Alla scoperta della Video e della Net Art

Media connection
 

22/08/2001

Una postazione telematica al termine della mostra consente di consultare il cd-rom allegato al catalogo di Media Connection (testi di Gianni Romano, Saul Anton, Valentina Tanni, Elena Volpato, edito da “Libri Scheiwiller”): uno strumento per approfondire due generi particolari dell’arte contemporanea, la videoarte e la Net Art. Per quanto riguarda la prima, sono presentate alcune opere che rispettano il percorso temporale della mostra, dagli anni sessanta ad oggi, e permettono di conoscere alcune tra le ricerche artistiche effettuate attraverso la tecnologia dei Pc e il supporto del Cd-rom come quelle di Nam June Paik, Gary Hill, Jankowski, Michel Auder e altri. Per la Net Art invece sono recensiti alcuni dei siti più rappresentativi e che hanno riscosso maggior successo di pubblico, visto che proprio i navigatori sono spesso chiamati in causa nella realizzazione delle opere. Il progetto di Francis Alÿs, commissionato dal Dia Center for the Arts di New York nel 1999, intitolato “The Thief”, eletto forse simbolo di Media Connection essendo esposto all’inizio della mostra, presenta l’azione simbolica di un ladro mentre scavalca una finestra nel buio, ed è interattivamente accompagnato da alcune riflessioni sulla non casuale connessione tra il termine window, onnipresente nei sistemi operativi, e la finestra prospettica cinquecentesca albertiana. La finestra moderna dei nostri monitor si apre infatti sullo spazio virtuale delle informazioni, luogo in cui devono essere ancora ben definite le coordinate spazio-temporali. www.diacenter.org/alys Molto ironica e divertente l’opera di Vuk Cosic “History of Art for Airports", artista sloveno considerato uno dei pionieri dell'arte in Rete, in cui alcuni dei capolavori artistici della storia sono rivistati e ridotti a sintetiche icone informative del tipo aeroportuale. (www.ljudmila.org/~vuk/history/) L’americana Jenny Holzer, presente nella mostra, trasferisce le sue frasi fatte e i luoghi comuni dai led luminosi alle pagine web, in “Please Change Beliefs", del 1994, per chiedere ai visitatori di cambiare le frasi a piacimento. E’ così sfruttata l’interattività propria di Internet, e ne nasce un archivio consultabile in continua espansione, finanziato da Adaweb, che permette all’artista di approfondire la sua ricerca linguistica. (adaweb.walkerart.org/project/holzer/cgi/pcb.cgi/) L’artista russa Olia Lialina, nota anche per aver fondato la prima galleria commerciale di Net Art, mettendo a punto un ingegnoso sistema per garantire ai propri clienti l'originalità dell'opera acquistata, nel 1996 ha creato "My Boyfriend Came Back From The War", un racconto che sperimenta la commistione del linguaggio cinematografico con quello interattivo del web. Sono infatti i navigatori a scegliere con il mouse il proprio percorso narrativo all’interno dell’opera. www.teleportacia.org/war/ "The File Room", di Antoni Muntadas 1994, è uno dei progetti web artistici che ha riscosso maggiore successo, forse perché si avvale della migliori potenzialità del linguaggio della rete: l’interazione e la libertà di espressione. Il tema dell’opera è infatti la censura in ogni epoca e i navigatori sono liberi di contribuire aggiungendo un qualsiasi episodio conosciuto. Ne viene fuori un immenso archivio storico che continua a crescere grazie ai continui interventi dei visitatori, così da realizzare un’interessante opera collettiva. www.thefileroom.org Molti artisti digitali poi si sono poi cimentati nella programmazione di software. Sia Maciej Wisnieski, ("Netomat", 1999 www.netomat.net ) che Mark Napier ("Feed", 2001 feed.projects.sfmoma.org ) hanno messo a punto programmi di navigazione alternativi, che tendono a scardinare il tradizionale modello di browser, per sperimentare nuove e più profonde esperienze. Da segnalare infine le esperienze di Victoria Vesna "Bodies©INCorporated", 1997 (www.bodiesinc.ucla.edu) che approfondisce il concetto di identità nelle comunità virtuali e chiede ai visitatori di costruire un proprio avatar scegliendone caratteristiche fisiche e psichiche, e del gruppo italiano 0100101110101101.ORG (WWW.0100101110101101.ORG), che col progetto "life_sharing", porta avanti la riflessione critica su temi quali la privacy, il copyright e il plagio, temi attuali proprio in questa fase di commercializzazione della rete, che rischia di attenuarne certe sue potenzialità originarie. Il collettivo di artisti ha deciso con questo progetto di condividere con i visitatori tutto il contenuto del proprio computer: l'archivio, i progetti, i software e persino la corrispondenza privata.

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