è una vera illusionista. Questi frammenti di spazi, immortalati negli arazzi, contrariamente ai pezzi di un puzzle, che perdono tutto il loro significato, se separati da quelli vicini, sono di per sé una storia e trovano un loro equilibrio in queste mini composizioni.
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